Vetri da collezione, le valutazioni in asta

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I vetri di Murano nelle produzioni del XX secolo e contemporanee sono sempre più protagonisti delle aste dedicate al design italiano. Oggetti unici in cui la creatività dei grandi designer si fonde con l’alta artigianalità vetraia. I vetri da collezione rappresentano ancora un mercato di nicchia ma con rivalutazioni molto importanti in Italia e all’estero

Inseriti nei principali cataloghi di fine design o in aste a tema i vetri di Murano realizzati dai grandi designer italiani del ‘900 hanno conquistato negli ultimi anni un posto di nicchia nel panorama dei beni da collezione e anche da investimento. A raggiungere le aggiudicazioni più importanti sono le serie limitate e i pezzi unici in cui la maestria degli artigiani lagunari della produzione vetraia si mescola alla creatività artistica dei grandi nomi dell’architettura del periodo. E così il vetro assume le declinazioni più varie per forma e colore come nei celebri vasi, nelle lampade a sospensione, nei grandi lampadari e nelle piccole sculture. 


Questi oggetti unici ben dialogano con l’arte e conquistano i collezionisti di una e dell’atra categoria sia in Italia che all’estero. Non è un caso, ad esempio, trovare una intera collezione privata di vasi di Murano in asta a Parigi. E’ accaduto lo scorso 23 novembre quando la casa d’aste francese PIASA ha organizzato una vendita eccezionale di vetri italiani di design rappresentativa della produzione dagli anni Trenta all'inizio del XXI secolo. Protagonisti i grandi maestri vetrai muranesi come Barovier e Venini e la creatività delle grandi figure del design italiano come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Carlo Scarpa che si sono cimentati in questa pratica. Non sorprendono dunque le aggiudicazioni registrate dalla casa parigina. Come nel caso del vaso Scozzese – Prototype realizzato nel 1954 aggiudicato a 78.000 euro (stima 60.000 – 90.000 euro) e del vaso A macchie - Prototype realizzato nel 1950 circa battuto per 23.400 euro (stima 20.000 – 30.000 euro), entrambi del grafico e designer Flavio Bianconi che ha collaborato con la vetreria di Paolo Venini per la loro realizzazione. 


Ma i vetri da collezione trovano in Italia il loro mercato più importante. Nelle principali case d’asta si tengono più vendite annuali che raccolgono l’interesse degli appassionati di design e dei collezionisti esperti alla ricerca dei pezzi più rari e unici. Importanti aggiudicazioni di vetri di Murano sono state conseguite da Il Ponte come ad esempio con l’opera vetraia "Connubio ferro e vetro", esecuzione Barovier, Murano 1923 ca., realizzata da Umberto Bellotto, venduta il 19 giugno 2018 a 175.000 euro diritti inclusi partendo da una stima di 40.000 – 50.000 euro e con il vaso modello "Scozzese", Murano 1954-57, di Fulvio Bianconi per Venini venduto il 17 dicembre 2020 per 112.500 euro diritti inclusi partendo da una stima di 20.000 – 40.000 euro. Di recente, anche la produzione contemporanea inizia a attirare l’attenzione. Come nel caso delle creazioni realizzate a Murano a inizio anni 2000 dal maestro giapponese Yoichi Ohira battute sempre da Il Ponte. Lo scorso 16 dicembre 2021 infatti un grande vaso ovoidale e un vaso a mosaico, entrambi esecuzione Livio Serena e Giacomo Barbini, hanno registrato delle rivalutazioni straordinarie partendo da una stima di 5.000 – 6.000 euro sono stati venduti a 81.250 euro il primo e a 62.500 euro il secondo (diritti inclusi). 


Esemplari unici che esaltano gli elementi primari della natura: luce, colore, materia, superficie. “Il mercato relativo al collezionismo di vetri d'arte ha conosciuto negli ultimi cinque anni una crescita notevole, soprattutto grazie all'interesse e alle alte cifre di aggiudicazione riservate alle opere muranesi realizzate tra gli anni Venti e gli anni Sessanta da architetti e artisti, in collaborazione con le principali fornaci dell'isola. Ultimamente l'attenzione dei collezionisti è rivolta anche ai vetri d'artista di più recente esecuzione”, conferma Stefano Andrea Poli, capo dipartimento di arti decorative del '900 e design di Il Ponte. I vasi di Yoichi Ohira saranno protagonisti della prossima asta di design della casa milanese che si terrà il 21 e il 22 dicembre. 


Cambi Aste dedica al segmento addirittura due appuntamenti annuali con incursioni anche nei cataloghi di fine design come in occasione della prossima asta del 29 novembre in cui spicca in catalogo il grande lampadario di Venini per la serie Poliedri (stima 15.000 – 20.000 euro) realizzato nel 1958 in unico esemplare per una commessa privata. Guardando alle aggiudicazioni passate della casa genovese troviamo un raro vaso della serie Oriente realizzata a Murano nel 1954 firmato da Dino Martens per la Vetreria Aureliano Toso battuto lo scorso 12 aprile per 26.350 euro partendo da una stima di 10.000 – 12.000 euro e, andando ancora più indietro all’asta del 26 febbraio 2019, dello stesso designer troviamo un altro raro vaso serie Eldorado in vetro soffiato realizzato nel 1950 circa aggiudicato a 52.600 euro diritti inclusi partendo da una stima 25.000 – 30.000 euro. 



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Specializzato in diritto tributario presso la Business School de Il Sole 24 ore e poi in diritto e fiscalità dell’arte, dal 2004 è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano ed è abilitato alla difesa in Corte di Cassazione. La sua attività si incentra prevalentemente sulla consulenza giuridica e fiscale applicata all’impiego del capitale, agli investimenti e al business. E’ partner di Cavalluzzo Rizzi Caldart, studio boutique del centro di Milano. Dal 2019 collabora con We Wealth su temi legati ai beni da collezione e investimento.

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