Photo London 2023, viaggio fra la poesia nuova e antica della fotografia d'autore

Sandra Romito
26.5.2023
Tempo di lettura: 3'
Ancora fresca dell'incoronazione del nuovo sovrano, Londra ha ospitato una importante fiera dedicata alla fotografia d'autore: non vasta come quella di Parigi, ma assolutamente densa di opere ed espositori da tutto il mondo. Tutti da scoprire (e collezionare)

Dopo la brevissima paralisi da incoronazione, Londra ha ripreso le sue attività commerciali e culturali con grande vigore, in particolare la scorsa settimana che ha visto coincidere London Craft Week e Photo London. La prima celebra l’altissimo artigianato, inglese e internazionale, con esposizioni distribuite in tutta la città. La seconda è una fiera vera e propria dedicata alla fotografia, forse non vasta come quella di Parigi ma assolutamente densa di opere ed espositori da tutto il mondo. Ho avuto assaggi di entrambe, da turista e non da specialista, e questo è un breve racconto di quello che mi ha più attirato tra le fotografie esposte nella splendida cornice di Somerset House, senza filtri da conoscitore.


Fotografia italiana



Davide Monteleone,  100 River Ob (edizione 1/8 + 2 PdA)


Ho sempre guardato la fotografia italiana storica, incantata da Giacomelli, Ghirri, Cavalli... La Galleria Valeria Bella di Milano ne ha portati diversi esempi, ma l’attenzione va subito verso un’immagine di Davide Monteleone,  100 River Ob del 2020. L’artista ha vissuto in Russia un decennio e uno dei suoi scatti più conosciuti è quello del fiume Ob, parte di un progetto sull’estrazione del gas nella regione. Tra i fiumi più lunghi del mondo, l’Ob attraversa la Russia salendo verso la Siberia per sfociare nel Mar Glaciale Artico, creando uno dei più vasti estuari in esistenza. Negli anni Sessanta si era addirittura pensato di deviarne una parte per farla scorrere verso il Kazakhstan, progetto abbandonato definitivamente negli anni Ottanta e che avrebbe travolto l’ecosistema della parte centrale del continente asiatico. Monteleone utilizza l’immagine scattata allora, a -42˚, per descriverla in un software di Intelligenza Artificiale, creando una memoria dunque “costruita” di un momento realmente accaduto. Una sfida mentale molto forte, accompagnata da una indubbia potenza estetica.



Tina Cosmai, Ludica. Opera n. 2, 2019, 1/7, €800


Da Alessia Paladini Gallery i lavori di Tina Cosmai, artista basata in Liguria, ci trasportano in un mondo questa volta metafisico, dominato da un minimalismo cromatico che elimina dettagli creando invece una strana sensazione di alienamento. Tina ci rende infatti partecipi della sua incessante ricerca sul tema della solitudine e dello smarrimento dell’uomo di oggi. 

Fotografia come poesia



Kevin Claiborne, my skin is me (edizione 1/3)


Osmos, un progetto iniziato a Berlino poi migrato a New York, è una piattaforma per lo scambio di idee e immagini, ha una presenza fisica nella Grande Mela e pubblica un’omonima rivista. A Photo London ha portato alcuni lavori di Kevin Claiborne, artista multidisciplinare che spesso usa testo nelle sue opere in una costante ricerca di informazioni che sono andate perdute, nel desiderio di colmare lo spazio che si crea tra quello che si sa e quello che si dovrebbe sapere. In questi lavori ritrova, taglia e ricompone i suoi soggetti, per poi rifotografarli: in questo caso fotografie di famiglia dove spesso c’è lui stesso da piccolo, alle quali aggiunge testi che cercano di ritrovare storie non dette. Un lavoro intenso, che ha lo scopo di rivelare e forse anche risolvere traumi creati dai passaggi generazionali e di affrontare la salute mentale all’interno dell’esperienza di essere di colore come pure la fatica psicologica che crea lo sviluppo della propria identità.  



Yasuhiro Ogawa, Series: The Dreaming #10, 1997, 3/10, £1,300


La galleria Blue Lotus di Hong Kong porta il lavoro di Yasuhiro Ogawa, fotografo giapponese alla ricerca costante di bellezza e poesia. Yasuhiro viaggia quasi cercando di non arrivare a destinazione, perché è durante il viaggio che si è sospesi e immersi nelle emozioni. 

Edizioni moderne



Eve Arnold, Queen Elisabeth II on tour in Cheshire. Her Majesty is always prepared
for the “Queen’s Weather”, 1968, edizione moderna, 7/30, dettaglio, £3,600 


Ho trovato irresistibile lo scatto di Eve Arnold, americana ma a lungo residente in Gran Bretagna, prima donna a divenire parte dell’agenzia Magnum Photos nel 1957 e famosissima per le sue fotografie di Marilyn Monroe. Accompagnò la regina Elisabetta II nel tour reale della regione del Cheshire nel 1968, riuscendo a coglierne tanto il carattere solare quanto la professionalità. La fotografia è presentata da Iconic Images di Londra, galleria con un vasto archivio di immagini dei più noti fotografi - di cui ne porta diversi in fiera - organizzandone anche le edizioni moderne. Per quella originale è necessario andare alla National Portrait Gallery.  

Edizioni antiche e moderne a confronto



William Klein, Hat + 5 Roses, 1956


Molto interessante a questo punto vedere vicine un’edizione originale e una moderna: si tratta di uno scatto di William Klein, Hat + 5 Roses, eseguito a Parigi per Vogue nel 1956. William Klein porta nella moda l’urgenza che ha la fotografia sgranata delle prime pagine dei quotidiani, con un approccio anche compositivo che stravolge quella che all’epoca erano le regole non scritte delle immagini di couture. Questa superficie si perde nella nuova edizione, che diventa quasi un ricordo vago della potenza dell’immagine originale, ergo la differenza di prezzo: l’immagine del 1956 $120,000 mentre quella moderna, comunque firmata dall’artista, $7,000. 

Corpi femminili



Polly Penrose, Self Portrait in Silver Balloons, 2015 (edizione di 6 + 2 PdA);
Alia Ali, Drown in My Eyes of Poppy Fields, 2023 (edizione di 3 + 2 PdA), £13,500;
Chantal Elisabeth Ariëns, L’Apesanteur #7, 2021, (edizione di 10 + 2 PdA)


Il corpo femminile è sempre stato un soggetto amato e descritto nell’arte occidentale, e la fotografia lo indaga non poco e non solo nella moda. La galleria Messums di Londra porta dei lavori di Polly  Penrose, autoritratti che indagano il corpo come oggetto nello spazio, la cui carica sessuale si perde per lasciare spazio alla spontaneità, al senso di vulnerabilità ma allo stesso tempo di potere, allo straniamento. La Galerie-Peter-Sillem di Francoforte presenta opere dell’artista yemenita-bosniaca-americana Alia Ali: i corpi fotografati sono completamente oscurati da tessuti, entrano una situazione di puro anonimato e ambiguità, non si vede più il genere, la razza, la cultura, e ci si domanda quale sia la loro identità?  Ira Stehmann di Monaco di Baviera propone le fotografie dell’olandese Chantal Elisabeth Ariëns: sognanti e poetiche, sono stampate con un metodo arcaico che elimina ogni riferimento a spazio e tempo, lasciandoci sospesi. Una fotografa di moda, ma lontanissima da quanto si vede in una rivista patinata. 


Fotografia che diventa pittura 



Sandra Kantanen, Still Life Flowers 2 (edizione di 5 + 2 PdA), €4,700


La fotografia con cui forse sarei uscita dalla fiera è un lavoro recente dell’artista finlandese Sandra Kantanen. Parte di una serie di nature morte eseguite nel 2020, è presentata da Persons Projects di Berlino, galleria specializzata in artisti concettuali – soprattutto fotografi – dei paesi del Nord. La Kantanen è riuscita a dare una dimensione temporale a quella che dovrebbe essere l’immediatezza della rappresentazione fotografica. Lo fa muovendo il soggetto e tenendo l’obiettivo aperto per un tempo più lungo, raggiungendo un risultato pittorico a dir poco straordinario. 



Questo è ovviamente solo un minimo assaggio molto personale di quanto visto a Photo London, che è forse il momento migliore a Londra per iniziare a comprendere la fotografia e magari anche iniziare a collezionarla. Un mondo molto gentile, dove tutti i galleristi e gli operatori sono entusiasti di discutere i loro artisti, fondamentale soprattutto per chi non ha familiarità con la riproducibilità dell’opera d’arte e le sue regole. Vastissima l’offerta, sia per genere che per costi, la fiera era accompagnata da un’esposizione di lavori del fotografo britannico Martin Parr, offriva visite guidate frequenti e soprattutto ha donato molto spazio ad artisti e galleristi emergenti, garantendosi un pubblico misto e vibrante. Da mettere in calendario per il 2024!




Tutte le foto: courtesy Sandra Romito. 

Opinione personale dell’autore
Il presente articolo costituisce e riflette un’opinione e una valutazione personale esclusiva del suo Autore; esso non sostituisce e non si può ritenere equiparabile in alcun modo a una consulenza professionale sul tema oggetto dell'articolo.
WeWealth esercita sugli articoli presenti sul Sito un controllo esclusivamente formale; pertanto, WeWealth non garantisce in alcun modo la loro veridicità e/o accuratezza, e non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile delle opinioni e/o dei contenuti espressi negli articoli dagli Autori e/o delle conseguenze che potrebbero derivare dall’osservare le indicazioni ivi rappresentate.
Con l’idea che non avrebbe guardato a nulla dopo Giotto, Sandra è stata una convintissima e feroce medievista nei suoi vent’anni: ora guarda tutto e le piace tutto, dal manoscritto miniato al gioiello d’artista. Ha lavorato per più di venti anni nel dipartimento di dipinti antichi alla Christie’s di Londra, dove ancora collabora quotidianamente come consulente, accompagnando i dipinti da collezione a collezione, con la stessa emozione del primo giorno. Un debole ovviamente rimane per la pittura italiana, soprattutto di alta epoca.

Cosa vorresti fare?