La parità di genere fa bene anche al venture capital

I finanziamenti erogati alle imprese al femminile da fondi di venture capital nel 2020 rappresentavano appena il 2,3% dei finanziamenti totali a livello globale. Una quota in calo rispetto al 2,8% del 2019
L’accesso ai finanziamenti è ostacolato da stereotipi che incoraggiano l’idea che i prestiti al femminile siano più rischiosi, nonostante i dati indichino che non sia così. Ma la faticosa rincorsa ai capitali rappresenta solo una parte della storia
I fondi di private equity e venture capital che vantano team d’investimento senior equilibrati per genere generano rendimenti dal 10 al 20% superiori rispetto a quelli con una leadership interamente al maschile o al femminile
“L'accesso ai finanziamenti è ostacolato da stereotipi che incoraggiano l'idea che i prestiti al femminile siano più rischiosi, nonostante i dati indichino che non sia così”, spiega Pitt. Ma la faticosa rincorsa ai capitali rappresenta solo una parte della storia. Le imprenditrici, aggiunge, devono affrontare una serie di altri ostacoli nell'accesso all'ecosistema aziendale che spaziano dalle limitazioni normative alla difficoltà di accesso ai mercati nazionali e internazionali, alle sfide nella costruzione di reti personali, fino al minore accesso all'istruzione e alla formazione specie nel mondo degli affari e delle competenze digitali.
Eppure, come anticipato in apertura, colmare il divario di genere consentirebbe di aggiungere più di 2mila miliardi di dollari al pil globale. Questo perché, oltre agli immediati guadagni in termini di crescita economica e produttiva, l'emancipazione economica delle donne genererebbe dei benefici anche a livello sociale. Le aziende a guida femminile, secondo lo studio, impiegano generalmente un maggior numero di dipendenti donne. Tra l'altro, le donne tendono a investire di più nella salute, nell'istruzione e nel benessere delle loro famiglie e della comunità nel suo complesso. Senza dimenticare il ruolo decisivo che potrebbero svolgere nel raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. “Dare loro potere rappresenta di per sé un esercizio di sviluppo in quanto creeranno posti di lavoro, genereranno reddito e guideranno la crescita riducendo le diseguaglianze”, osserva Pitt. E sbloccare il potenziale (soffocato) delle donne, infine, rappresenterebbe un vantaggio anche per le istituzioni finanziarie. Comprese le banche, gli investitori istituzionali e le società di private equity e venture capital. Secondo uno studio dell'International finance corporation citato da Citigroup, i fondi di private equity e venture capital che vantano team d'investimento senior equilibrati per genere generano rendimenti dal 10 al 20% superiori rispetto a quelli con una leadership interamente al maschile o al femminile.