Da Jimi Hendrix a Kurt Cobain: assicurare una chitarra elettrica d’antàn

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Non è raro trovare nei caveau di importanti collezionisti d’arte strumenti musicali, elettrici, d’annata. Se fino a qualche tempo fa le uniche corde “sacre” erano quelle dei gloriosi Stradivari del ‘600, oggi il collezionismo si è spinto in avanti, alla ricerca di nuovi oggetti di culto. Che in quanto tali vanno protetti e preservati... Come?

“Il rock non è arte, è il modo in cui parla la gente normale…”

Così recitava Billy Idol in una famosa intervista nei gloriosi anni ’70. Beh, a distanza di 50 anni possiamo indubbiamente affermare che il “nostro” mondo ha subito una profondissima trasformazione dove il rock è diventato arte e allo stesso tempo roba per pochi, appassionati, addetti ai lavori.


Le chitarre di Kurt, Eric, Jimi: Arte con la "A" maiuscola

Non solo note, musica e parole; Arte, con la “A” maiuscola, lo sono diventati anche gli strumenti musicali che hanno contribuito a scrivere la storia del rock: chitarre, amplificatori, effetti analogici a pedale che hanno mandato in saturazione valvole e cuori che vengono venduti all’incanto dalle migliori case d’asta a numeri blu. Basti pensare alla chitarra di Kurt Cobain, frontman dei Nirvana, battuta all’asta per 4.5 milioni di dollari o a “Blackie”, la storica Stratocaster di Eric Clapton battuta per una cifra vicina al milione. E Hendrix? La Stratocaster del 1967, bruciata sul palco durante la celeberrima performance di Monterey, è stata battuta all'asta; prezzo di partenza? 500.000,00 sterline. Se non è arte questa…

Non solo Stradivari: le leggendarie chitarre elettriche del XX secolo

Non è raro trovare, pertanto, nei caveau di importanti collezionisti d’arte strumenti musicali, elettrici, d’annata. E mi preme sottolineare “elettrici” perché se fino a qualche tempo fa le uniche corde “sacre” erano quelle dei gloriosi Stradivari del ‘600, oggi il collezionismo si è spinto in avanti alla ricerca di nuovi oggetti di culto. E, nemmeno a dirlo, appartengono tutti alla Golden Era del rock: impareggiabile rimane la manifattura delle Fender costruite a Fullerton, CA dalle sapienti mani di Leo (Fender) scegliendo i migliori tagli di "Swamp Ash" per i body delle sue Stratocaster e Telecaster fino al 1965, anno in cui la compagnia viene venduta alla Columbia Broadcasting System, che ne farà un'industria dove la qualità lascia il passo alle dinamiche commerciali su larga scala. Le Fender cosiddette "Pre-Cbs" raggiungono oggi quotazioni di tutto rilievo, superando i 150.000,00 dollari per una Stratocaster del primo anno di produzione, il 1954. Medesima narrativa per le Gibson dell'epoca: strumenti di altissima liuteria che nelle mani di Jimmy Page, Peter Green, Gary Moore hanno scolpito il suono delle cosiddette "Burst" nell'immaginario di una intera generazione consegnandolo, contestualmente, alla storia.

Oggi, a distanza di piu di mezzo secolo, i piu grandi artisti scrivono, registrano, producono con strumenti musicali d'annata, ritenendone il suono di gran lunga superiore a quelli di moderna produzione. Kirk Hammett, chitarrista dei Metallica, si è aggiudicato "Greenie", la storica Les Paul appartenuta a Peter Green per una cifra vicina ai 2 milioni di dollari; la esibisce regolarmente in tour e, piccola curiosità, viaggia in cabina con biglietto passeggero al suo fianco!

L'importanza di assicurare gli strumenti musicali da collezione (e da palco!)

Da qui nasce l’esigenza assicurativa di tutelare anche tali beni in relazione alla loro storia, importanza, valore simbolico e non per ultimo, economico. Lo abbiamo chiesto a Giorgio Avola, account handler di MAG, importante intermediario assicurativo e leader nel settore del “Fine Art” che ha studiato un prodotto ad hoc destinato a far letteratura nel mercato: “Partendo dalle radici dell’assicurazione delle opere d’arte” - ci racconta, “abbiamo declinato un prodotto specifico, in collaborazione con uno dei più grandi esperti e collezionisti Fender del mondo, che tutela lo strumento in collezione con formula all-risks per tutte le occasioni di utilizzo: da casa, alle esposizioni museali, fino ai momenti di eventuale restauro. 

A differenza dei grandi strumenti a corde del periodo classico, che vengono utilizzati sporadicamente ed in condizioni di estremo controllo, le chitarre elettriche sono strumenti semplici, robusti, meno soggetti a degrado e che vengono suonati regolarmente. La nostra filosofia non è quella di assicurare lo strumento in una teca a temperatura controllata, ma di proteggerlo da eventi accidentali e non prevedibili che possano occorrere durante la vita dello stesso, lasciando al collezionista la possibilità di godere appieno della sua bellezza, solo in parte rappresentata dalla, seppur iconica, forma." “Il collezionismo” continua “si sta dirigendo a grande velocità verso quegli oggetti che rappresentano la storia di una generazione che vuole raccontare la propria identità, rompendo il legame con un passato che, seppur apparentemente dietro l’angolo, sembra ormai lontanissimo.”

Se questo è l’orizzonte dove puntiamo le nostre prue, Pete Townshend dei Who recitava:

“Il Rock non eliminerà i tuoi problemi, ma ti consentirà di ballarci sopra”.

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Simone Strummiello, è leader del dipartimento Fine Art, Jewellery & Private Client di MAG S.p.A. oltre ad essere Senior Manager di MAG & Co., già responsabile per l’Italia della Specialty Fine Arts, Jewellery & Private Clients di Aon, è stato membro degli Executive Committee di Fine Art e Private Client per l’area Emea. È inoltre co-autore di importanti pubblicazioni di settore e relatore a prestigiose conferenze. A questo accompagna l’attività di docenza, sia presso università, che le più autorevoli Business School internazionali, come Bocconi, Cattolica, Luiss e Il Sole 24 Ore, in corsi e seminari per dirigenti. Nato a Milano, dove mantiene la sua base lavorativa, vive da molti anni a Roma. Dedica gran parte del suo tempo alla famiglia e alle altre sue passioni: il canottaggio, la barca a vela e la montagna

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