L'importanza del certificato gemmologico per i preziosi

Filippo Battino
Filippo Battino
10.7.2020
Tempo di lettura: 3'
E' importante informarsi, chiedere al proprio gioielliere se la pietra che si acquistando ha un certificato di un istituto riconosciuto. Lo stesso vale se si stanno facendo valutare delle pietre di famiglia: è fondamentale farle certificare prima di accettare la stima di un esperto che si basa solo sulla sua personale esperienza
Sono stufo.

Sono stufo di continuare a vedere valutazioni fatte dal gioielliere “di famiglia” basate su una presunta conoscenza tramandatagli dalla generazione precedente, quasi fosse un qualcosa di mistico.

Sono stufo di perizie gemmologiche fatte da un esperto senza avvalersi di alcuno strumento scientifico.
In un mondo dove, anche sulla confezione delle uova al supermercato, ormai, c'è scritto un papiro di informazioni sulla provenienza, ritengo necessario che anche il settore delle pietre preziose si aggiorni.

Sto parlando ai consumatori finali, affinché sappiano esattamente cosa chiedere quando si trovano ad acquistare una pietra preziosa.

Facciamo un po' di ordine. Abbiamo tutti sentito parlare di certificati e ci sono laboratori gemmologici più o meno in tutti il mondo. Alcuni più affidabili e altri meno.

Non per una questione di serietà, ma semplicemente per una differente esperienza.

I laboratori migliori sono quelli che mandano i propri gemmologi a visitare una nuova miniera appena scoperta, a recuperarne dei campioni per analizzarli e schedarli. Sono quelli che spendono di più per i macchinari più moderni e per la ricerca, in generale, di metodi di analisi più efficaci.

Ma che cos'è che vogliamo sapere da un laboratorio gemmologico di così fondamentale?

Partiamo dall'argomento più semplice, il diamante. Vogliamo sapere, nel caso di un diamante, quali sono le sue caratteristiche qualitative. Nominando le principali troviamo colore, purezza, taglio, peso a cui vanno aggiunte molte altre di minore importanza, ma sempre fondamentali per stabilire la qualità della pietra in questione.

Se invece ci troviamo davanti a un rubino, uno zaffiro o uno smeraldo, le cose cambiano e, inutile nasconderlo, si complicano. Perché il laboratorio gemmologico non ci darà più dei riferimenti riguardo alla qualità della pietra, poiché le qualità in una pietra di colore sono troppo soggettive per essere categorizzate. Ci troveremo, invece, davanti ad un certificato che ci dirà due cose fondamentali: l'origine della pietra e la presenza o assenza di trattamento.  Per origine si intende il paese da cui è stata estratta. Ad esempio, Birmania o Mozambico e altre per un rubino, Kashmir o Madagascar e altre per uno zaffiro, Colombia o Zambia e altre per uno smeraldo. Ci sono alcune provenienze che sono molto più rare di altre e quindi è importante conoscere questo paramento quando acquistiamo o vendiamo una pietra.

Il secondo dato fondamentale sul nostro certificato che andremo a verificare è se la pietra in questione ha subito o meno un trattamento. I trattamenti sono metodi comunemente utilizzati per migliorare l'aspetto di una pietra che altrimenti non sarebbe abbastanza piacevole per essere utilizzata in gioielleria. Non c'è niente di male a comprare una pietra che ha subito un trattamento, basti pensare che circa il 95% delle pietre vendute sul mercato sono state trattate. La cosa importante è che questo sia specificato al momento della vendita o acquisto e tenuto in conto quando si stabilisce il prezzo.

Il messaggio non vuole essere, comprate solo rubini birmani o zaffiri del Kashmir che non hanno subito trattamenti, tutto il contrario. Non tutti abbiamo la voglia o la possibilità di spendere la cifra che ci costerebbe una pietra così, ma tutti possiamo avere il piacere di indossare un gioiello con una bella pietra.

Il messaggio invece è: informiamoci, chiediamo al nostro gioielliere se la pietra che stiamo acquistando ha un certificato di un istituto riconosciuto o se facciamo valutare delle pietre di famiglia, facciamole certificare prima di accettare la stima di un esperto che si basa solo sulla sua personale esperienza.

Come nota finale voglio aggiungere che oltre a tutti i benefici citati sopra, avere un certificato ci permetterà anche di assicurare la pietra qualora volessimo farlo e, nello sfortunato evento di uno smarrimento o furto ci aiuterà a ritrovarla. Vi state chiedendo come? E bene, negli ultimi anni i laboratori più all'avanguardia hanno messo a punto un sistema che gli permette di riconoscere una pietra anche se la stessa fosse stata ritagliata per cambiarne il peso e la forma. Capite quindi che, se dopo anni, la vostra pietra dovesse ripresentarsi presso lo stesso laboratorio la riconosceranno.

Qui di seguito indico i laboratori internazionali più riconosciuti:

Laboratorio gemmologico per diamanti: Gemological Institute of America.

Laboratorio gemmologico per rubini, smeraldi, zaffiri e perle: Gubelin Gem Lab, SSEF Laboratory e American Gemological Laboratories.
Opinione personale dell’autore
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Specialist presso Christie’s Auction House a Londra dal 2012 al 2013 per la valutazione di pietre e gioielli vintage da inserire nelle aste. Sempre per la valutazione di pietre e gioielli vintage da inserire in asta, dal 2013 al 2014 è Specialist presso Christie’s New York. Il 2014 è l'anno del passaggio a Christie's Ginevra, dove fino al 2015 è Specialist. A Ginevra Filippo diventa anche banditore d’asta, lavorando nella sezione delle stime. Relatore in conferenze presso il Museo Egizio di Torino, Palazzo della Meridiana a Genova, Palazzo Clerici a Milano e numerosi istituti bancari per avvicinare la clientela al mondo delle pietre preziose. Nel 2015 fonda e dirige Baba Sa, società di commercio e valutazione di pietre e gioielli vintage. La società in un triennio diventa uno dei maggiori esponenti del settore a livello europeo, grazie all’acquisto diretto dalle miniere e allo stretto rapporto con i grandi brand del lusso. Baba Sa partecipa alle fiere di Hong Kong, Singapore, Las Vegas interfacciandosi con la clientela più esigente.

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