La sostenibilità sotto i riflettori: 3 aspetti da considerare

Gloria Grigolon
Gloria Grigolon
13.9.2021
Tempo di lettura: 5'
Se ne parla ad ogni livello, ma molte domande sul tema della sostenibilità restano ancora irrisolte. Quanto ne sa l'investitore medio? Come rendere un'analisi Esg utile in termini concreti? Come si compone un portafoglio sostenibile? Con gli esperti di AB anticipiamo alcuni temi della conferenza al Salone del Risparmio 2021, “I 3 volti dell'Esg”
Sulla sostenibilità si è detto e scritto tanto. Quello che spesso manca nell'approcciarsi a un tema di larga portata come quello in esame è l'aspetto più pratico, vale a dire come analizzarlo, spiegarlo e attuarlo. Con Giovanni de Mare, Country Head per l'Italia di AllianceBernstein affrontiamo alcuni temi caldi oggetto della conferenza “I 3 volti dell'Esg” in collaborazione con l'istituto di ricerca FINER, in programma mercoledì 15 Settembre al Salone del Risparmio 2021.

Comprendere il framework


“Una prima conferma di quanto rilevino i temi legati all'impatto ambientale, sociale e di governance arriva dai numeri” spiega de Mare. Come riportato nella mappa trimestrale di Assogestioni, nel secondo trimestre 2021 la raccolta netta relativa a fondi aperti sostenibili (in termini di patrimonio promosso) si è attestata sopra i 18 miliardi di euro, con un totale di masse promosse pari a 334 miliardi (oltre il 30% sul totale del patrimonio promosso via fondi aperti). Di questi 334 miliardi, il 90,7% rientra a far parte dell'articolo 8 della regolamentazione Ue SFDR (Sustainable Financial Disclosure Regulation), ovvero fondi che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali; il 9,3% si classifica invece come prodotto di articolo 9, ovvero fondi aventi un obiettivo di sostenibilità.
A spingere la crescita del comparto, “la proattività delle case di investimento nel confezionare prodotti Esg competitivi e più resilienti alle crisi di breve, e la spinta della regolamentazione, sempre più interessata a spingere quegli investimenti con un impatto sull'economia reale”, seppur in un framework normativo in evoluzione e ancora frammentato.
In un mercato finanziario che sempre più spinge il tema della sostenibilità, viene da chiedersi: come varia la percezione degli investitori quando si tratta di investire in sostenibilità? Chi ha maggior sensibilità al tema?

Eliminare i rumori di fondo


Da quando si è iniziato a parlare di investimenti Esg, il mercato si è trovato a fare i conti con alcuni 'falsi miti'. Tra i più classici, la tendenza a pensare che sostenibile implichi una minore performance, una limitazione importante degli strumenti investibili e una disparità latente tra economie più evolute e in fase di sviluppo (che tuttavia sono quelle che detengono la maggior parte delle materie prime atte allo sviluppo green).
“E' anzitutto necessario precisare come la 'sostenibilità' possa essere intesa in vario modo” precisa de Mare. “Il concetto di sostenibilità può tradursi in un focus sull'esclusione di determinati settori, o piuttosto sulla selezione dei titoli di aziende impegnate a fornire un contributo positivo e con il potenziale di di generare effetti sociali o ambientali positivi”. Va da sé che l'investitore debba essere informato e possedere un chiaro orizzonte di investimento, anche e soprattutto con l'ausilio del proprio consulente finanziario. Come spiegare, dunque, a un investitore gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite? Come tradurre nella pratica un'analisi intangibile?

Orientarsi sul mercato


Infine, la scelta di portafoglio. L'acronimo Esg è ormai sinonimo di investimento responsabile. Ciò però non basta per garantire un processo chiaro e trasparente. “Oggi come oggi, è pressoché impossibile valutare un'azienda senza tenere conto di tali fattori. Dal rischio legato ai cambiamenti climatici, al trattamento della diversità intesa come risorsa, alle dinamiche di benessere e governance: l'applicazione di fattori Esg influisce direttamente sui risultati finanziari di una società e dovrebbero essere integrati con il giusto grado di rilevanza nel processo di valutazione”.
La scelta resta comunque complessa. A livello di equity, prediligiamo portafogli concentrati, selezionando aziende solide, che possano portare innovazione. Il nostro approccio tematico ci permette di individuare quelle opportunità legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile che riteniamo essere più interessanti, relativi ad esempio al settore dell'healthcare, del climate change, della tecnologia, senza il vincolo della regionalità”.
A dimostrazione dell'impegno di AB verso il comparto, “oltre il 94% delle masse gestite da AB (a marzo 2021 pari a $697 miliardi) sulle strategie domiciliate in Europa sono categorizzate come Articolo 8 o 9”. Quali fattori Esg vanno presi in considerazione nel processo di investimento? Come strutturare una strategia che rispecchi obiettivi sostenibili?

 

SPECIALE EVENTO
Partecipa alla conferenza certificata
“I 3 volti dell'Esg”
di AllianceBernstein in collaborazione con FINER
mercoledì 15 Settembre, ore 16:00,
Milano Congressi, via Gattamelata.


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