Previsioni private equity 2020: tutti dicono I love you

Teresa Scarale
Teresa Scarale
20.1.2020
Tempo di lettura: 3'
Che tempo farà per il private equity nel 2020? Ecco le ultime previsioni secondo il Deloitte Private Equity Confidence Index

L'indice mostra un miglioramento rispetto all'ultimo semestre 2019, attestandosi su un valore di 97, con un numero di operazioni atteso almeno pari a 79

Il controvalore complessivo delle operazioni di private equity risulta in flessione del 15% rispetto al rispetto al 2° semestre 2019, ma si osserva un numero di transazioni in crescita del 25%

L'immediato futuro è rosa per il private equity italiano nel primo semestre 2020. Tali  almeno sono le previsioni secondo il nuovo Deloitte Private Equity Confidence Index. L'indice, che si basa su sondaggio,  mostra infatti un miglioramento rispetto all'ultimo semestre 2019, attestandosi su un valore di 97, con un numero di operazioni atteso almeno pari a 79.

Private equity, com'è andata nel secondo semestre 2019


Nel secondo semestre 2019 sono state registrate in Italia 98 operazioni di private equity per un controvalore pari a circa 6,4 miliardi di euro. Il settore che si è classificato primo è stato quello del Consumer Business. Segue poi quello dei prodotti e servizi industriali e dal manifatturiero. Il controvalore complessivo delle operazioni di private equity risulta in flessione del 15% rispetto al primo semestre 2019, ma il numero di transazioni è in forte crescita:+25%.

Si conferma inoltre l'interesse verso operazioni di Lbo/Replacement (per il 55,6% degli operatori intervistati). Ma anche le operazioni di supporto a Mbo/Mbi risultano molto appetibili (per il 20,0%), soprattutto con imprese attive nei settori Manufacturing e Food & Wine. In aumento anche la dimensione media attesa delle aziende in portafoglio.
In aumento inoltre il focus atteso sull'attività di costruzione del portafoglio, segnalata da più della metà degli intervistati (62,2%). Il tempo dedicato all'attività di dismissione degli investimenti aumenta rispetto al periodo precedente (13,3% rispetto a 5,3%) mentre il focus degli operatori verso l'attività di raccolta di nuovi fondi si riduce (da 18,4% a 11,1%). Infine, resta piuttosto stabile il focus per l'attività di gestione che si attesta intorno a circa 13%.

Private equity 2020, previsioni e aspettative degli operatori


Per quanto riguarda il semestre appena iniziato, il Deloitte Italy Private Equity Confidence Survey, le aspettative degli operatori di private equity e di venture capital mostrano segnali di stabilità in merito all'attuale ciclo congiunturale e ai volumi di attività di Pe rispetto al semestre precedente.

Il Deloitte Private Equity Confidence Index, indice che sintetizza le risposte raccolte tra gli operatori del settore, riporta un valore di 97 nel primo semestre del 2020, in leggero miglioramento rispetto ai valori del semestre precedente”. E' quanto commenta Elio Milantoni, partner di Deloitte Financial Advisory Services e M&A leader.7565.


Le previsioni in merito alla congiuntura economica mostrano un sentiment positivo da parte degli operatori. Il 66,7% dei rispondenti si attende infatti uno scenario economico piuttosto stabile. Aspettative tranquille anche per quanto riguarda il numero di deal attesi: il 60% degli operatori si attende un numero invariato di operazioni per il prossimo semestre.


“Il valore dei portafogli PE sarà, ad avviso del 55,6% degli intervistati, in aumento rispetto ai valori di acquisto. Questo dato mostra un segnale di ulteriore consolidamento delle valutazioni nel prossimo semestre – commenta Elio Milantoni. Riguardo agli obiettivi di rendimento (IRR) giudicati accettabili, la maggioranza degli operatori (84,4%) colloca le aspettative nella fascia intermedia (15%-25%)”.

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Meno interesse verso lusso e tech


Le operazioni di Lbo/replacement si prospettano la tipologia di maggior interesse (55,6% degli intervistati) pur se con preferenze in diminuzione di 5,1 punti percentuali rispetto al periodo precedente. Seguono poi le operazioni di supporto a Mbo/Mbi (20,0%) e di espansione di capitale (17,8%). Inoltre, è in aumento l'interesse verso settori come life science & healthcare (+6,1 punti percentuali), retail (+4,4 punti percentuali) e dei prodotti industriali (+2, punti percentuali). Si riduce invece il focus sui settori packaging, It e Luxury per quanto rimangano settori di primario interesse per gli operatori del settore.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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