Clima, Patuelli: “Non scaricare sulle banche ogni responsabilità”

Antonio Patuelli: “Le banche fanno la loro parte perché sono culturalmente interdisciplinari, si occupano di tutti i segmenti dell’economia, ma non possono sostituire altri soggetti giuridici, coloro che debbono fissare le regole e controllare gli abusi”
Giovanni Sabatini: “È fondamentale che la raccolta di dati si basi su standard informativi definiti non solo a livello europeo ma anche globale. Ma è importante anche che le tassonomie siano di immediata comprensione per imprese, banche e investitori”
Secondo Elisabetta Siracusa, consigliere del direttore generale della Dg Fisma sulla finanza sostenibile della Commissione Ue, i principi che devono guidare l'azione in questo contesto sono quattro: transizione, inclusività, resilienza e dimensione globale. Principi che devono essere abbracciati dagli stessi policy maker. Senza dimenticare l'importanza del consenso politico. E dell'abbattimento di quello che Fabio Massimo Natalucci, co-presidente del gruppo dedicato al superamento del problema dei dati del Network for greening the financial system dell'Imf, definisce “il gap del network dei dati”.
“È fondamentale che la raccolta di dati si basi su standard informativi definiti non solo a livello europeo ma anche globale”, conclude Sabatini. “Ma è importante anche che le tassonomie siano di immediata comprensione e semplice applicazione per imprese, banche e investitori. Il quadro normativo dovrebbe contenere incentivi non fiscali che potrebbero accelerare la transizione green. E il raggiungimento di questi sfidanti obiettivi di sostenibilità non può prescindere dalla capacità del mercato dei capitali di fornire adeguate risorse”.