Cina, 2025: il mercato del lusso più grande al mondo

Teresa Scarale
Teresa Scarale
21.1.2022
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L'ex Celeste Impero continua la sua cavalcata a doppia cifra nei consumi dei beni voluttuari di alta gamma. I numeri del recente rapporto Bain & Company
Il mercato del lusso ha vantato in Cina una crescita a doppia cifra anche per il 2021, coerentemente con i numeri registrati nel 2020. Per alcuni marchi del settore l'aumento è stato del 70%; in media, è stato del 36% (48% nel 2020). I dati, nell'ultimo rapporto Bain-Altagamma 2021 Worldwide Luxury Market Monitor.
La categoria che ha venduto di più è stata quella della pelletteria (+60%), seguita da moda e lifestyle (+40%). Tassi impressionanti anche per la gioielleria (+35%, in rallentamento rispetto al 2020) e per gli orologi (+30%).

Globalmente, la quota di mercato del comparto lusso nella Cina continentale si è espansa del 20% nel solo 2021. Un trend che porterà quella piazza ad essere la maggiore del mondo nel 2025, anche se dovessero continuare ad esserci restrizioni ai viaggi internazionali. Vale la pena notare, osserva l'analisi di Bain & Company, che l'aumento non è stato però ripido. Nei primi sei mesi del 2021 sì, ma nella seconda metà dell'anno il ritmo è rallentato. Le cause? Il termine di paragone (nel secondo semestre 2020 gli acquisti erano aumentati rispetto al primo); i focolai covid scoppiati qua e là in varie città cinesi anche nel 2021; un sentimento più prudente anche nei confronti del governo cinese, meno avvezzo a tollerare sfoggio di lusso.

La crescita proseguirà comunque anche nel 2022, seppur a un ritmo meno sostenuto. Ma la crescita non si arresterà, a causa di alcuni trend strutturali in atto. Eccoli.
Uno. I negozi duty-free di Hainan.

La catena degli store Hainan nel 2020 si è imposta come vero e proprio luxuy hub, crescendo del 120%. Nel 2021 le vendite sono aumentate dell'85%. Numeri che portano il gruppo a contare per il 5% della crescita complessiva del settore nell'intera Cina. I prodotti di bellezza costituiscono il 50% delle vendite totali. Dietro al successo degli Hainan, l'aggressiva politica dei prezzi, più bassi dal 30% al 55% rispetto a quelli di listino (rilevazione compiuta nel comparto beauty nel periodo natalizio. Un quarto dei prodotti di bellezza di fascia alta è venduta via Hainan).

Due. L'ulteriore digitalizzazione.

Come in ogni altra parte del mondo, le misure di confinamento dovute alla pandemia hanno spinto il commercio online. L'e-commerce luxury dalle parti del Dragone è dunque aumentato del 56% lo scorso anno, a fronte del 30% degli esercizi fisici. E proseguirà nella sua corsa.

Tre. Il continuo rimpatrio dei consumi di lusso.

A causa delle restrizioni ai viaggi internazionali, oramai i tre quarti degli acquisti di beni di lusso vengono effettuati in Cina.

Guardando ai prossimi anni, la ricerca mostra che la crescita dei consumi di lusso continuerà ad espandersi – anche se a un tasso più lento – fino a rendere il mercato del Paese di Mezzo il numero uno al mondo entro il 2025. I motivi? L'ingrandimento della classe media, un reddito medio che cresce più velocemente rispetto all'inflazione, la continua urbanizzazione, le politiche pubbliche di incentivo alla spesa, il perdurante “rimpatrio” dei consumi di lusso alla luce della permanenza delle restrizioni ai viaggi internazionali.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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