Investimenti, Greta bussa alla Bce: Stop al carbonio

Tra i 164 firmatari figura, per l'Italia, la fondazione Finanza Etica e di Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e portavoce dell'Alleanza per lo sviluppo sostenibile
“Se la Bce è veramente preoccupata dei rischi legati al clima, dovrebbe riconoscere che la sua attuale politica monetaria è parte del problema e sta rafforzando un pericoloso status quo”, scrivono gli autori della lettera
Durante la sua audizione al Parlamento europeo Lagarde “si è giustamente impegnata a mettere ‘la protezione dell'ambiente al centro della missione della Bce'”, ricordano le associazioni. Ma non basta: "Senza ulteriori indugi, la Bce dovrebbe impegnarsi a eliminare gradualmente le attività ad alta intensità di carbonio dai suoi portafogli, a partire dal disinvestimento immediato dalle attività correlate al carbone".

Gli autori della lettera esortano Lagarde ad “affrontare la resistenza ideologica di coloro che pensano che le banche centrali dovrebbero lasciare ad altri le politiche climatiche e rimanere neutrali rispetto ai mercati”. Secondo i firmatari, “è ora di rivedere questo principio”, perché “l'idea che la politica monetaria dovrebbe semplicemente rispecchiare il mercato equivale ad aggiungere un fallimento normativo a quello di mercato”.
“Non possiamo aspettare anni per studiare i rischi finanziari a lungo termine. Le banche centrali devono utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per prevenire proattivamente tali rischi”, scrivono ancora gli autori della missiva. “A questo proposito - proseguono - desta profonda preoccupazione constatare che la Bce, in nome della neutralità dei mercati, stia ancora acquistando su larga scala asset da società che operano in settori ad alta intensità di carbonio e legati ai combustibili fossili”.
“Se la Bce è veramente preoccupata dei rischi legati al clima, dovrebbe riconoscere che la sua attuale politica monetaria è parte del problema e sta rafforzando un pericoloso status quo”, sottolineano le 164 firme.