Marrakech 1-54, l’arte contemporanea parla una nuova lingua

Nicole Valenti
16.3.2023
Tempo di lettura: 3'
La biennale d’arte 1-54 Contemporary African Art Fair, fondata da Touria El Glaoui con sede nella location da sogno dello storico hotel La Mamounia, ha ospitato quest’anno 20 gallerie internazionali e un ambizioso programma di eventi collaterali che hanno animato la città di Marrakech

Da pochi giorni si è conclusa la quarta edizione della Fiera di arte contemporanea africana di Marrakech, con un grande successo di pubblico e molti eventi collaterali che hanno animato la città.

La fiera d'arte contemporanea africana 1-54 ha edizioni annuali a Londra, Marrakech, New York e Parigi e si tratta della principale fiera d'arte internazionale dedicata all'arte contemporanea dell'Africa. Il nome della fiera fa riferimento ai 54 Paesi che costituiscono il continente africano ed è impegnata nel dialogo e nello scambio contemporaneo.

Sede di una delle scene artistiche più dinamiche del continente, Marrakech offre la cornice perfetta per la fiera, sfruttando l'energia creativa della città promossa da artisti, gallerie e istituzioni.

L'edizione 2023 di Marrakech ha accolto 20 espositori, tra cui otto gallerie del continente africano (quattro delle quali con sede in Marocco) e 12 gallerie estere. Tra i nuovi arrivati a Marrakech abbiamo Foreign Agent (Losanna, Svizzera), HOA Galeria (San Paolo, Brasile), La Galerie 38 (Casablanca, Marocco), Mmarthouse (Johannesburg, Sudafrica), Superposition Gallery (Miami Beach, USA) e TEMPLON (Parigi, Francia).

In fiera sono state presentate le opere di oltre 60 artisti che lavorano in diversi ambiti, dalla pittura alla scultura, dalla tecnica mista all'installazione. Tra gli artisti debuttanti alla fiera di Marrakech c'è Kehinde Wiley, Thandiwe Muriu, Johanna Mirabel, Marlon Amaro, Maya Ines Touam, Mariam Abouzid Souali, Ismail Zaidy, Bathelemy Toguo, Ana Silva and Omar Ba.

Tra i beniamini che ritornano invece abbiamo Abdoulaye Konaté, Nú Barreto, Youssef Nabil, Joanna Choumali, Mous Lamrabat, and Prince Gyasi.



NIL gallery, Girma Berta


La fondatrice di 1-54

Touria El Glaoui è la direttrice e fondatrice di 1-54 Contemporary African Art Fair. Formatasi a New York, Touria iniziare una carriera nel settore bancario come consulente di gestione patrimoniale e nel 2013 da vita a 1-54 Contemporary African Art Fair a Londra. Successivamente inaugura anche le edizioni di New York, Marrakech e Parigi.

1-54 è oggi una piattaforma leader a livello mondiale dedicata all'arte contemporanea dell'Africa e della sua diaspora.

Touria El Glaoui è stata inserita dalla rivista Jeune Afrique tra le 50 donne più potenti d'Africa nel 2015, 2018 e 2019 e fa parte del comitato consultivo di Christie's Education.


La fondatrice Touria El Glaoui 


Le gallerie protagoniste della fiera

Fra le gallerie in fiera ho particolarmente apprezzato la 193 Gallery di Casablanca con una sede pop up anche a Venezia. Attraverso la sua programmazione, la 193 Gallery si concentra sulla scoperta della diversità del mondo dell'arte contemporanea attraverso le culture e i paesi. Quest’anno a Marrakech presentano le spettacolari foto dell’artista Thandiwe Muriu dai pattern optical e accattivanti, impossibile non notarle.

Un’altra galleria che presenta un’interessante selezione di artisti è la Nil Gallery di Parigi, che ha presentato le foto dell’artista etiope Grima Berta dove lo sfondo a effetto filato ci ricorda la velocità delle vite dei protagonisti, umili lavoratori che contribuiscono al sostentamento del paese recandosi ogni giorno alla mattina presto al loro posto di lavoro in bicicletta o in motorino, molto interessanti anche le serigrafie a foglia d'oro del giovane prodigio ghanese Isaac Ato Jackson.

Magnin A gallery di Parigi propone l’appassionante lavoro di Ana Maria Silva, l’artista dopo aver passato un periodo in Angola in cui l’accesso ai materiali era difficile a causa della guerra civile, ha imparato a utilizzare tutto il materiale di recupero possibile, dando vita così a delle opere realizzate con rafia e oggetti abbandonati che l’artista cuce a mano realizzando degli arazzi contemporanei.

Ed Cross fine art, galleria inglese, presenta una solo show dell’artista nigeriano Abdulrazaq Awofeso l’artista attraverso l’assemblaggio di tavole di legno grezzo dipinto a mano, ritrae i personaggi osservati e incontrati in due strade con lo stesso nome, un centro di vita notturna e di socializzazione a Birmingham, nel Regno Unito, e l'altra un centro commerciale a Lagos, in Nigeria – l’artista traccia dunque dei paralleli tra le città e le persone che le abitano.



Ed Cross fine art, Abdulrazaq Awofeso


La Galleria Veronique Rieffel con sede in Costa d’Avorio intende adottare un approccio non occidentale-centrico al mercato dell'arte e lavorare al fianco di artisti sia emergenti che affermati, presenta a Marrakech le opere pittoriche di Gopal Dagnongo il cui uso vibrante dei colori e la precisione della linea danno vita a nature morte ibride composte da vari oggetti che rimandano a frammenti di vita quotidiana. In questo mucchio di oggetti, possiamo individuare la doppia cultura del suo creatore. Presenta inoltre le opere di Johanna Mirabel, la pittrice nelle sue opere Johanna Mirabel esplora gli spazi interni. Abbattendo le barriere tra gli approcci artistici, combina una precisa rappresentazione figurativa con l'astrazione. Fa riferimento a un mix di storie e ricordi dove diverse realtà spaziali si compenetrano e si sovrappongono.

La Loft Art Gallery di Casablanca presenta la delicatezza e l’intensità delle opere di Amina Agueznay realizzate con materia organica proveniente dalla palma e tessuto.

Amina collabora da tempo con le agenzie governative marocchine per sostenere gli artigiani nella loro ricerca di innovazione e per aiutarli a commercializzare alcuni dei loro prodotti creando laboratori di ricerca e sviluppo.


La Mamounia: una location d’eccezione

Quest’anno la fiera ha avuto luogo in una location d’eccezione di tratta dello storico hotel La Mamounia. La storia della struttura risale al XII secolo, l'hotel è indissolubilmente legato ai suoi magnifici giardini, donati al principe Al Mamoun come regalo di nozze nel XVIII secolo. Il passare dei secoli ha portato all'hotel sempre più cultura, raffinatezza e know-how. La Mamounia porta con sé questo prestigioso passato e la sua cultura arabo-andalusa, ricca di splendidi colori, forme e materiali, che alimenta e celebra.



La Mamounia


Le partnership

Giunta al quarto anno consecutivo, continua la partnership della 1-54 con Christie's che riflette il rapporto dinamico della fiera con questa casa d'aste globale. La collaborazione dimostra anche l'impegno di Christie's nel mostrare l'arte africana contemporanea ai suoi clienti internazionali e nel mantenere alto il livello della fiera.

Anche quest’anno Artsy rinnova la sua partnership, i visitatori potranno infatti visionare online sul portale tutte le gallerie e le opere presenti in fiera dal 9 al 26 febbraio.

Quest’anno 1-54 collaborare inoltre con Audi Maroc, Audi in quanto marchio progressista vuole sottolineare il suo interesse verso arte e design mantenendo un dialogo aperto con queste discipline. Il sostegno alle arti visive e al design svolge quindi un ruolo importante per l'azienda.


Eventi collaterali

Quest’anno 1-54 presenta un ambizioso programma di eventi collaterali in collaborazione con istituzioni locali tra cui Jajjah di Hassan Hajjaj, Al MACAAL (Musée d'Art Contemporain Africain Al Maaden), Majorelle e DADA Art Space Marrakech.

Molto affascinante il lavoro presentato dall'artista belga Eric Van Hove che lancia il suo progetto Mahjouba 100 Collector Edition, in cui integra l'eredità dell'artigianato marocchino nella produzione di beni per sviluppare una moto elettrica per la classe media locale. Van Hove ha iniziato a lavorare all'iniziativa Mahjouba nel 2016, nel periodo in cui Marrakech ospitava la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Combinando artigianato, design, ingegneria e know-how artistico, il ciclomotore Mahjouba diventa un oggetto d'arte multiculturale, che abbraccia tecniche antiche e contemporanee e riflette la sensibilità marocchina, maghrebina, africana ed europea. Mahjouba 4 v1 è il quarto prototipo e opera d'arte ad oggi sulla timeline della Mahjouba Initiative, e l'ultimo prima del rilascio di una versione consumer nel 2024.


NIL gallery, Isaac Ato Jackson



In copertina: Thandiwe Muriu, In full bloom, 2022, Edition of 3. Courtesy of 193 Gallery

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Nicole Valenti è una designer. Altoatesina, si laurea in decorazione con specializzazione in design e arti multimediali all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive. Contestualmente, si diploma in grafica alla scuola Internazionale di Comics della stessa città. Subito dopo la laurea, insegna nella sua accademia per la cattedra di decorazione. Nel 2018 fonda lo studio NIVA design, fra le cui eccellenze produttive figura la maniglia, reinterpretata traendo ispirazione da un immaginario vivido, non estraneo al mondo onirico. Attualmente Nicole collabora tramite il suo studio con artisti e designer internazionali come pure con gallerie di collectible design, sempre sperimentando e ricercando nuove modalità espressive.

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