Anche Phillips batte il suo record storico nel 2022

Alice Trioschi
Alice Trioschi
5.1.2023
Tempo di lettura: 3'
Nel 2022 Phillips ha realizzato il risultato migliore di sempre con un totale globale di 1.3 milioni di dollari, nuovi record d’asta e l’espansione asiatica spinta dalla costruzione di un nuovo headquarters per la sede di Hong Kong

La casa d’asta Phillips ha finalmente pubblicato i risultati da capogiro raggiunti nel 2022 che, con un totale globale di 1.3 miliardi di dollari, la porta a battere ogni proprio record per il secondo anno consecutivo (il risultato del 2021 era di 1.2 miliardi di dollari, primo anno in cui Phillips abbia mai superato il miliardo). Il CEO Stephen Brooks ha dichiarato che “Phillips è nel mezzo di un periodo di crescita straordinario – come mai successo prima – e i risultati del 2022 non sono altro che una prova della resilienza del mercato e della nostra forza al suo interno”. I risultati, ha aggiunto, sono stati guidati dal potenziamento dell’organico ma anche dall’espansione internazionale della casa d’aste. Quest’anno Phillips ha infatti aperto il suo primo ufficio statunitense fuori New York - localizzato da ottobre a Los Angeles - ha assunto un primo rappresentante regionale per il Texas ed ha organizzato esibizioni in Korea (Seoul) e un tour di opere del ventesimo secolo in Scandinavia. 



Richard Avedon, The Beatles Portfolio: John Lennon, Ringo Starr, George Harrison
and Paul McCartney, London, August 11, 1967. © The Richard Avedon Foundation.
Courtesy: Phillips.


In questo contesto, i risultati delle vendite all’asta non potevano che essere altrettanto positivi. Con un totale di oltre un miliardo di dollari, i proventi d’asta hanno superato quelli del 2021, fermatisi a circa 990 milioni di dollari. L’importante risultato è dovuto soprattutto a tre aste consecutive, ma in particolare alla 20th Century & Contemporary Art Evening Sale di New York che ha totalizzato a maggio circa 225 milioni di dollari, includendo la vendita di Untitled (1982) di Jean Michel Basquiat per 85 milioni (a fronte di una stima d’asta “su richiesta” che si aggirava intorno ai 70 milioni). Il quadro della collezione dell’imprenditore giapponese Yusako Maezawa non è stato solo il top lot Phillips del 2022, ma anche il lotto più caro mai venduto dalla casa d’aste. Altri dati di rilievo registrati da Phillips sono sicuramente il numero degli artisti che hanno “debuttato” con una prima vendita in casa d’aste (148), ma anche il dato che evidenzia il profilo degli acquirenti di Phillips. Il 47% di essi sono nuovi collezionisti – di cui circa un terzo millennials - interessati soprattutto ad opere vendute online. 



Jean Michel Basquiat, Untitled (1982). Courtesy: Phillips.


La casa d’aste si è dimostrata anche un’autorità nel mondo dell’arte moderna, incrementando il volume delle opere moderne del 50% e alzando del 150% il valore dei lotti venduti. In particolare, ha suscitato grande interesse Le Père di Marc Chagall, aggiudicato per 7.4 milioni di dollari stabilendo un nuovo record come lavoro giovanile dell’artista. Similmente, Phillips ha raggiunto buoni risultati sui collectibles, da sempre punto forte del proprio business. La sede di Hong Kong ha registrato l’interesse dei collezionisti per i diamanti colorati e gemme eccezionali, portando a una crescita delle aste di novembre a dicembre rispettivamente del 125% e 155% rispetto alle stagioni precedenti. Le fotografie hanno aggiunto ulteriori risultati positivi, con speciale menzione per il ritratto dei Fab Four scattato da Richard Avedon ai Beatles nel 1967 – venduto per 809.000 pound a Londra – e il panorama di San Francisco (composto nel 1855 con sette scatti diversi) di George Robinson Fardon, aggiudicato per 189.000 dollari. 



Marc Chagalle, Le Père (1911). Courtesy: Phillips.


Infine, rilevanti sono stati i risultati generati dalle vendite private - alzatesi del 20% rispetto al 2021 con un totale di 250 milioni di dollari - e l’espansione asiatica della casa d’aste. Infatti, Phillips sta lavorando a un nuovo headquarters per Hong Kong. L’edificio della WKCDA Tower, parte del quartiere culturale West Kowloon (in cui si trova anche il museo M+), è stato disegnato da Herzog & de Meuron e da LAAB Architects per un totale di 50.000 mq che ospiteranno uno spazio espositivo, la sala per le aste, un bar e una vip lounge. La nuova sede aprirà nel marzo 2023 in concomitanza con Art Basel Hong Kong e con la mostra 20th Century & Contemporary Art organizzata da Phillips.

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Esperta d'arte e del suo mercato, Alice ha lavorato nell'ufficio stampa di Christie's a Londra, occupandosi della relazioni interne ed esterne con i giornalisti. Dopo aver collaborato con Camera Arbitrale per la risoluzione di conflitti d'arte e beni culturali, oggi lavora per Fondazione Human Technopole occupandosi degli aspetti legali riguardanti il mondo della ricerca scientifica.

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