Pagani Zonda, la supercar più veloce del vento

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
8.7.2022
Tempo di lettura: 2'
Icona del lusso automobilistico italiano e una delle supercar più ricercate al mondo. Ecco la storia della Pagani Zonda, la leggenda "argentina" più veloce del vento

La crescita di Pagani da realtà sconosciuta ai più a, forse, la più famosa casa automobilistica costruttrice di supercar è dovuta quasi esclusivamente al successo di un modello: la Zonda. Considerata da molti come un'auto dalle prestazioni senza pari e dalla maneggevolezza di un altro mondo, ecco la storia della supercar per eccellenza.

Nel segno di Horatio


La Zonda si deve tutta al fondatore Horatio Pagani, ex ingegnere Lamborghini e conosciuto come il padre della fibra di carbonio, che ebbe il coraggio di sfidare le previsioni del mercato per creare una delle supercar più affascinanti di sempre.  Colpita dalla recessione globale all'inizio degli anni '90, la Lamborghini interruppe la ricerca sui materiali avanzati, così Pagani decise di mettersi in proprio, creando una società di ricerca e sviluppo di materiali compositi con l'unico scopo di finanziare la creazione della propria supercar. Grazie all’intercessione di Juan Manuel Fangio – pilota automobilistico argentino, a cui anni più tardi sarà dedicata la Zonda F – Pagani ottenne dalla Mercedes il permesso di utilizzare i motori AMG. Il progetto, inizialmente denominato C8, era pronto per fare il suo esordio.



Più veloce del vento 


La – che prende il nome dall’omonimo vento che soffia da sud-ovest sulle Ande argentine – fu presentata nel 1999 al Salone di Ginevra. Fin da subito fu un successo. La Zonda C12 – così di chiamava il primo modello - non era super solo in termini di prestazioni, ma anche nella qualità costruttiva. Rispetto alle sue contemporanee, la Zonda era una supercar da piccola città, ma ne metteva in ombra molte con la sua attenzione ai dettagli. Al momento del lancio la vettura era equipaggiata con un motore da 5987 cm³, un V12 da 388 CV collegato a un cambio a cinque marce, per un’accelerazione da 0 a 100 km/H di poco superiore ai 4 secondi. Solo 5 vetture furono messe sul mercato, con un prezzo al pubblico di 320 mila euro. Nel 2002, Pagani lanciò poi una C12 S più potente, passando a un 7 litri costruito a mano con una potenza massima di 542 CV.



Le versioni più iconiche


Dopo 15 esemplari e meno di un anno di produzione, Pagani aumentò nuovamente il motore a 7,3 litri, per un aumento di 5 soli CV rispetto al precedente 7 litri, ma abbastanza per costituire la base per le numerose iterazioni future della Zonda. I modelli successivi Roadster, F e Cinque utilizzarono infatti tutti lo stesso motore di base e furono costruiti in numero estremamente limitato e a prezzi significativamente crescenti. La popolarità della Zonda la mantenne richiesta anche dopo il lancio del suo successore, la Huayra. Per soddisfare i suoi clienti più fedeli, Horatio continuò a costruire esemplari unici estremamente costosi come la 760RS.


Zonda su misura 


Nel corso degli ultimi anni sono state anche costruite diverse One-Off, chiamati con le iniziali dei nomi dei proprietari delle auto stesse. La più celebre è la Zonda LH, costruita su richiesta di niente meno del campione di Formula 1 Lewis Hamilton e pagata si dice più di due milioni di euro. Nel 2022 Pagani, insieme a LMM Design, ha annunciato di essere al lavoro sull’ultima delle cinque Zonda previste per la serie 760. Mentre Pagani si occuperà del telaio e del motore, LMM Design, renderà unico lo stile per trasformare anche l’ultimo modello in un capolavoro da collezione. 

Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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