Giardino di Boboli, restauro anfiteatro grazie a mecenate

Alice Trioschi
Alice Trioschi
20.3.2023
Tempo di lettura: 3'
Le Gallerie degli Uffizi e la mecenate statunitense Veronica Atkins hanno annunciato la sponsorizzazione da 4,8 milioni di dollari per il restauro dell’Anfiteatro del Giardino di Boboli. Il teatro verrà riportato all’antico splendore nell’ambito del programma di rilancio del verde mediceo “Boboli 2030”

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e la mecenate statunitense Veronica Atkins hanno annunciato la sponsorizzazione da 4.8 milioni di dollari (circa 4.5 milioni di euro) che verrà sostenuta dall'ex cantante lirica per il restauro dell'Anfiteatro del Giardino di Boboli. La cospicua somma - nonché' la più alta mai consegnata a un museo fiorentino - si inserirà nel programma di rilancio del verde mediceo "Boboli 2030", riportando l'Anfiteatro all'originaria funzione di teatro all'aperto e permettendo nuovamente agli artisti di esibirsi nella cornice di uno spazio storico.

La storia dell'Anfiteatro del Giardino dei Boboli

Progettato dall'architetto Niccolò Tribolo per Eleonora da Toledo, l'Anfiteatro fu realizzato nel 1550 come architettura vegetale volta a trasformare la cava di pietra forte da cui era stato estratto il materiale per costruire Palazzo Pitti. Lo spazio prese la forma attuale nei primi trent'anni del 1600 - grazie alle numerose modifiche volute da Cosimo II e Ferdinando II de' Medici - e fu utilizzato per la prima volta come teatro nel 1628 durante il matrimonio di Margherita de' Medici e Odoardo Farnese. A metà '700 il teatro venne modificato con un viale carrozzabile che ne permise la migliore connessione con il Cortile di Bacco e impreziosito con l'unico obelisco egizio della Regione, diventando entro fine secolo il luogo preferito per le feste nel Granducato (di cui l'ultima si tenne nel 1839 con Leopoldo II di Toscana). 

L'anfiteatro venne poi recuperato in epoca fascista come sede di saggi ginnici e spettacoli: nel 1937 fu messa in scena per la prima volta "L'incoronazione di Poppea" di Claudio Monteverdi con la scenografia di Giovanni Michelucci (architetto della Stazione di Santa Maria Novella). Nel 1960 e 1965 Franco Zeffirelli scelse il teatro per l'"Euridice" di Jacopo Peri, mentre l'anfiteatro continuò a ospitare il Maggio Musicale Fiorentino fino al 1997. 


Il mecenatismo di Veronica Atkins

Veronica Atkins, che ha dichiarato di non vedere l'ora di assistere alla prima dell'opera lirica nel Giardino - unendo il progetto i suoi tre amori più grandi: la natura, l'arte e la musica - è in realtà una vecchia conoscenza degli Uffizi. Essendo parte da anni dei Friends of the Uffizi Gallery (oltre che Managing Director della Metropolitan Opera di New York, Chairperson della Veronica Atkins Foundation creata con il marito, donatrice per la produzione di Boris Godunov alla Scala di Milano e classificata tra i 50 filantropi più generosi degli Stati Uniti), la Atkins ha già finanziato dei progetti del museo. 


Veronica Atkins, al centro. Fonte: Flickr


Nel 2022, la cantante ha infatti stanziato due milioni di euro per restaurare la Sala di Bona a Palazzo Pitti, la serie degli arazzi Valois e il Terrazzo delle carte geografiche degli Uffizi. Inoltre, lo scorso ottobre ha donato un pianoforte da concerto per la Sala Bianca di Palazzo Pitti, permettendo l'organizzazione di nuovi concerti. Con il contratto di sponsorizzazione - unico nel panorama delle sempre più presenti donazioni - verrà finanziato il progetto di restauro guidato dall'architetto Valentina Aversa e progettato in collaborazione con la sovrintendenza guidata da Antonella Ranaldi. Lo scopo è quello di ottenere la migliore acustica possibile, spesso decantata in passato come innata qualità dell'anfiteatro. La Atkins, dal canto suo, vedrà pubblicizzata la propria azione di sostegno, diventando così un esempio per futuri sponsor privati.


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Esperta d'arte e del suo mercato, Alice ha lavorato nell'ufficio stampa di Christie's a Londra, occupandosi della relazioni interne ed esterne con i giornalisti. Dopo aver collaborato con Camera Arbitrale per la risoluzione di conflitti d'arte e beni culturali, oggi lavora per Fondazione Human Technopole occupandosi degli aspetti legali riguardanti il mondo della ricerca scientifica.

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