È una delle sorprese della Survey of Global Collecting in 2022. L’ultimo report di Art Basel e UBS certifica che i collezionisti più anziani amano il più innovativo dei pleasure asset, anche nell’anno della “disfatta” delle crypto

I collezionisti boomer spendono per gli nft il doppio dei centennial. Il triplo dei millennial e della generazione X. È forse il dato più sorprendente della Survey of Global Collecting in 2022 di Art Basel e UBS, coordinata come sempre dall’economista dell’arte Clare McAndrew.

La propensione a collezionare nft è condivisa in egual misura da tutte le generazioni, ma la spesa mediana dei nati fra il 1945 e il 1965 è stata doppia rispetto a quella dei nati fra il 1996 e il 2012 (generazione Z, gen Z) e tripla rispetto a quella degli acquirenti millennial (1980-1995) e gen X / x-ennial (1966-1977 e i nati a cavallo fra gli anni ’70 e ‘80). In generale, l'importo medio speso dai collezionisti per gli nft ha raggiunto i 46.000 dollari nel primo semestre (nel 2020 era 35.000; nel 2021, 44.000) e si prevede che per fine 2022 arriverà a 96.000 euro.


Boomer e arte digitale, non solo nft 

Il 26% dei boomers sta spendendo quest’anno più di un milione di dollari per l'arte digitale associata a nft (contro il 10% dei collezionisti millennial e gen X e il 17% della gen Z). Mediamente i boomer hanno speso 157.150 dollari per l'arte digitale associata a nft. I collezionisti della gen Z sono sui 55.200 dollari; per millennial e gen X si registra rispettivamente un esborso di 40.250 e 45.065 dollari).

È innegabile che il mercato sia stato falcidiato dalla tempesta abbattutasi da un anno a questa parte sulle criptovalute (gli nft sono “scritti” su Ethereum). Nel primo semestre 2022, il mercato degli nft ha raggiunto i 610 milioni di dollari. Nella prima metà del 2021 era di 2,4 miliardi di dollari. Se si osserva la tendenza pluriennale però, l’andamento è positivo: nel 2020 misurava 240 milioni di dollari. C’è poi da aggiungere che lo sgonfiamento di valore della criptovaluta ha sortito un certo effetto positivo nello scoraggiare i movimenti speculativi.

Nonostante il contesto generale di declino delle vendite di nft tuttavia i collezionisti hnw hanno acquistato nel primo semestre un numero di nft d’arte pari a quello dell'intero 2021, quando le piattaforme avevano raggiunto il picco in termini di valori e volumi.

Meglio della video arte

C’è di più: nonostante la discesa del volume di scambi di non fungible token rispetto alle vette del 2021, la criptoarte continua a essere una categoria collezionistica stabilmente in crescita: la quota complessiva destinata all'arte digitale è cresciuta infatti del 5% rispetto all'anno precedente. Gli nft costituiscono il 9% delle collezioni, superando in popolarità film, videoarte e fotografia. Considerando anche le opere non collegate a nft, l’arte digitale raggiunge il 17%. Il Brasile è il paese più entusiasta, con il 65% dei collezionisti che prevede di acquistare nft nel prossimo anno. La quota più consistente di arte digitale si registra nelle collezioni di Taiwan (21%) e del Brasile (18%). Questi mercati sono anche quelli in cui si riscontra la quota più alta di arte digitale associata a non fungible token (rispettivamente 14% e 12%).


Piattaforme in calo, ma...

Il calo dell'attività sulle piattaforme nft potrebbe non aver avuto molto impatto sull’ammontare di asset collezionati. I collezionisti hnw tendono infatti ad acquistare nft da gallerie e commercianti. Nel 2021 e 2022: l'88% dei collezionisti aveva acquistato arte digitale con un nft tramite galleria o mercante; il 77% aveva tramite casa d'aste; il 25% tramite piattaforma nft o di altro tipo; l'1% utilizzando altri canali.

I Paesi che utilizzano maggiormente le piattaforme nft sono in assoluto Brasile (54%) e Hong Kong (37%). Quelli che apparentemente le amano meno sono Singapore (9%) e il Giappone (13%). I collezionisti più giovani le utilizzano di più rispetto ai boomer (16%), ma comunque costituiscono ancora una minoranza (28%). Per tutte le coorti, il canale più diffuso per l'acquisto di arte digitale nft è stato il rivenditore o la casa d’aste.

Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

Cosa vorresti fare?