Sustainability-linked bond: cos'è e perché piace ai mercati

Rita Annunziata
29.4.2022
Tempo di lettura: 5'
Un nuovo studio di Banca d'Italia spiega cosa sono i sustainability-linked bond, quali sono benefici e costi, e perché stanno attraendo sempre più investitori

Si tratta di strumenti obbligazionari basati sulla performance di sostenibilità dell’emittente, con caratteristiche che possono mutare a seconda del raggiungimento di specifici obiettivi

Aprono la finanza sostenibile a quelle imprese di piccole dimensioni che non riescono a rispettare i più onerosi requisiti di trasparenza richiesti per simili strumenti green o social

Il comparto obbligazionario sostenibile, sin dagli albori nel 2007, continua a espandersi. Solo lo scorso anno le emissioni globali hanno sfiorato i 900 miliardi, una cifra quasi doppia rispetto al 2020. I green bond, fino al 2019, hanno catturato l'80% dell'universo Esg (Environmental, social, governance) per emissioni annue a fine 2021 pari a 450 miliardi. Ma dal 2020 al loro fianco si sono affermate anche altre tipologie di strumenti. Tra questi i sustainability-linked bond che a dicembre hanno toccato i 120 miliardi di euro di valore, pari al 12% del volume annuo di emissioni Esg. Cosa sono e perché stanno attraendo un numero sempre maggiore di investitori?

Sustainability-linked bonds: cosa sono


Come spiega Banca d'Italia in una recente nota dal titolo Quando innovazione finanziaria e finanza sostenibile si incontrano: i sustainability-linked bonds, si tratta di strumenti obbligazionari basati sulla performance di sostenibilità dell'emittente, con caratteristiche che possono mutare a seconda del raggiungimento o meno di specifici obiettivi. In caso di mancato successo rispetto agli obiettivi prefissati, prevedono delle penalizzazioni per l'emittente (o dei benefici in senso opposto). Il calcolo della performance viene effettuata sulla base di determinati Kpi (Key performance indicators), indicatori che consentono di valutare il grado di raggiungimento di uno o più obiettivi di sostenibilità prefissati come il livello di emissioni di gas serra o lo sfruttamento di energie rinnovabili.
Sono gli stessi emittenti che, autonomamente, stabiliscono le caratteristiche dello strumento; esponendosi dunque “al rischio di pagare un maggior costo per l'indebitamento in caso di successo”, avverte l'istituto guidato da Ignazio Visco. Tra i principali meccanismi utilizzati vi è quello di “step-up” del tasso cedolare offerto agli investitori; un sistema che, in caso di mancato successo rispetto agli obiettivi prefissati, prevede che l'emittente corrisponda un rendimento più elevato per la vita residua dell'obbligazione. Ma ci sono anche dei meccanismi di step-down (riduzione del tasso cedolare a seguito del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità), un premio a scadenza per gli investitori in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, o ancora il pagamento di una somma a istituti di ricerca o organizzazioni non governative operanti nel settore della sostenibilità.

Benefici e costi dei bond sostenibili


I sustainability-linked bond aprono il mercato della finanza sostenibile a quelle imprese di piccole dimensioni che non riescono a rispettare “i più onerosi requisiti di trasparenza e monitoraggio richiesti per simili strumenti green o social”, spiega inoltre Bankitalia. Ma anche a società che stanno adattando la propria strategia alla transizione green, come quelle attive in settori ad alta intensità di emissioni di Co2. Questo perché mentre i green bond e i social bond “offrono agli investitori la garanzia e la trasparenza che gli specifici progetti finanziati producano effetti ambientali e sociali positivi indipendentemente dall'operato complessivo dell'emittente nel suo business”, i sustainability-linked bond “garantiscono visibilità sull'impegno complessivo intrapreso dall'emittente attraverso la misurabilità del grado di sostenibilità che esso intende raggiungere”. Ma non mancano anche dei lati meno positivi. Il sistema di selezione degli obiettivi, ricorda l'istituto, è “potenzialmente opaco” e potrebbe spingere gli emittenti a sceglierne di poco ambiziosi. Il che renderebbe gli effetti sul loro grado di sostenibilità contenuti, aprendo gli investitori al rischio di sustainable washing.

Un mercato da 120 miliardi


Guardando infine al mercato, i sustainability-linked bond stanno attirando un numero sempre crescente non solo di investitori ma anche di emittenti. Nel 2021, come anticipato in apertura, hanno superato i 120 miliardi di euro di valore di cui quasi il 90% relativo a emissioni degli ultimi 12 mesi. Agli emittenti europei è ascrivibile il 52% del totale in circolazione, pari a 66 miliardi di euro (di cui quasi l'80% emesso nell'area euro). A crescere è anche l'attenzione di emittenti extra-europei, come Asia e America. Per non dimenticare il Medio Oriente, specie Israele, che ha acquisito sempre più spazio soprattutto nell'ultimo trimestre del 2021. Gli emittenti italiani, invece, sono i più attivi dell'area euro; con i francesi (al secondo posto) raccolgono oltre i due terzi del valore nominale complessivo in circolazione nella zona. Nella top 5 europea anche Germania, Lussemburgo e Olanda.
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Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.
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