Allarme Onu sul clima, Guterres: “Rischi per investitori e imprese”

Solo nel 2019 le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica hanno raggiunto i livelli più elevati degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) i più elevati degli ultimi 800mila anni
António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite: “La crisi climatica pone enormi rischi finanziari per investment manager e imprese. Rischi che dovrebbero essere misurati, divulgati e mitigati”
Luca Iacoboni, responsabile energia e clima di Greenpeace Italia: “Perfino la finanza sta facendo passi avanti per abbandonare il carbone e le altre fonti fossili. Un mondo libero dai combustibili fossili è possibile”
Secondo gli esperti dell'Ipcc (che includono anche tre italiani del Cnr), infatti, non tutto è ancora perduto. Forti e costanti riduzioni delle emissioni di Co2 e altri gas serra, assicurano, potrebbe contribuire a contenere i disastri provocati dal climate change. Ma scrivono: “Se da una parte, grazie a queste riduzioni, benefici per la qualità dell'aria sarebbero rapidamente acquisiti, dall'altra potrebbero essere necessari 20-30 anni per vedere le temperature globali stabilizzarsi”. Allo stato attuale, con 1,5°C di riscaldamento globale è atteso tra l'altro un boom di ondate di calore, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi. Se si arrivasse ai 2°C, si raggiungerebbero più spesso soglie di tolleranza critiche per agricoltura e salute. “Questo rapporto è un riscontro oggettivo”, ha aggiunto la copresidente del Gruppo di lavoro I dell'Ipcc, Valérie Masson-Delmotte. “Ora abbiamo un quadro molto più chiaro del clima passato, presente e futuro, che è essenziale per capire dove siamo diretti, cosa si può fare e come ci possiamo preparare”.