Vitra Campus, il design trova spazio nella campagna di Basilea

Alice Trioschi
Alice Trioschi
22.8.2023
Tempo di lettura: 3'
Aperto al pubblico nel 1989, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein (nella campagna di Basilea) è oggi uno dei musei di design più rinomati al mondo. Il Vitra Campus non ricomprende solo edifici progettati da architetti rinomati a livello globale quali Tadao Ando, Frank Gehry, Zaha Hadid, Herzog & de Meuron e Álvaro Siza, ma anche esibizioni, installazioni, negozi, ristoranti e lo stabilimento produttivo della stessa Vitra

Aperto al pubblico nel 1989, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein (nella campagna di Basilea) è oggi uno dei musei di design più rinomati al mondo. Il Vitra Campus non ricomprende solo edifici progettati da architetti rinomati a livello globale quali Tadao Ando, Frank Gehry, Zaha Hadid, Herzog & de Meuron e Álvaro Siza, ma anche esibizioni, installazioni, negozi, ristoranti e lo stabilimento produttivo della stessa Vitra. 

La storia del campus "moderno" parte però dal 1981 (nonostante la produzione di Vitra sia presente sul territorio dagli anni '50), anno in cui il "vecchio" spazio del brand fu colpito da un incendio (scatenato da un fulmine) che distrusse gran parte degli edifici esistenti. Per rimediare a quanto successo, Vitra e l'allora direttore Rolf Fehlbaum decisero di implementare un nuovo piano architettonico per lo sviluppo dell'area, con l'idea di costruire più edifici affidandoli ad architetti differenti e dagli stili più disparati.


Oudolf Garten


VitraHaus interni


Il primo di questi, il Vitra Design Museum, fu affidato all'architetto canadese Frank Gehry, progettista di fama da inizio anni '80. Disegnato in collaborazione con l'architetto tedesco Gunter Pfeifer, il museo ben rappresenta il passaggio dai primi progetti decostruttivisti di Gehry all'architettura più maestosa ed elegante della sua pratica più avanzata. Inizialmente pensato per contenere la collezione personale di Rolf Fehlbaum (200 sedie moderne e contemporanee), il progetto del museo si è via via incrementato (raggiungendo la dimensione fisica di 743 metri quadrati) diventando uno spazio espositivo dedicato totalmente al design. I due piani dell'edificio e gli spazi espositivi (due dei quali connessi da una scala a spirale) ospitano annualmente due esibizioni principali, workshops e incontri formativi nel campo del design e dell'architettura. 


VitraHaus interni


L'offerta del Vitra Design Museum è stata poi complementata dalla VitraHaus, il "flagship store" della Vitra Home Collection. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron, l'edificio non ospita solamente il negozio dove comprare gli oggetti del brand, ma anche le Vitra Home Inspirations. I quattro piani del futuristico edificio (con le magnifiche finestre affacciate sulle vigne della zona), contengono delle vere e proprie riproduzioni fedeli di diversi ambienti di una casa arredata da Vitra. L'idea è quella di incoraggiare i visitatori a sperimentare nuove soluzioni con i propri componenti d'arredo, dimostrando che disegnare e vivere gli spazi di una casa sono un processo squisitamente personale. Appena fuori dalla VitraHaus, si trova poi l'Oudolf Garten, ideato nel 2020 dall'olandese Piet Oudolf. Il giardino di 4.000 metri quadri ospita 30.000 piante di diverso tipo e adatte alle varie stagioni (ovvero fioriscono in momenti diversi dell'anno). Nella parte posteriore dell'area sono inoltre posizionate sei arnie, curate secondo il metodo a "nidificazione combinata".


Altro elemento rilevante del Vitra Campus è sicuramente la Slide Tower, locata sulla Promenade Álvaro-Siza (che connette le parti nord e sud del campus) e progettata dall'artista tedesco Carsten Höller. La torre panoramica alta 30.7 metri, unisce in un unico spazio uno scivolo e un'opera d'arte contemporanea, nel puro stile dell'artista. La base della torre è costituita da tre colonne diagonali, sormontate in cima da un orologio girevole dal diametro di sei metri. Lo scivolo, lungo 38 metri, è invece oggetto di "divertimento" da parte dei visitatori. A lato della costruzione si trovano gli appositi materassini che permettono di scorrere a tutta velocità lungo il tubo di metallo, offrendo nuove prospettive (e una certa dose di adrenalina) sull'area del Campus. 


Schaudepot

Passando dalla Vitra Slide Tower, si può raggiungere lo Schaudepot, ovvero il deposito contenente le storiche collezioni di Vitra. Anch'esso disegnato da Herzog & de Meuron, l'edificio espone al piano terra circa 400 pezzi iconici del brand e una mostra annuale (nel 2023 è "Color Rush", che divide gli oggetti presenti per tonalità di colore) che si focalizza su specifici temi legati al mondo del design. Scendendo nel seminterrato, si scopre che i pezzi contenuti dallo Schaudepot sono ben 8.000 tra sedie e lampade. L'edificio ospita anche l'archivio storico del brand e la Barragán Gallery, uno spazio espositivo dedicato interamente ai lavori dell'architetto messicano Luis Barragán.


Schaudepot


Barragán Gallery


Infine, rilevanti sono anche la Fire Station e il Conference Pavillion. La prima, progettata da Zaha Hadid, è stata il primo lavoro in grande scala dell'architetto. Inizialmente utilizzato come base dei vigili del fuoco aziendali, l'edificio dalle forme contrastanti ospita oggi installazioni e mostre temporanee visitabili durante i tour guidati. Differentemente, il Conference Pavillion è stato progettato da Tadao Ando nel 1993 ed è stato il primo edificio creato dall'artista al di fuori dei confini giapponesi. Uno degli elementi che più rimandano alla cultura d'origine dell'architetto è il sentiero che porta al Pavillion, ispirato ai giardini dei monasteri giapponesi. Anch'esso visitabile solo tramite tour guidato, il Pavillion ospita oggi una serie di sale per conferenze.


Lo scivolo di Carsten Höller 

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Esperta d'arte e del suo mercato, Alice ha lavorato nell'ufficio stampa di Christie's a Londra, occupandosi della relazioni interne ed esterne con i giornalisti. Dopo aver collaborato con Camera Arbitrale per la risoluzione di conflitti d'arte e beni culturali, oggi lavora per Fondazione Human Technopole occupandosi degli aspetti legali riguardanti il mondo della ricerca scientifica.

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