In asta le opere del cofondatore di Microsoft, Paul Allen

A quattro anni dalla morte del co-fondatore di Microsoft, il 9 e il 10 novembre si terrà a Christie’s New York Visionary: The Paul G. Allen Collection, che con un risultato stimato di oltre un miliardo di dollari punta a diventare l’asta - relativa una collezione privata - più importante mai battuta. Conosciuto insieme a Bill Gates per il suo ruolo di ideatore di Microsoft, fondata nel 1975 nel garage di casa, Paul Allen (1953-2018) era in realtà una persona curiosa e con molteplici interessi che nulla avevano a che fare con il mondo dell’informatica. Appassionato di musica (tanto da creare la band Grown Men in “tarda età” e da costruire un intero museo da 270 milioni di euro per dedicarlo al proprio idolo Jimi Hendrix), di barche (famoso è lo yacht Octopus da 126 metri che contiene addirittura un minisottomarino giallo) e di spazio (quale finanziatore dello SpaceShipOne, prima navicella spaziale creata da privati a raggiungere lo spazio sub-orbitale), Paul era anche grande collezionista di opere d’arte (nonché fondatore del Museum of Pop Culture – MoPOP, Seattle).
Nel 2016, in occasione della mostra Seeing Nature che esponeva 39 opere di Paul aventi ad oggetto l’evoluzione dei paesaggi in diverse correnti artistiche, Allen ha dichiarato di aver collezionato centinaia di opere sentendosi un mero “custode” consapevole del fatto che tali lavori sarebbero sopravvissuti alla propria morte. Visionary: The Paul G. Allen Collection offre ai collezionisti la possibilità di acquistare 150 opere di un periodo storico che ricopre oltre 500 anni. La cosa in comune? Come spiegato dalla sorella di Paul, Jody Allen, le opere sono state scelte autonomamente dal fratello sulla base della visione della realtà che sono in grado di ispirare, grazie alla visione intima e speciale di ciascun artista.
Tra le tante opere di alto livello, particolarmente interessanti sono i tre top lot stimati ad oltre 100 milioni di dollari l’uno: La Montagne Sainte-Victoire (1888-1890) di Paul Cezanne, acquistato all’asta nel 2001 e stimato oggi a 120 milioni di dollari (ricordiamo che dei 37 quadri con lo stesso soggetto, solo 5 sono oggi in mani private), Verger avec cyprès (1888) di Van Gogh, venduto per la prima volta all’asta nel 1935 per 15.000 dollari, e Les Poseuses, Ensamble (Petite Version) (1888) di Georges Seurat, che si pensa essere stato uno dei quadri preferiti di Paul. Gli highlights dell’asta ricomprendo altri artisti importanti, tra cui Paul Gauguin, Claude Monet, Gustav Klimt e Botticelli (rispettivamente con Maternité II, 1899, Waterloo Bridge, soleil volté, 1899-1903, Birch Forest, 1903, e Madonna of the Magnificat, fine ‘400, la cui stima d’asta è su richiesta), Eduard Manet e Jasper Johns (rispettivamente con Le Grand Canal à Venise, 1874 e Small False Start, 1960, entrambi stimati tra 45 e 65 milioni di dollari), Paul Signac (con Concarneau, calme du matin (Opus no.129, larghetto), 1891, stimato tra i 28 e i 35 milioni di dollari), ma anche David Hockney, Gerhard Richter, Salvador Dalì, René Magritte e Georgia O’Keeffe.
In linea con la filosofia del co-fondatore di Microsoft - che si stima aver donato in beneficienza più di 2 miliardi di dollari nel corso della propria vita, creando la sua prima fondazione senza scopo di lucro nel 1986 e venendo premiato con la Carniege Medal of Philantrophy nel 2015 -tutti i proventi dell’asta verranno donati a scopi filantropici, tra cui la ricerca nelle bioscienze, la condivisione di arte, musica e film, la ricerca medica in campo epidemiologico e la salvaguardia della biosfera.
La Montagne Sainte-Victoire (1888-1890), Paul Cezanne, Photo Courtesy: Christie’s
Verger avec cyprès (1888), Van Gogh, Photo Courtesy: Christie’s
Les Poseuses, Ensamble (Petite Version) (1888), Georges Seurat, Photo Courtesy: Christie’s
Madonna of the Magnificat, fine ‘400, Botticelli, Photo Courtesy: Christie’s
Birch Forest, 1903, Gustav Klimt, Photo Courtesy: Christie’s