Private banking: l’identikit delle clienti donne

Paola Ragno
14.10.2022
Tempo: 12'
Ci sono due dati importanti che fotografano il ruolo della donna nell’economia attuale in Italia: la partecipazione al mondo del lavoro delle donne è inferiore al 50%, un numero che pone l’Italia sul fondo della classifica europea. Il secondo dato riguarda le donne professioniste e con posizioni lavorative rilevanti: da una classifica di Grant Thornton emerge che il peso delle Ceo all’interno dell’economia è il 20% contro il 30% di media mondiale, media che comprende anche Paesi in cui il ruolo della donna non è così centrale. Antonella Massari, segretario generale di AIPB, è intervenuta in occasione del nuovo forum digitale organizzato da We Wealth «Il fattore “S”: le nuove leve dell’universo ESG», di cui AIPB è stato patrocinatore, per commentare questi numeri e utilizzarli per costruire l’identikit della cliente private.

Oggi, le donne che hanno in mano la gestione del patrimonio sono il 26%, un dato in crescita se confrontato con il 13% del 2012, e si concentrano nella fascia d’età che va dai 45 ai 65 anni. Una conferma della difficoltà ancora evidente, per le giovani donne, di arrivare ad avere un patrimonio proprio e da gestire in totale autonomia. Come si dovrebbe declinare la variabile di genere nella gestione patrimoniale? Come ha sottolineato Antonella Massari, durante il suo intervento, c’è ancora molto lavoro da fare sia per quanto riguarda la formazione delle clienti private e delle consulenti, sia per eliminare tutti quei gap, di genere o “lavorativi”, che non permettono alla donna di avere le stesse opportunità degli uomini. Proprio in questo senso si sta muovendo la sua associazione, con iniziative focalizzate solo sulla componente femminile.

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