Pompei, si prospetta un 2023 record per il parco archeologico

Per il Parco Archeologico di Pompei il 2023 è iniziato con risultati da capogiro, portando il numero dei visitatori a superare i livelli pre-pandemia. Infatti, rispetto al 2022, il sito archeologico ha registrato il 127% in più di presenze (con incassi in crescita del 162%) e un aumento del 6% rispetto al 2019 (con incassi superiori del 19%).
I numeri inaspettati dipendono dal continuo interesse dimostrato dai cittadini italiani e stranieri per Pompei, ben accolto dal Ministro della Cultura Sangiuliano con l’idea delle aperture speciali (come quella del primo gennaio) e delle domeniche gratuite. Altro fattore che ha influenzato i risultati di questo inizio anno, è l'affluenza ai luoghi connessi con il sito, quali Ercolano e Torre Annunziata (ricomprendenti la Villa dei Papiri, la Villa di Poppea detta “Villa A” e la Villa di Lucio Crasso Terzo detta “Villa B”). In particolare, la Villa A - esempio di abitazione dei cittadini più abbienti del primo Impero Romano - ha registrato un aumento di visitatori del 103,26% (e nel solo mese di febbraio, il 157%). Similmente, anche la località di Stabiae (che completa i siti visitabili insieme a Boscoreale, Oplontis, Longola, il Castello di Lettere, il Polverificio Borbonico e la Reggia di Quisisana) è stata visitata il 50% in più rispetto al 2022.
Negli ultimi mesi sono migliorati anche i servizi di trasporto che collegano Pompei, Boscoreale, Oplontis e Stabia tramite navetta gratuita gestita da EAV e Regione Campania. Gabriel Zuchtriegel - direttore del sito archeologico - ha però sottolineato al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca la necessità di ragionare in maniera più ampia, migliorando i collegamenti con Napoli e Sorrento. Similmente, il Generale Di Blasio - Direttore Generale del Grande Progetto Pompei - si è dichiarato soddisfatto per i risultati ottenuti dall'intero sito UNESCO (ricomprendente Pompei, Oplontis ed Ercolano), ma ha ricordato l’importanza del Piano Strategico per la riqualificazione dell'area. Le risorse disponibili dovrebbero essere utilizzate anche per riconvertire la vecchia ferrovia di Torre Annunziata, Castellammare e Gragnano, migliorando in tal senso i servizi che permettono l'accesso all'area da parte dei visitatori.