Unni o turchi? Il mistero degli stateri greci ritrovati in Russia

30.9.2021
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80 stateri greci sono stati ritrovati a Fanagoria sepolti sotto i detriti di un incendio del sesto secolo. Non è ancora chiaro però a chi si debba attribuire la messa a ferro e fuoco della città
Gli archeologi lo scorso luglio a Fanagoria, un'antica città greca situata in quella che oggi è la Russia sud-occidentale, hanno portato alla luce monete risalenti al sesto secolo. Si tratta di 80 stateri di rame - un tipo di moneta greca - trovati in un'anfora sepolta per secoli sotto le ceneri di un incendio. I ricercatori pensano che le monete siano stati nascoste prima di un attacco, con tanto di messa a ferro e fuoco della città, probabilmente da parte degli Unni o dei Turchi. La scoperta è stata annunciata dall'Istituto di Archeologia dell'Accademia Russa delle Scienze.
"Tesori come questo non si trovano spesso" ha affermato in una dichiarazione l'archeologo Vladimir Kuznetsov, che dirige lo scavo di Fanagoria, che dura ormai da tre anni. "Di regola, questi rinvenimenti sono la prova di eventi catastrofici nella vita delle persone, a causa dei quali chi ha nascosto denaro o oggetti di valore non è stato poi in grado di recuperare ed utilizzare i propri risparmi." Kuznetsov ha poi aggiunto che "il contesto stesso del ritrovamento riflette le circostanze straordinarie in cui le monete erano state nascoste". In fretta e furia, un abitante di Fanagoria ha nascosto un fascio con 80 monete nella gola di una vecchia anfora rotta ricoprendo il buco con la terra.
Lo scienziato e il suo team hanno determinato che le monete di rame sono state probabilmente coniate alla fine del terzo o all'inizio del quarto secolo, nel Regno Bosforico, ma hanno continuato a circolare come alternativa più economica alla moneta d'oro fino al sesto secolo. Sono state estratte da uno strato di detriti dove sono stati scoperti anche i resti di pavimenti in legno danneggiati dal fuoco, piatti e una fonte battesimale rotta. Quest'ultimo reperto suggerisce che una basilica paleocristiana è stata distrutta nell'attacco dei nemici.
Nel 2019, nello stesso sito, Kuznetsov trovò una moneta d'oro coniata durante il regno dell'imperatore bizantino Giustiniano I, anch'essa andata sepolta sotto le macerie di un incendio del sesto secolo. I ricercatori tuttavia credono che quest'ultimo non fu l'incendio che diede riposo agli stateri greci. Il primo incendio probabilmente avvenne durante una rivolta in tutta la regione contro il leader unno Gord nel 528 o 534. La ragione del secondo, che gli scienziati datano alla seconda metà del secolo, è un mistero. "La moneta d'oro di Giustiniano I trovata due anni fa a Fanagoria serve come prova che il nuovo tesoro è associato al secondo, tardo incendio del sesto secolo. Ma chi esattamente - gli Unni o i Turchi - abbia distrutto la capitale della diocesi fanagoriana, rimane ancora un mistero"
Lo scienziato e il suo team hanno determinato che le monete di rame sono state probabilmente coniate alla fine del terzo o all'inizio del quarto secolo, nel Regno Bosforico, ma hanno continuato a circolare come alternativa più economica alla moneta d'oro fino al sesto secolo. Sono state estratte da uno strato di detriti dove sono stati scoperti anche i resti di pavimenti in legno danneggiati dal fuoco, piatti e una fonte battesimale rotta. Quest'ultimo reperto suggerisce che una basilica paleocristiana è stata distrutta nell'attacco dei nemici.
Nel 2019, nello stesso sito, Kuznetsov trovò una moneta d'oro coniata durante il regno dell'imperatore bizantino Giustiniano I, anch'essa andata sepolta sotto le macerie di un incendio del sesto secolo. I ricercatori tuttavia credono che quest'ultimo non fu l'incendio che diede riposo agli stateri greci. Il primo incendio probabilmente avvenne durante una rivolta in tutta la regione contro il leader unno Gord nel 528 o 534. La ragione del secondo, che gli scienziati datano alla seconda metà del secolo, è un mistero. "La moneta d'oro di Giustiniano I trovata due anni fa a Fanagoria serve come prova che il nuovo tesoro è associato al secondo, tardo incendio del sesto secolo. Ma chi esattamente - gli Unni o i Turchi - abbia distrutto la capitale della diocesi fanagoriana, rimane ancora un mistero"