Leonardo, Botticelli e George Floyd. Fra antichi maestri e nuovi classici

Antico e (è) pop
Sono nemmeno 10 anni che il mercato dell’arte sta ripensando in ottica contemporanea gli “antichi maestri”, gli (European) “Old Masters”, ovvero quegli artisti europei nati tra il 1250 e il 1820. Si guardi all’opera d’arte più costosa di tutti i tempi, il controverso Salvator Mundi attribuito a Leonardo: fu in un’asta di arte postbellica e contemporanea che Christie’s lo mise in vendita (novembre 2017). Anche il TEFAF (The European Fine Art Fair – punto di riferimento per l’antico), che nella sua espansione da Maastricht a New York ha scelto di affidarsi a un mix di antico e contemporaneo. La galleria blue chip David Zwirner nel 2018 ha collaborato con il mercante old master Nicholas Hall per allestire Endless Enigma: Eight Centuries of Fantastic Art (Enigma senza fine: otto secoli di arte fantastica), mostra che ha unito oltre 90 opere di artisti da Hieronymous Bosch, Francisco de Goya e Gustave Moreau a Francis Alÿs, Michaël Borremans e Lisa Yuskavage, per dire.
Guardando all’Italia, si ricordi solo la mostra Sanguine curata da Germano Celant alla Fondazione Prada nel 2018. L’ultimo Rubens piazzato Sotheby’s – Ritratto di uomo come Marte – è stato venduto (22,5 milioni di dollari) in un’asta di arte moderna (16 maggio 2023). Sempre Sotheby’s nel dicembre 2019 aveva organizzato Fabrizio Moretti x Fabrizio Moretti: In Passing, una collaborazione fra il gallerista e l’omonimo batterista degli Strokes, un’installazione di opere old master nei tre giorni precedenti un’asta. Il marketing di Christie’s d’altro canto sta puntando su aste senza riserva di prezzo. Una scelta indovinata: gli antichi maestri europei dalla collezione di J.E. Safra sono andati tutti esauriti (25 gennaio 2023). Sull’andamento di mercato di questa categoria di opere si concentra una recente indagine di Morgan Stanley, condotta sui dati di Artnet (sono stati considerati solo i lotti stimati almeno 500 dollari; quelli noti come "scuola di", "circolo di", "seguace di" dovevano valere almeno 2.000 dollari).
Jean-Simenon Chardin, Cestino di fragole di bosco
I numeri del mercato degli old master
Le vendite old master globali hanno registrato un picco nel 2022, arrivando a sfiorare i 692 milioni di dollari (+6% sul 2021, già caratterizzato da un aumento determinato dall’arrivo sul mercato delle opere trattenute nel 2020). Nel 2022 le opere più care hanno incassato 229,2 milioni di dollari, 100 milioni in più che nel 2021. Molti i pezzi venduti a più di 10 milioni di dollari l’uno. Una menzione speciale la merita Botticelli, sul tetto del mondo con Ritratto di giovane uomo che regge un tondo, (92,2 milioni di dollari Sotheby's 2021); Madonna del Magnificat (48,5 milioni Christie’s 2022 – asta del cofondatore di Microsoft Paul Allen) e l'Uomo dei dolori (45,4 milioni, Sotheby's 2022). Il rapporto Morgan Stanley si chiede se l’aumento delle vendite sia da ascriversi a una nuova tendenza, oppure si debba imputare al trasferimento di ricchezza intergenerazionale in atto.
Sandro Botticelli, Ritratto di giovane con un tondo
Sandro Botticelli, Uomo dei dolori
Sandro Botticelli, Madonna del Magnificat
Geografie di vendita degli antichi maestri
Il mercato principale per gli old master nel 2022 è stato quello degli Usa, in cui i collezionisti hanno speso oltre 296 milioni di dollari. Segue il Regno Unito, (142 milioni di dollari). Con poco stacco si piazza la Francia, in cui sono state vendute opere per quasi 140 milioni di dollari (+82% del valore sull’anno precedente). Si segnalano nella piazza d’oltralpe una natura morta di fragole di Chardin (24,4 milioni, Artcurial) e un disegno michelangiolesco riscoperto, Nudo di giovane uomo (da Masaccio) circondato da due figure, (23,2 milioni di euro, Christie's Parigi).
I numeri dei mercati: donne e black
Nell’alveo degli old master, un discorso settoriale meritano le donne. Il 3 maggio 2023, Dorotheum a Vienna ha presentato con successo un gruppo di opere di Fede Galizia, Artemisia Gentileschi e Orsola Maddalena Caccia. Il dipinto di Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne (1610-15 ca.) ha ottenuto 624.000 euro, da una base di 200.000. Eccellente performance anche per Anne Vallayer-Coster da Christie's a Parigi il 15 giugno 2023. La sua Nature morte au vase d'albâtre (1783) viene aggiudicata a 2,58 milioni di euro (2,8 milioni di dollari) senza le commissioni, da una stima bassa di 600.000. Tuttavia, il numero dei lotti offerti in asta resta esiguo: 24 nel primo trimestre 2022, 22 nel primo trimestre 2023, 21 nei primi tre mesi del 2018. Gli incassi (sempre nel primo trimestre): quasi 11,8 milioni di dollari nel 2019; 2,4 milioni nel 2021; 9,4 milioni nel 2022, solo 2,2 milioni nel primo trimestre del 2023, periodo in cui nessuna opera è stata venduta a un prezzo compreso tra 1 e 10 milioni di dollari.
Era accaduto solo nel 2020 negli ultimi sei anni, lasso di tempo in cui la numero uno è per valore Elisabeth Louise Vigée Le Brun, che ha totalizzato più di 8,1 milioni di dollari con la vendita di 14 opere. Segue Artemisia Gentileschi, con oltre 6,9 milioni di dollari per cinque lotti. Fede Galizia completa il podio con due opere vendute per un totale di quasi 4,5 milioni di dollari. Si segnalano poi la francese Anne Vallayer-Coster (3,1 milioni di dollari), l'olandese Rachel Ruysch (quasi 2,6 milioni di dollari) e Louise Moillon (1,8 milioni di dollari). Ci si chiede se si tratti di un fenomeno causato dall’offerta esigua.
Vi è poi il trend delle opere degli artisti bipoc (black, indigenous and people of color). Dopo la vicenda George Floyd (2020) e la nascita del movimento Black Lives Matter, i musei e le istituzioni americane hanno intensificato i loro sforzi per sostenere le opere di artisti appartenenti a queste minoranze. Un esempio su tutti: Juan de Pareja, l'assistente meticcio (e schiavo) di Diego Velázquez. Nel 2019, una sua opera, Cane con candela e gigli (inizi del 1660), stimata soli 9.000 dollari da Pandolfini, è stata venduta a quasi 271.000 dollari all’Indianapolis Museum of Art at Newfields.
Contemporanei che guardano all’alta epoca
Da metà anni duemila, diversi artisti contemporanei giungono alla fama per le loro rivisitazioni contemporanee degli antichi maestri europei, tutti ormai con quotazioni milionarie. Alcuni nomi: il britannico Glenn Brown (1966); lo statunitense John Currin (1962); lo statunitense Kehinde Wiley (1977, noto per il ritratto di Obama); il pakistano Salman Toor (1983); la canadese Anna Weyant (1995); la britannica Flora Yukhnovich (1990); la polacca Ewa Juszkiewicz (1984); l’afroamericano Barkley L. Hendricks (1945-2017). Un ritratto di Hendricks del suo collega Stanley Whitney (1946) ha incassato 6,1 milioni di dollari da Christie’s il 17 maggio 2023 (collezione Gerald Fineberg).
Glenn Brown
John Currin
Kehinde Wiley
Salman Toor
Anna Weyant
Flora Yukhnovich
Barkley L. Hendricks