Guida agli investimenti sostenibili: le 10 parole per orientarsi

Rita Annunziata
30.8.2022
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Per investire nella sostenibilità bisogna sapersi destreggiare in un intricato labirinto di acronimi e inglesismi. Ecco 10 concetti chiave da conoscere

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite

Il termine greenwashing indica una strategia di comunicazione o di marketing che consiste nel costruirsi un’immagine ingannevolmente positiva sul fronte della responsabilità sociale e ambientale che non trova riscontri concreti e credibili nella realtà

Esg, Dnf e non solo: per investire nella sostenibilità bisogna sapersi destreggiare in un intricato labirinto di acronimi e inglesismi. Ma anche conoscere le tappe principali del cammino in verde dei 193 paesi membri dell’Onu. 4cLegal ha elaborato un glossario sui 10 concetti da conoscere per costruire un percorso sostenibile. Ecco quali sono.


  1. Cos’è l’Agenda Onu 2030?
  2. Cos’è il bilancio di sostenibilità?
  3. Cosa significa Dnf?
  4. Cosa vuol dire Esg?
  5. Cos’è il greenwashing?
  6. Cosa sono gli Sdgs?
  7. Cosa si intende per sostenibilità?
  8. Cos’è uno stakeholder?
  9. Cosa significa supply chain sostenibile?
  10. Cos’è la Tassonomia verde dell’Unione europea?



Cos’è l’Agenda Onu 2030?

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite. Definisce 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (i cosiddetti Sustainable development goals, Sdgs) articolati in 169 target. Una roadmap per i successivi 15 anni: i paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.


Cos’è il bilancio di sostenibilità?

Si tratta di un documento volontario redatto annualmente dalle organizzazioni per rendere noto l’impatto positivo della propria attività sulle tematiche ambientali, sociali e di buona governance.


Cosa significa Dnf?

“Con il d.lgs. 254/2016 è stato introdotto in Italia l’obbligo della Dichiarazione di carattere non finanziario (Dnf) per gli enti di pubblico interesse come banche, assicurazioni, società quotate in borsa con più di 500 dipendenti”, spiegano gli esperti di 4cLegal. “La rendicontazione obbligatoria deve fornire informazioni sul modello aziendale di gestione e di organizzazione e contenere indicatori di performance dell’azienda su impatti ambientali, sociali, lotta alla corruzione, gestione delle persone e tutela dei diritti umani”. 

Ricordiamo che Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto lo scorso giugno un accordo politico provvisorio sulla Corporate sustainability reporting directive (Csrd), che andrà ad aggiornare gli attuali requisiti sulla rendicontazione non finanziaria. I nuovi obblighi si applicheranno a tutte le grandi aziende, quotate e non, con oltre 250 dipendenti (non più 500) e un fatturato di 40 milioni di euro che dovranno riferire in modo più dettagliato sul loro impatto ambientale, sui diritti umani, sui diritti sociali e sull’etica del lavoro sulla base di standard comuni. Lo stesso vale per le imprese non europee ma che generano un fatturato netto di 150 milioni di euro nel territorio dell’Unione e con almeno una filiale o una succursale in Ue. E per una manciata di piccole e medie imprese quotate, che avranno tuttavia tempo di adeguarsi al nuovo sistema entro il 2028.


Cosa vuol dire Esg?

L’acronimo Esg (Environmental, social, governance) indica i tre aspetti fondanti degli investimenti responsabili: rispetto dell’ambiente, valorizzazione delle persone e qualità dei processi delle organizzazioni.


Cos’è il greenwashing?

Il termine greenwashing indica una strategia di comunicazione o di marketing che consiste nel costruirsi un’immagine ingannevolmente positiva sul fronte della responsabilità sociale e ambientale che non trova riscontri concreti e credibili nella realtà. “Il fenomeno può essere fonte di responsabilità non soltanto reputazionali ma anche giuridiche”, avvertono da 4cLegal. Concetto omologo è quello del “pinkwashing”, traducibile come una parità di genere di facciata.


Cosa sono gli Sdgs?

I Sustainable development goals (Sdgs) rappresentano i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030, che puntano alla salvaguardia del pianeta e al benessere delle comunità: dalla lotta alla povertà, all’eliminazione della fame fino all’emancipazione di donne e ragazze.


Cosa si intende per sostenibilità?

Stando alla definizione contenuta nel rapporto Brundtland, pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo, con sostenibilità si intende la capacità delle generazioni attuali di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.


Cos’è uno stakeholder?

Si tratta di un soggetto che ha un “interesse” (stake) in un’attività o in un’organizzazione. “Questo vuol dire che l’andamento di tale attività o organizzazione ha un impatto sulla sfera dello stakeholder e, d’altra parte, che il comportamento dello stakeholder può avere un impatto sull’attività o organizzazione”, spiegano gli esperti.


Cosa significa supply chain sostenibile?

La gestione sostenibile della catena di fornitura (o “supply chain”) rappresenta una tematica sempre più rilevante nell’ambito della strategia di business. Una quota crescente di aziende, specie quelle di grandi dimensioni, richiede infatti ai propri fornitori di rispondere a elevati standard di sostenibilità per favorire la qualità dei propri prodotti o servizi, gestire i rischi operativi e reputazionali, e garantire la continuità del business.


Cos’è la Tassonomia verde dell’Unione europea?

Si tratta di una classificazione comune a livello europeo delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Come spiega il Forum per la finanza sostenibile in un recente report dal titolo Tassonomia UE e altre normative sulla finanza sostenibile: implicazioni e prospettive per gli operatori finanziari, rappresenta una guida:

  • per le imprese, per valutare le proprie attività, definire le politiche aziendali e rendicontare agli stakeholder sul fronte della sostenibilità ambientale;
  • per gli investitori, per integrare il “green” nelle politiche d’investimento e analizzare l’impatto ambientale delle attività economiche in cui investono o intendono investire;
  • per le istituzioni pubbliche, per migliorare le proprie politiche di transizione ecologica.

Le attività vengono selezionate in base al modo in cui contribuiscono al raggiungimento di sei obiettivi ambientali definiti dalla Commissione europea: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; transizione verso l’economia circolare; prevenzione e controllo dell’inquinamento; e protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi.

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.
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