Investimenti sostenibili, semaforo verde dell'Ue alla tassonomia

Rita Annunziata
19.6.2020
Tempo di lettura: 3'
Il Parlamento europeo ha approvato il regolamento sulla classificazione degli investimenti sostenibili. “Permetterà di abbattere alcuni ostacoli allo sviluppo della finanza sostenibile, come la mancanza di trasparenza e di definizioni chiare e condivise”, commenta Francesco Bicciato

Per definire l'ecosostenibilità di un investimento è necessario che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali definiti dal regolamento

Prevista anche l'istituzione formale di una piattaforma sulla finanza sostenibile

“Una pietra miliare nella nostra agenda verde”, dichiara il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis

Dopo mesi di attesa brilla il semaforo verde al nuovo regolamento europeo sulla classificazione degli investimenti sostenibili. Il provvedimento, già adottato dal Consiglio lo scorso 15 aprile e approvato dal Parlamento in seduta plenaria nella giornata di giovedì, istituisce una “tassonomia green” per aiutare governi, imprese e investitori a determinare quali attività economiche possano essere considerate ecosostenibili.
Il regolamento si applica in particolare alle misure adottate dagli Stati membri o dall'Unione che “stabiliscono obblighi per i partecipanti ai mercati finanziari o gli emittenti in relazione a prodotti finanziari o obbligazioni societarie resi disponibili come ecosostenibili”, si legge nel testo, ma anche alle imprese e ai partecipanti ai mercati finanziari che mettono a disposizione prodotti finanziari.

Secondo quanto stabilito dal provvedimento, per definire l'ecosostenibilità di un investimento è necessario che contribuisca “in modo sostanziale” al raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali definiti: la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi, l'uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine, la transizione verso un'economia circolare, la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, e infine la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
“Una pietra miliare nella nostra agenda verde”, commenta il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, spiegando che si tratti del “primo sistema di classificazione al mondo di attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale, che darà una spinta reale agli investimenti sostenibili”. Inoltre, è prevista anche l'istituzione formale di una piattaforma sulla finanza sostenibile che “svolgerà un ruolo cruciale nello sviluppo della tassonomia dell'Unione europea e della nostra strategia di finanziamento sostenibile nei prossimi anni”.

Secondo quanto riportato negli scorsi mesi dal Consiglio europeo, la tassonomia green aiuterà a rendere l'Unione climaticamente neutra entro il 2050, ma per raggiungere questo obiettivo saranno necessari 260 miliardi di investimenti in più all'anno nei prossimi dieci anni.

“L'approvazione del regolamento sulla tassonomia rappresenta un momento cruciale per il mercato della finanza sostenibile, sia a livello europeo, sia italiano – aggiunge Francesco Bicciato, segretario generale del Forum per la finanza sostenibile – Questo strumento, insieme ad altre normative Ue come il regolamento sulla disclosure Esg e il regolamento sui benchmark climatici, potrà essere molto utile per incrementare gli investimenti in progetti e attività che contribuiscono alla transizione verso la neutralità climatica. Infatti, è stato concepito per abbattere alcuni ostacoli allo sviluppo della finanza sostenibile, come la mancanza di trasparenza e di definizioni chiare e condivise sul concetto di sostenibilità”.

Secondo Bicciato, i prossimi mesi saranno cruciali. “La Commissione europea, supportata dagli esperti della piattaforma sulla finanza sostenibile, dovrà elaborare criteri tecnici per l'individuazione delle attività economiche eco-compatibili che siano al tempo stesso chiari, efficaci e facilmente fruibili agli operatori di mercato. Con l'introduzione della tassonomia diventerà quindi ancora più importante disporre di dati completi, aggiornati e comparabili sulle performance Esg delle aziende e sulle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti finanziari”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.
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