E l'arte l'ebbe vinta sul vino

Teresa Scarale
Teresa Scarale
12.3.2018
Tempo di lettura: 1'
Il quadro Salvator Mundi, attribuito a Leonardo ha sfondato nel 2017 ogni record storico per un'opera d'arte, facendo balzare, anche grazie a Basquiat, l'indice dei prezzi a un anno al primo posto.

L'arte è tornata al primo posto nella classifica KFLII, dopo aver perso il primato negli anni passati a causa di auto e vini.

Il record assoluto stabilito da Salvator Mundi fa sperare gli investitori in una ripresa decisa del mercato dell'arte non (solo) contemporanea.

L'anno passato avrebbe incoronato il vino re dei pleasure asset, se non fosse stato per l'arte. Nell'epoca dei selfie, sono stati due ritratti a far impennare l'indice dei prezzi per questa categoria, portandolo a un rendimento del 21% (dati Art Market Research) a dodici mesi e a doppiare quasi il vino (11%) per lo stesso periodo. I due #portrait in questione sono un Cristo del XV secolo e un nero del XX, entrambi vittime della ferocia umana. Salvator Mundi, attribuito a Leonardo da Vinci, è stato battuto all'asta per la cifra mai vista prima di 450 milioni di dollari. Ad aggiudicarselo, un fondo di Abu Dhabi. Il precedente record per un quadro battuto a un'asta apparteneva ai 179,4 milioni di dollari pagati per Donne d'Algeri di Picasso, senza dimenticare i combattuti 210 milioni di dollari spesi in trattativa privata per Nafea faa ipoipo di Gaugin. Untitled di Jean-Michel Basquiat è stato invece venduto per 110,5 milioni di dollari. Al di là di questi picchi comunque, il mercato dell'arte ha performato decisamente bene nel 2017, riprendendosi il posto toltogli negli anni passati da vini e auto da collezione.
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Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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