I 7 segreti che rendono il vino un investimento*

Alla scoperta dei segreti che rendono il vino un investimento
1. Prestigio del brand e zona d’origine
Le regioni che producono in modo costante vini di alta qualità fanno nascere le opportunità di investimento più interessanti. Alle zone che tradizionalmente hanno prodotto vini da investimento, come Bordeaux e Borgogna, ultimamente si sono aggiunte Toscana, Piemonte e Napa Valley. Attenzione però, non bisogna generalizzare parlando solo di zone e denominazioni, perché all’interno di queste zone i vini da investimento sono poco più di una manciata di singoli brand. La buona notizia è che si tratta di un numero in aumento sia per quanto attiene le zone di produzione che per i brand che si stanno affermando, il che vuol dire che sapere interpretare e intercettare nuovi trend potrebbe dare grandissime soddisfazioni.
2. Potenziale di invecchiamento
Il vino evolve sin dalla sua nascita, passando per un eccezionale momento di maturità , fino ad arrivare ad un declino. Un ciclo che per la maggior parte dei vini è di pochi anni, ma che per certi vini, può essere di molti decenni. I grandi vini hanno l’incredibile qualità di reagire in modo estremamente positivo al processo di invecchiamento, una fase di maturazione che lentamente accompagna il vino per quello che per alcuni grandi vini è un lunghissimo periodo. Una condizione necessaria per un vino d’investimento è la sua ottima capacità di invecchiamento.
3. Alti punteggi della critica
Un elevato punteggio assegnato a un vino dalla critica internazionale è un ingrediente determinante nel successo di un vino da investimento. Il punteggio delle guide internazionali è una conferma della qualità del vino. Inoltre molti critici si esprimono anche sulla capacità di invecchiamento dello stesso. Un elevato punteggio e una valutazione sulla grande longevità del vino sono parametri essenziali per gli investitori.
4. Annata
Influenza notevolmente il valore del vino. Per ogni tipo di vino ci sono classificazioni delle annate tra quelle più o meno buone. Come regola da seguire a livello generale, i vini di grandi annate sono preferibili rispetto ad annate meno importanti. L’esperienza dimostra che a volte ci vuole tempo per giudicare un’annata e che le valutazioni iniziali spesso vengono smentite.
5. RaritĂ
Non basta che il vino abbia alti punteggi attribuiti dalla critica. È necessario che sia raro. Alla rarità contribuiscono due elementi: una produzione iniziale limitata e una progressiva rarefazione determinata dal consumo. Banalmente, le bottiglie di ogni vino di una determinata annata sono prodotte in numero chiuso e, poiché col tempo le bottiglie vengono aperte e consumate, si genera una naturale e progressiva diminuzione dell’offerta col passare del tempo.
6. QuantitĂ degli scambi
Non è sufficiente che un vino venga da un’azienda prestigiosa, sia raro, sia di ottima annata e abbia ricevuto alti punteggi. È importante che il vino sia desiderato e quindi scambiato. Analizzare quanto un vino sia scambiato può richiedere analisi di tipo specialistico, ma è possibile. Tra le fonti di informazione la più nota è il Liv-ex (che sta per London International Vintners Exchange), a cui si accede per abbonamento.
7. Provenienza e conservazione della bottiglia
Last but not least: qual è il percorso che ha fatto la bottiglia dopo essere uscita dalla cantina del produttore? Come è stata conservata la bottiglia? Non sempre le bottiglie passano direttamente dalla cantina del produttore a quella del collezionista. Spesso una bottiglia è oggetto di molte transazioni con trasporti in tutto il mondo e permanenza in diverse cantine.
Una conservazione impropria può alterare drasticamente la qualità del vino e, col passare del tempo, potrebbe rovinare del tutto l’investimento fatto. Non solo, come abbiamo appreso anche dalla cronaca, il settore non è immune dalla piaga dei falsi. Se si vogliono evitare rischi è bene comprare i vini da venditori certificati o soggetti professionali che abbiano fatto un’analisi della provenienza e dello stato di conservazione delle bottiglie. La capacità di capire se il vino è stato conservato correttamente, senza contare il rischio di falsi, impone una valutazione fatta da esperti. Non è un caso che un vino nella sua confezione originale e proveniente direttamente dal produttore abbia più probabilità di spuntare prezzi più elevati.
*questo articolo è tratto da Investire in vino - Un guadagno da bere