Investimenti sostenibili alla conquista della Svizzera

Rita Annunziata
13.6.2019
Tempo di lettura: 3'
Gli investimenti sostenibili hanno conquistato la Svizzera, che ha registrato un aumento degli asset under management sostenibili dell'83% rispetto al 2018. Lo rileva la seconda edizione dello “Swiss Sustainable Investment Market Study” di Swiss Sustainable Finance in collaborazione con l'Università di Zurigo

L'integrazione Esg ha registrato un incremento del 160% rispetto al 2017

Gli investitori istituzionali guidano la crescita, rappresentando l'88% degli investimenti sostenibili in Svizzera

“L'investimento sostenibile deve diventare la norma”, dichiara il presidente della Confederazione Svizzera Ueli Maurer

Gli investimenti sostenibili conquistano il mercato svizzero nel 2019. È quanto emerge dalla seconda edizione dello “Swiss Sustainable Investment Market Study”, un'analisi elaborata da Swiss Sustainable Finance (Ssf) in collaborazione con il Center for Sustainable Finance and Private Wealth dell'Università di Zurigo. Secondo la ricerca, infatti, gli asset under management sostenibili svizzeri sarebbero aumentati dell'83% rispetto al 2018, raggiungendo la quota di oltre 640 miliardi di euro. Chi avrebbe mai immaginato che l'impressionante crescita dello scorso anno sarebbe continuata? Si domandano gli analisti. Eppure, i dati parlano chiaro.
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Sviluppo degli investimenti sostenibili in Svizzera. Fonte: Swiss Sustainable Investment Market Study 2019
“La Svizzera continua a mostrare un potenziale incredibile in qualità di centro di eccellenza negli investimenti sostenibili – commenta Ueli Maurer, presidente della Confederazione Svizzera – L'analisi di Ssf mostra che il settore dei servizi finanziari stia andando nella giusta direzione. Date le sfide globali che ci attendono, ci sono buone ragioni per continuare su questa strada e per seguire l'obiettivo di rendere l'investimento sostenibile la norma”.

A guidare questa crescita esponenziale sarebbero sia gli investitori istituzionali che quelli privati, con una crescita dei volumi su base assoluta. Ma, sulla scia del 2018, gli investitori istituzionali fanno da apripista, rappresentando oggi l'88% degli investimenti sostenibili in Svizzera e registrando di fatto un aumento di due punti percentuali rispetto allo scorso anno.

In questo contesto, i grandi gestori patrimoniali hanno ampliato l'adozione di approcci di investimento sostenibile. Con un volume totale di oltre 490 miliardi di franchi svizzeri, l'integrazione Esg svetta in cima alla classifica, registrando un incremento del 160% rispetto al 2017. Al secondo posto, invece, le strategie basate sull'esclusione, caratterizzate da una crescita del 166% e seguite dal norm-based screening, l'engagement e l'Esg voting.

Il mercato svizzero sembrerebbe nel complesso ottimista rispetto al futuro. I gestori patrimoniali, infatti, ipotizzano che l'aumento degli investimenti sostenibili non si fermerà nel 2019, spinto soprattutto dalle richieste degli investitori e dalle pressioni e le legislazioni a livello dei board. L'intero settore sta già sperimentando i primi segnali a tal proposito. Molte società quotate hanno infatti iniziato a divulgare informazioni in merito all'interno delle loro relazioni, accompagnate da varie iniziative volte a costruire mercati finanziari più sostenibili. In più, l'Action Plan dell'Unione Europea sulla finanza sostenibile ha avviato l'adozione del primo pacchetto di misure con l'obiettivo di diffondere pratiche di finanziamento sostenibili. La Svizzera, in particolare, è influenzata indirettamente da queste normative grazie ad alcuni accordi bilaterali con gli Stati membri. Inoltre, sia la città di Zurigo che quella di Ginevra sono membri attivi del Financial Centre for Sustainability.

“Le autorità federali continueranno il loro intenso dialogo con il settore dei servizi finanziari”, continua Ueli Maurer, che conclude: “È nell'interesse nazionale mantenere un alto livello di impegno in merito”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.
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