Lo Schiele trafugato dai nazisti è tornato a casa

Alice Trioschi
Alice Trioschi
29.9.2023
Tempo di lettura: 3'
Il Manhattan District Attorney ha da poco annunciato la restituzione di sette quadri di Egon Schiele ai legittimi eredi di Franz Friedrich "Fritz" Grünbaum (1880-1941), cabarettista, cantautore e masters of ceremony austriaco, deportato a Dachau nel 1938 e lì deceduto dopo essere stato costretto a "donare" la propria collezione d'arte al partito nazista

È di pochi giorni fa la notizia della restituzione di sette quadri di Egon Schiele ai legittimi eredi di Franz Friedrich "Fritz" Grünbaum (1880-1941), cabarettista, cantautore e masters of ceremony austriaco, deportato a Dachau nel 1938 e lì deceduto dopo essere stato costretto a "donare" la propria collezione d'arte al partito nazista.



Egon Schiele, Autoritratto. Tutte le foto del presente articolo sono cortesia del Manhattan District Attorney


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La storia di Franz Friedrich "Fritz" Grünbaum, collezionista di Schiele

Nato a Brünn (oggi Brno, Repubblica Ceca) da famiglia ebrea, Fritz studiò giurisprudenza all'Università di Vienna mentre già lavorava come consulente legale e giornalista, avendo fondato l'associazione Neue Akademische Vereinigung für Kunst und Literatur, che attirava giovani scrittori contemporanei in città. Dotato di una personalità molto creativa, nel 1906 Grünbaum divenne il masters of ceremony del nuovo cabaret Die Hölle, costruito nei sotterranei del Theater an der Wien. Dopo aver prestato servizio come volontario durante la prima guerra mondiale, iniziò a muoversi sempre più frequentemente tra Vienna e Berlino (poi anche a Francoforte, Lipsia, Monaco e Praga) diventando conosciuto per la Doppelconférence, un particolare tipo di rima improvvisata creata con l'amico Karl Farkas. A Berlino creò anche il Kabarett der Komiker (Cabaret dei Commedianti) e partecipò in qualità di attore in più di dieci film. Con gli anni, Fritz divenne anche sempre più politicamente coinvolto, esprimendo settimanalmente la sua opinione politica sul giornale viennese Neue 8-Uhr-Blatt e firmando nel 1927 una petizione popolare per vedere garantita la libertà di espressione degli artisti (sembra che durante uno spettacolo, venuta a mancare la corrente, Fritz abbia affermato "Non riesco a vedere nulla. Proprio nulla. Devo essere inciampato nella cultura nazionalsocialista").



Amo Antitesi

Oltre a tutto questo, Franz Friedrich era anche un fervido collezionista d'arte moderna: la sua collezione comprendeva più di 400 opere (tra cui quelle di Albrecht Dürer, Gustav Klimt, Marc Chagall, Paul Cezanne, Auguste Rodin, Edgar Degas, Oskar Kokoschka e Camille Pissarro) di cui 80 del pittore Egon Schiele (1890-1918). Dopo l'invasione dell'Austria da parte di Hitler, Fritz e la terza moglie Elisabeth "Lilly" Herzl tentarono di fuggire da Vienna senza successo: Grünbaum fa internato come prigioniero politico e poi mandato a Dachau in quanto ebreo, mentre Lilly fu deportata a Maly Trostenets (dove morì nel 1942). Durante la prigionia Fritz fu costretto a firmare una procura in favore della moglie, poi forzata dai nazisti a "donare" la propria collezione d'arte prima della deportazione. Le opere - considerate "arte degenerata" secondo i dettami di Goebbels - furono inventariate dal membro del partito nazista Franz Kieslinger e chiuse nel deposito Schenker & Co A.G. a fine settembre del 1938. 



Donna in piedi


Da quel momento in avanti, i coniugi Grünbaum non ebbero più modo di vedere la collezione. Solo al termine della guerra, alcune delle opere di Fritz iniziarono a riapparire sul mercato tramite la casa d'aste svizzera Gutekunst & Klipstein (G&K). I sette dipinti di Schiele furono venduti all'asta a Berna nel 1956 dal padrone della G&K, Eberhard W. Kornfeld, che li aveva ricevuti da Cornelius Gurlitt, figlio di Hildebrand Gurlitt, il personale curatore d'arte di Hitler. La maggior parte dei dipinti di Schiele fu acquistata da Otto Kallir, fondatore della Galerie St. Etienne di New York, senza particolari richieste rispetto alla provenienza delle opere (tutto ciò nonostante Otto sapesse benissimo che le opere arrivavano dall'appartamento di Fritz a Vienna, poiché nel 1928 Otto stesso aveva organizzato una mostra con alcuni quadri dei Grünbaum nella propria galleria a Vienna). Ottenuti i dipinti, Kallir li vendette a collezionisti privati ed istituzioni pubbliche americane.



Ritratto della moglie dell'artista, Edith


Da decenni gli eredi di Fritz stanno provando a ottenere la restituzione di parte della collezione dei Grünbaum (si stima che solo il 25% dei quadri dei coniugi sia riapparso sul mercato dopo la guerra), con risultati alterni. Una prima vittoria in campo civile è stata raggiunta nel 2019: la corte di New York ha stabilito che il mercante d'arte londinese Richard Nargy dovesse restituire i due acquerelli di Schiele Woman in a Black Pinafore (1911) e Woman Hiding Her Face (1912) agli eredi di Fritz (la Corte d'Appello di NY ha confermato la sentenza nel 2022, dopo aver spiegato che “la corte rigetta l'idea che una persona che sigli una procura mentre è detenuta in un campo di concentramento lo faccia in modo volontario. Ogni successivo passaggio di proprietà delle opere d'arte non ha valore legale"). I due disegni sono stati poi venduti da Christie's nel novembre 2022 per 500.000 e 2,5 milioni di dollari.




Grazie al coinvolgimento del Manhattan District Attorney, la scorsa settimana gli eredi dei Grünbaum si sono visti restituire sette dipinti di Schiele dal valore complessivo di circa 10 milioni di dollari: I Love Antithesis (1912) dalla Ronald Lauder Collection, Standing Woman (1912) e Girl Putting on a Shoe (1910) dal MoMA, Self Portrait (1910) dalla Morgan Library & Museum, Portrait of the Artist's Wife, Edith (1915) dal Santa Barbara Museum of Art, Portrait of a Boy (Herbert Reiner) (1910) e Seated Woman (1911) dal Vally Sabarsky Trust. Il MoMA, il SBMA, la Morgan Library & Museum e Ronald Lauder, hanno volontariamente restituito i dipinti non appena ricevute le informazioni sulla provenienza degli stessi. Ronald Lauder, già proprietario della rinomata Neue Galerie di New York, si è dichiarato "onorato di aver aiutato gli eredi di Fritz a recuperare i beni della famiglia Grünbaum". 



Ritratto di ragazzo

Gli eredi hanno già annunciato che almeno sei dei dipinti citati verranno venduti da Christie's all'asta e il ricavato della vendita finanzierà la Fondazione Grünbaum-Fisher, che istituirà delle borse di studio per giovani musicisti in onore di Fritz. Infine, il team del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin L. Bragg Jr., ha emesso mandati per il sequestro degli ulteriori dipinti di Schiele Russian War Prisoner (1916) dell'Art Institute of Chicago, Portrait of a Man (1917) del Carnegie Museums of Pittsburgh e Girl With Black Hair (1911) dell'Allen Memorial Art Museum, poiché dalle ultime indagini risulta che anche questi dipinti facciano parte della collezione Grünbaum.

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Esperta d'arte e del suo mercato, Alice ha lavorato nell'ufficio stampa di Christie's a Londra, occupandosi della relazioni interne ed esterne con i giornalisti. Dopo aver collaborato con Camera Arbitrale per la risoluzione di conflitti d'arte e beni culturali, oggi lavora per Fondazione Human Technopole occupandosi degli aspetti legali riguardanti il mondo della ricerca scientifica.

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