Borsa Italiana, arriva l’indice per investire sulle pmi più sostenibili

L’Esg Ita Growth Index è un indice finanziario dedicato alle aziende quotate su Euronext Growth Milan (ex Aim) di Borsa Italiana
Calcaterra: “Il benchmarking è propedeutico alla definizione di prodotti finanziari investibili Esg che abbiano come sottostante le small cap”
Arriva l’indice per puntare sulle piccole e medie imprese più sostenibili, quotate nel comparto Euronext Growth Milan di Borsa Italiana. Un progetto nato dall’iniziativa di REPAiR Lab di Sda Bocconi school of management e Crif in collaborazione con Ambromobiliare, che punta a rendere investibili aziende a piccola capitalizzazione, offrendo uno strumento agli asset manager che intendono costruire nuove strategie di asset allocation e nuovi prodotti finanziari in “verde” che abbiano come sottostante proprio le small cap.
“Le aziende e i mercati di capitali sono schiacciati tra due forze: l’impeto regolamentare e la pressione alla disclosure sulla sostenibilità”, spiega Serena Morricone, associate professor of practice di financial accounting & analysis di Sda Bocconi intervenuta in occasione dell’evento di presentazione dell’Esg index per le pmi quotate su Euronext Growth Milan. “Le due pressioni fanno sì che i partecipanti al mercato nutrano la necessità di allocare capitali in modo Esg compliant e che le aziende intendano sempre più scoprire come diventare sostenibili nelle loro pratiche manageriali”. Ma bisogna ricordare che il mercato italiano è caratterizzato da un “nanismo istituzionale”, prosegue Morricone. In Italia si contano infatti circa 4,4 milioni di imprese attive, con una prevalenza di micro-aziende che sfuggono alla reportistica obbligatoria perché ditte individuali o società semplici. La restante parte del mercato si compone di piccole e medie imprese e una minima percentuale, sotto lo 0,1%, di grandi aziende. Da qui, l’idea di costruire un benchmark di riferimento “propedeutico alla realizzazione di nuove strategie di asset allocation e, quindi, alla definizione di prodotti finanziari investibili Esg che abbiano come sottostante le small cap”, interviene Michele Calcaterra, direttore operativo di REPAiR Lab e senior lecturer di entrepreneurial finance di Sda Bocconi.
Esg index per le pmi quotate: come funziona
“Il progetto di ricerca ha capitalizzato il modello di Esg score proprietario di Crif per definire, con il contributo di Ambromobiliare, un vero e proprio indice finanziario Esg dedicato alle aziende quotate nel comparto ex Aim, ora Euronext Growth Milan”, spiega Calcaterra. L’indice, continua Morricone, è infatti pensato per individuare le small cap che presentano le migliori pratiche di sostenibilità. A tal fine, è stato innanzitutto definito l’universo investibile attraverso l’applicazione dello score Esg sviluppato da Crif su tutte le aziende quotate sul comparto Euronext Growth Milan, score che si basa su un ecosistema di dati che comprende informazioni di natura pubblica, documenti prodotti (ed eventualmente pubblicati) dall’azienda, mappe di rischio fisico e di transizione, e informazioni sulle emissioni di gas serra. Successivamente, per selezionare le aziende idonee sono stati applicati tre parametri di screening:
- uno screening di governance in base allo score proprietario sviluppato da Crif (circa il 50% delle pmi quotate mostrano un alto livello di attenzione alla governance sostenibile);
- uno screening di liquidità, che esclude le aziende con un livello di scambi troppo basso che non le renderebbe realmente investibili;
- e uno screening di market cap, escludendo le aziende con una capitalizzazione inferiore a 10 milioni di euro e superiore a 500 milioni di euro;
Sulla base di questi criteri sono state create due versioni dell’indice, equally weighted e market cap weighted. Entrambe le versioni, su un orizzonte temporale di 14 mesi (dal 1° dicembre 2022 al 31 marzo 2023), hanno restituito performance migliori rispetto agli indici tradizionali riferiti agli stessi comparti dimensionali.
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Le 30 pmi più sostenibili quotate a Piazza Affari
30 piccole e medie imprese quotate all’Euronext Growth Milan hanno ottenuto il riconoscimento di “Esg best in class”, secondo lo score Esg di Crif. Di queste, 12 appartengono al comparto dei consumi discrezionali e 10 al settore industriale, comprese le tre sul podio: Nusco, Franchi Umberto Marmi e Grifal. Al 24° posto Confinvest (che si occupa della vendita di lingotti e monete d’oro da investimento), unica del settore dei servizi finanziari. “Un elemento centrale da sottolineare riguarda il fatto che i criteri di selezione dell’indice vengono progressivamente ribilanciati a seconda delle variazioni sia dei parametri di liquidità che delle performance di sostenibilità”, precisa infine Morricone. “Ciò significa che, al crescere dello score Esg, la posizione di un’azienda può variare all’interno dell’indice”.
Fonte: Crif
Rating Esg: quali sono i vantaggi per le aziende?
“Al di là della spinta normativa, credo che nel medio-lungo termine sarà il mercato a spingerci verso la sostenibilità”, osserva Simone Mirani, general manager di Crif Ratings. “Un’evoluzione inevitabile, che vale per asset manager, banche, advisor ma anche per le aziende stesse”. Che possono trarre quattro vantaggi dal disporre di un rating Esg. “Il primo punto: cash is king. Essere verdi si traduce in maggiori ritorni e un minor rischio di credito. Il secondo punto riguarda la comunicazione. È evidente che per un’azienda comunicare vuol dire dare informazioni in pasto ai competitor; ma è anche vero che comunicare elementi legati all’Esg porta anche a differenziare prodotto e offerta, spostando gli equilibri della domanda a beneficio dell’azienda. Il terzo punto lo abbiamo definito employer & community branding, ovvero comunicare efficacemente agli stakeholder. E infine, lo sviluppo commerciale: il rating Esg diventa un elemento per valutare potenziali partner e fornitori, perché le aziende cercheranno sempre più di circondarsi di soggetti con una certa vision di sostenibilità”.