Andy Warhol, il suo primo autoritratto in asta

Conosciamo gli artisti per le loro opere più diffuse, più… pop. Chiunque, osservando un ritratto multicromatico di Marilyn o la figura di un barattolo di fagioli Campbell esclamerebbe: Andy Warhol! Eppure, anche artisti così celebri hanno in portafoglio opere non riconoscibili, spesso le prime. A due fra queste opere primigenie del papà della pop art sarà dedicata una parte dell’asta Phillips Evening Sale of 20th Century & Contemporary Art del 15 novembre 2022 a New York.
Nosepicker
Il primo dei due è un autoritratto, dal titolo quasi wertmulleriano: Nosepicker I: Why Pick on Me (The Broad Gave Me My Face But I Can Pick My Own Nose). Sostanzialmente vuol dire: Io con il dito nel naso: Perché prendersela con me?. Il quadro fu rifiutato dalla 39a Mostra Annuale degli Artisti Associati di Pittsburgh a causa del suo soggetto di dubbio gusto. Nosepicker I raffigura l'artista, allora ancora noto come Andrew Warhola, con un dito infilato nella narice. Raro esempio di dipinto di mano di Warhol, evoca forse più la crudezza di Jean Dubuffet che l'estetica serigrafata abbracciata successivamente.
Il secondo, più semplicemente, si intitola Living Room
Questo quadro racconta la prima parte della vita di Andy Warhol al 3252 di Dawson Street a Pittsburgh, lui figlio di emigranti provenienti dai Carpazi-Rusin, in una piccola casa con due stanze da letto. Living Room raffigura il cuore della residenza dei Warhola: il divano e la poltrona malconci, la sedia a dondolo, il camino in mattoni costruito dal padre. Il quadro è stato incluso in innumerevoli mostre, fra cui la recente Andy Warhol: From A to B and Back Again al Whitney Museum of American Art di New York.
Alla fine degli anni Settanta, si pensava che entrambe le opere fossero andate perdute: si trovavano nell'auto della famiglia Warhola quando fu rubata. Entrambe risalgono al 1948, mentre l’artista ero uno studente del Carnegie Institute of Technology (ora Carnegie Mellon University). Fu durante l’ultimo anno alla Carnegie che il futuro padre della pop art conobbe due pittori dal linguaggio liberato, Ben Shahn e Paul Klee destinati a influenzarlo.
Sia Nosepicker che Living Room sono rimasti in seno alla famiglia dell'artista per oltre settant'anni. Oggi James Warhola, nipote di Andy Warhol, dichiara che di suo zio «trasmettono le aspirazioni di giovane studente d'arte» e che «prima del barattolo di zuppa, c'era il Nosepicker».