Sostenibilità e Pnrr: sfide e opportunità in “verde”

L'82% degli operatori finanziari investe oggi in energie rinnovabili. Il 78% in innovazione e digitalizzazione delle imprese e il 74% in efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. Apertura verso progetti “green” nel quadro di partenariati pubblico-privato
Gian Franco Giannini Guazzugli: “Riteniamo che il Pnrr sia una grande opportunità per il rilancio del sistema paese. Il progetto di attivare partnership pubblico-privato è una via da percorrere per uscire dalla crisi”
Con un tasso di risposta complessivo del 73%, lo studio rivela come l'82% degli operatori finanziari rispondenti, in riferimento alle sei missioni identificate dal Pnrr (digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione e salute, ndr), investe oggi in energie rinnovabili, il 78% in innovazione e digitalizzazione delle imprese e il 74% in efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. Un interesse confermato anche per il prossimo triennio, con il 56% che ha in programma o sta valutando la possibilità di intervenire nel settore dell'energia rinnovabile, il 52% nell'efficienza energetica e nella riqualificazione degli edifici e un ulteriore 52% nell'innovazione e nella digitalizzazione delle imprese.
“Restando sugli operatori finanziari, è stato poi chiesto loro se avessero già maturato esperienze nell'ambito del partenariato pubblico-privato, e il 64% dei soci non ha ancora finanziato iniziative in tal senso mentre il restante 36% ha investito in collaborazione con le amministrazioni pubbliche attraverso strumenti di private equity (78%), private debt (61%) e linee di credito a condizioni agevolate con garanzia pubblica (33%)”, interviene Arianna Lovera, senior programme officer del Forum per la finanza sostenibile. Parallelamente, nel prossimo triennio il 64% ha già in programma o sta valutando di sostenere progetti di sostenibilità nel quadro di partenariati pubblico-privato, mentre lo esclude il 36% a causa della mancanza di competenze interne nel partner pubblico (50%), di un'eccessiva burocrazia (33%) e di un profilo di rischio-rendimento inadeguato (17%).
“Riteniamo che il Pnrr rappresenti una grande opportunità di rilancio del sistema paese – commenta Gian Franco Giannini Guazzugli, presidente del Forum per la finanza sostenibile – Il progetto di attivare partnership pubblico-privato è una via da percorrere per uscire dalla crisi e costruire nuovi modelli di crescita più sostenibili”. “Aggiungo due osservazioni. La prima è che il framework politico e legislativo è abbastanza favorevole, vale a dire che gli obiettivi del Next generation Eu sono gli stessi dell'Eu green deal che un anno prima la presidente della Commissione europea aveva lanciato. Ed è un'onda lunga che passa dall'Action plan del 2018”, interviene Francesco Bicciato, segretario generale dell'associazione non profit multi-stakeholder. Poi conclude: “Ciò che favorirà il Piano nazionale di ripresa e resilienza è il fatto che esista una coerenza fra gli obiettivi della Commissione europea e quelli dei territori nazionali. Quello che cercheremo di fare è capire come gli investitori privati possono attivare partenariati positivi con le amministrazioni pubbliche, in modo da creare l'effetto leva, moltiplicando gli investimenti nei settori identificati”.