Il pianoforte di John Lennon (che fu anche di Andy Warhol)

Teresa Scarale
Teresa Scarale
10.8.2023
Tempo di lettura: 3'
Vanta un pedigree invidiabile lo strumento musicale appartenuto al favoloso ex ragazzo dei Beatles e alla sua compagna storica, Yoko Ono. Il prossimo autunno, qualcuno potrĂ  accaparrarsi in asta il prezioso Baldwin Concert Grand Model D in ebano

Il prossimo autunno la Mercersburg Academy – prestigioso collegio privato del Maryland, Usa metterà in asta un pianoforte appartenuto a John Lennon e Yoko Ono, che in seguito lo cedettero a Samuel Adams Green, curatore d'arte e regista americano, associato alla promozione della pop art americana, in particolare ai primi lavori del suo amico Andy Warhol, cui lo stesso Sam prestò il piano. Il pianoforte, costruito nel 1929, è un Baldwin Concert Grand Model D in ebano satinato che Lennon acquistò nel 1978, quindi due anni prima della sua scomparsa, secondo quanto si può leggere nella relazione di provenienza redatta dalla produttrice musicale Karen Lile. Il ricavato della vendita – che si suppone raggiungerà i tre milioni di dollari – andrà a beneficio del fondo borse di studio per gli studenti dell’istituto.


Si tratta di uno strumento la cui valenza emozionale è forte: fu con questo pianoforte che John e Yoko composero le canzoni del loro album Double Fantasy del 1980 (anno in cui l’artista fu ucciso). Il pianoforte presenta una targa d'oro con un’incisione che recita: “To Sam Love John And Yoko 1979”: la dedica è per il curatore Sam Green, cui la coppia regalò il piano, che rimase nella casa di Green a Fire Island, New York, fino al 1983, quando Green lo prestò al suo amico Andy Warhol, che lo mantenne fino alla sua morte, avvenuta nel 1987. 

Il papĂ  della pop art aveva fatto collocare lo strumento musicale negli uffici della sua rivista Interview, a New York. Quando l’artista scomparve, il pianoforte fu nuovamente dato in prestito, questa volta all'Accademia d'Arte di New York. In realtĂ  qui la vicenda si complica, perchĂ© Green lo rivoleva indietro e nel 2000 testimoniò in una causa contro la New York Academy of Art che il pianoforte gli era stato. Si trattava però di un contenzioso troppo tardivo, e la causa fu archiviata l'anno successivo. Sam Green morì nel 2011. La New York Academy of Art sosteneva che il pianoforte era un regalo, aggiungendo di averlo venduto per poche migliaia di dollari a un negozio di antiquariato di Manhattan (testimonianza d'epoca del New York Times). 

A sua volta, la bottega di antiquariato vendette il pianoforte a un commerciante di pleasure asset di nome Buddy Bain. Poi le sue tracce si perdono, almeno fino alla relazione di Karen Lile, che dichiara di essere «soddisfatta di aver tracciato la proprietĂ  del pianoforte dal 1978, quando John Lennon lo acquistò, fino ai suoi attuali proprietari, l'Accademia di Mercersburg». Nella relazione di provenienza si legge che il pianoforte è stato poi venduto dal mercante Bain a Mansoor Emral Shaool nel 2003, per poi entrare a far parte del trust della famiglia Shaool ed essere donato alla Mercersburg Academy nel 2018 proprio per finanziare una borsa di studio a nome della famiglia. L'asta si terrĂ  il 30 settembre presso la casa d'aste Alex Cooper; le prevendite online si apriranno il 15 settembre. 

Si legge nella presentazione della casa d’aste: «Questo pianoforte ha un immenso significato storico e musicale. Simboleggia il legame tra il genio artistico di Lennon e lo strumento che è stato il suo compagno creativo. Il viaggio del pianoforte da Lennon a Green e la sua temporanea residenza presso Andy Warhol aggiungono strati di contesto culturale e artistico alla sua storia». Lennon non sarà l’unica leggenda musicale a essere protagonista di un’asta il prossimo settembre. Il 5 settembre infatti, giorno del 77° anniversario della nascita di Mercury, Sotheby’s chiuderà la mostra precedente le aste del 6-7-8 settembre dedicate al genio frontman dei Queen. In vendita, oggetti e costumi di scena, testi scritti a mano, preziosi manufatti giapponesi, tessuti di pregio, minuteria, oggetti personali e importanti opere d’arte che il leader dei Queen selezionava con cura e passione per rendere la sua casa «tanto grandiosa quanto intima».

Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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