Uffizi contro lo stilista, la Venere non si tocca

Prima fu la lettera di messa in mora: le Gallerie degli Uffizi di Firenze avevano chiesto alla maison di Jean Paul Gaultier di rimuovere dal suo sito web i capi decorati con dettagli de La nascita di Venere (1480) di Sandro Botticelli, una delle opere simbolo del museo. Poi, in assenza di risposta da parte dell’azienda, la citazione in giudizio.
I fatti: lo stilista ha utilizzato dettagli di tre opere celeberrime, situate in altrettanto celebri musei, per dar vita a una capsule collection intitolata “Le Musée”. Oltre alla Nascita di Venere: la Creazione di Adamo di Michelangelo (soffitto della Cappella Sistina) e le Tre Grazie di Rubens (Museo del Prado). L’intento, a detta della casa di moda, era quello di creare un «trittico pastello contrastante in ode al Rinascimento».
Omaggio non gradito al museo diretto dallo storico dell’arte Eike Schmidt. In una comunicazione rilasciata il 10/10/2022, gli Uffizi hanno dichiarato di aver intrapreso un’azione legale contro Jean Paul Gaultier in seguito alla mancata risposta da parte della maison alla lettera di messa in mora inviatale lo scorso aprile 2022. In quella missiva l’ente chiedeva di rimuovere i capi di abbigliamento dal mercato o di mettersi in contatto il prima possibile con il museo stesso per stipulare un accordo commerciale che rimediasse «all'abuso commesso».
Sebbene l'opera in questione sia libera da copyright, il Codice dei Beni Culturali italiano protegge ancora il vasto patrimonio culturale del Paese dall'uso commerciale. Il Codice stabilisce che l'utilizzo di immagini relative a beni culturali pubblici italiani è subordinato al pagamento di un canone, previa concessione di un'autorizzazione.
Già lo scorso anno la Venere era stata oggetto di una controversia commerciale presto risoltasi con la sua rimozione dalla piattaforma in questione: Pornhub la aveva inserita in una guida sull'arte erotica nei musei. Anche il David di Michelangelo, situato nella collezione della Galleria dell'Accademia di Firenze, è stato oggetto di frequenti azioni legali. Si ricordi solo quella del 2014, quando fu utilizzato in una campagna pubblicitaria di un produttore di armi Usa (ArmaLite), che ne ritoccò l'immagine facendo sì che il David sembrasse imbracciare un fucile.
Eike Schmidt, spiega all’Ansa che «Jean Paul Gaultier ha boutique in Italia e vende i suoi prodotti anche attraverso i canali web italiani. Dunque, come tutti, è tenuto a rispettare le nostre leggi sui diritti dell'immagine». Gli fa eco la direttrice della Galleria dell'Accademia, Cecilie Hollberg, che ai microfoni di Toscana Tv, ha ricordato che: «la tutela dell'immagine parte proprio dalla Galleria dell'Accademia che nel 2017 è riuscita ad avere un'ordinanza del tribunale di Firenze a tutela dell'immagine del David di Michelangelo e ora chi la utilizza senza autorizzazione fa una cosa illecita. Su questo si concentrano anche gli altri musei approfittando del lavoro che abbiamo fatto noi come apripista».
Al momento, i capi di abbigliamento incriminati non risultano più essere presenti sul sito web di Jean Paul Gaultier. Fra l’altro, questo non è il debutto della Venere di Botticelli sulle passerelle: lo stesso Gaultier ne utilizzò l’effigie per decorare un top trasparente a rete della collezione P/E 1995. Un amore antico, ora contrastato.