Quando lo studio legale diventa una galleria d’arte

Tempo di lettura: 3'
Luogo riservato per definizione, lo studio legale nel nuovo millennio sempre più ha scoperto la vocazione dell’arte. E con essa, il piacere di spalancare le proprie porte per accogliere altri appassionati desiderosi di conoscere nuove opere, nuove modalità di fruizione e collezionismo

Gli studi legali, fino a poco tempo fa luoghi privati e riservati per definizione, si aprono per mostrare dipinti e sculture, tra manuali e fascicoli processuali. Avvocati di successo tolgono le chiavi alle serrature di palazzi storici nel centro città e aprono le porte a colleghi, giornalisti, curatori e semplici appassionati per condividere le opere in collezione o progetti speciali. E così gli austeri corridoi e le eleganti sale riunioni si trovano a ospitare mostre e eventi dedicati all’arte soprattutto contemporanea. 


Come nel caso del progetto artistico “Bary our weapons, not our bodies”, personale di Yael Bartana (1970), artista israeliana di stanza a Berlino e Amsterdam, interessata a temi sociali e femministi principalmente utilizzando video, fotografia e performance. La mostra, a cura di Rischa Paterlini e in collaborazione con Galleria Raffaella Cortese, si tiene all’interno dello studio legale Lauri Viglione in Milano. “Il progetto di ospitare mostre presso lo studio è nato da un’idea della curatrice che mi affianca per l’acquisto delle opere” afferma Alessandro Viglione avvocato specializzato in diritto penale dell’economia, partner dello studio. 



L'avvocato Alessandro Viglione


La planimetria della struttura, per lo più caratterizzata da lunghi corridoi con pareti bianche e un’ampia sala riunioni si presta in effetti a un percorso espositivo. “Le pareti sono come le pagine bianche di un libro che di volta in volta si riempiono di un messaggio con i lavori degli artisti che esponiamo”, aggiunge Viglione che colleziona fotografia artistica. “Nel mio caso non ho scelto questo medium ma è stata la fotografia a trovare me. Gli elementi di questo collegamento sono stati i viaggi e le persone che ho incontrato negli ultimi anni. Mi hanno spinto ad approfondire questa forma di espressione e mi ci sono ritrovato completamente”. 


Secondo gli ultimi report, il mercato della fotografia artistica è un mercato di nicchia. Questo medium copre una piccola parte dei volumi del mercato dell’arte globale dominato principalmente da dipinti e opere su carta. “La fotografia è una forma d’arte suscettibile di tante interpretazioni. È poliedrica forse più della pittura”, aggiunge Viglione che condivide questa sua passione con la moglie Francesca e i soci e colleghi dello studio. “Al momento divido la mia collezione con mia moglie. Ciò che acquistiamo è a titolo personale anche se in larga parte lo condividiamo per migliorare l’ambiente di lavoro, per noi e per tutti coloro che frequentano lo studio”. 


Arte e diritto, dunque, sono un connubio che presenta vari risvolti. “Sia nell’arte sia nel diritto si plasma qualcosa. Come tutte le discipline umanistiche sono estrinsecazioni dell’uomo. I grandi giuristi e maestri del diritto sono stati e sono, prima di tutto, anche grandi uomini di cultura, filosofia e arti. L’arte è un veicolo attraverso il quale è possibile trasferire dei messaggi. Nel caso dell’artista israeliana che abbiamo in esposizione e recentemente anche per gli artisti iraniani cui è stato dedicato un progetto speciale in occasione dell’ultima edizione di MIA Fair, si tratta di persone che lottano per portare avanti dei diritti. In questo, vedo lo stesso spirito che muove, per certi versi, anche il difensore”, commenta l’avvocato Viglione. 




La relazione tra arte e diritto esiste ed è necessariamente molto intima. “Di recente ho scoperto l’artista Valerio Bispuri rappresentato dalla galleria di Alberto Damian. Il suo lavoro dedicato alle immagini scattate ai detenuti nelle carceri mi ha mi ha colpito profondamente. In quei ritratti ho trovato una grande umanità. L’esperienza ci mostra, purtroppo, la tendenza alla spersonalizzazione dell’individuo generata dall’ambiente carcerario, non ci dobbiamo però dimenticare che i detenuti hanno una umanità che non può lasciare indifferenti e che la pena, come la nostra Costituzione ci ricorda, deve tendere alla rieducazione del condannato e non va letta in chiave solo retributiva. Occupandomi di diritto penale ho trovato quindi un collegamento molto forte tra diritto e fotografia”. Le immagini di Bispuri fanno parte del progetto “Encerrados” dedicato al mondo dei prigionieri detenuti in 74 penitenziari del continente sudamericano. Lo stesso progetto è stato fatto anche nelle carceri in Italia. Un percorso che si concentra sull’aspetto emotivo e umano di chi vive da recluso. Questi lavori sono stati esposti al Visa pour l'Image di Perpignan, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all'Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino e, nell'ottobre 2014, al Bronx Documentary Center di New York


L’arte aiuta in generale a migliorarsi come uomini e come professionisti”, aggiunge Viglione. Il mercato nel processo di ricerca e selezione degli artisti gioca un ruolo fondamentale. “Seguo con attenzione il mercato principalmente attraverso le gallerie e le fiere di settore però non mi faccio troppo condizionare dalle tendenze del momento. Il mercato mi aiuta a conoscere e scoprire gli artisti, soprattutto i più giovani”, conclude Alessandro Viglione. 


Oltre allo studio Lauri Viglione, altri studi legali ospitano occasionalmente o all’interno di progetti più strutturati eventi dedicati a collezioni o personali di artisti di ogni livello. Tra i più attivi ci sono lo studio legale Iannaccone e Associati, che periodicamente espone la collezione del suo fondatore avvocato Giuseppe Iannaccone e presenta artisti emergenti nell’ambito del progetto “in pratica”, LCA studio legale con il progetto “Law is art!”, Advant NCTM con il progetto internazionale “nctm e l’arte”, Pavesio e Associati with Negri-Clementi, Loconte & Partners, Studio Legale Penco, solo per citarne alcuni. 


In altri casi, gli avvocati tengono nelle loro sale riunioni conferenze sui temi del diritto dell’arte rivolte a collezionisti e addetti ai lavori per districarsi nel complesso quadro normativo e fiscale che disciplina il sistema. Sempre tra dipinti, fotografie e sculture, in un dialogo continuo con il diritto.

Opinione personale dell’autore
Il presente articolo costituisce e riflette un’opinione e una valutazione personale esclusiva del suo Autore; esso non sostituisce e non si può ritenere equiparabile in alcun modo a una consulenza professionale sul tema oggetto dell'articolo.
WeWealth esercita sugli articoli presenti sul Sito un controllo esclusivamente formale; pertanto, WeWealth non garantisce in alcun modo la loro veridicità e/o accuratezza, e non potrà in alcun modo essere ritenuta responsabile delle opinioni e/o dei contenuti espressi negli articoli dagli Autori e/o delle conseguenze che potrebbero derivare dall’osservare le indicazioni ivi rappresentate.
Specializzato in diritto tributario presso la Business School de Il Sole 24 ore e poi in diritto e fiscalità dell’arte, dal 2004 è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano ed è abilitato alla difesa in Corte di Cassazione. La sua attività si incentra prevalentemente sulla consulenza giuridica e fiscale applicata all’impiego del capitale, agli investimenti e al business. E’ partner di Cavalluzzo Rizzi Caldart, studio boutique del centro di Milano. Dal 2019 collabora con We Wealth su temi legati ai beni da collezione e investimento.

Cosa vorresti fare?