Non solo calcio: anche l'NBA apre ai fondi di private equity

8.2.2022
Tempo di lettura: 5'
Ecco perché i fondi di private equity puntano gli occhi sull'NBA. E quali sono le principali operazioni messe a segno nel 2021
Tra il 2002 e il 2021 il rendimento medio sul prezzo di una squadra di NBA è stato del 1.057% a fronte del 458% dell’S&P 500
Ares Management Corporation e RedBird hanno investito rispettivamente 150 milioni e 750 milioni di dollari nell’Inter Miami e nel Fenway Sports Group
I fondi di private equity non puntano solo sul pallone. Anzi. Stando a una nuova analisi di Cnbc sui dati Pitchbook, lo scorso anno sono stati investiti nello sport circa 2 miliardi di dollari. Con l'NBA che guadagna il podio in termini di rendimenti. E che si prepara ad attirare ancora più risorse nel 2022.
Tra il 2002 e il 2021 il rendimento medio sul prezzo di una squadra di NBA è stato del 1.057% a fronte del 458% dell'S&P 500. Ma anche altre discipline hanno offerto solidi rendimenti. Per i club della Major League Baseball si parla del 669% nello stesso periodo, mentre la National Hockey League ha restituito un rendimento del 467%. Percentuali che non sono sfuggite ai fondi di private equity. In questo contesto, come anticipato in apertura, i deal hanno sfiorato quota 2 miliardi di dollari. E si tratterebbe “solo dell'inizio”, osserva Wylie Fernyhough (lead analyst, private equity, di PitchBook), sottolineando come assisteremo a “molti più accordi in futuro”.
La Major League Baseball è stata la prima a finire sotto la lente del private equity. In un'intervista nel 2019 con Cnbc, il commissario della lega professionistica di baseball nordamericana Rob Manfred aveva spiegato come i valori del franchising fossero in aumento e le strutture patrimoniali dei club stessero diventando più complicate. “L'idea di avere un fondo essenzialmente come investitore passivo in uno o più club potrebbe facilitare le operazioni di vendita dei club”, aveva aggiunto. Società come Arctos, Dyal Capital Partners, RedBird Capital e Sixth Street hanno dunque istituito dei fondi per acquisire quote di minoranza nei club nel corso del 2021, attirate dal business che ruota intorno ai campionati sportivi ma anche dal valore crescente dei diritti sui media e dalla loro espansione a livello globale.
Tennis, motori e golf, spiegano da Cnbc, sono ritenuti sport globali ma il basket sta diventando sempre più attraente con la sua crescita al di fuori degli Stati Uniti. Ricordiamo, per esempio, l'operazione dello scorso maggio che ha visto nascere la nuova società “NBA Africa” dal valore di circa un miliardo di dollari. O anche l'operazione della Women's National Basketball Association (la lega professionistica di pallacanestro femminile degli Stati Uniti d'America) che solo pochi giorni fa ha annunciato di aver completato il suo primo aumento di capitale in assoluto, raccogliendo 75 milioni di dollari. Tenendo conto dell'impronta globale consolidata e dei fan mediamente più giovani, secondo Fernyhough l'acquisizione di quote di minoranza in club NBA rappresenta dunque un'opportunità “gigantesca”. Sulla stessa linea d'onda anche Chris Lencheski, presidente della società di consulenza di private equity Phoenicia, secondo il quale l'NBA ha di fronte a sé un percorso più chiaro e meglio definito rispetto a “qualsiasi altra major league legata al bastone o alla palla”.
Guardando nel dettaglio alle principali operazioni di private equity, si segnala quella che ha visto Arctos acquisire una quota del 13% nei Warriors. Ares Management Corporation e RedBird Capital, invece, hanno investito rispettivamente 150 milioni e 750 milioni di dollari nell'Inter Miami e nel Fenway Sports Group. E ancora Dyal Capital Partners, un tempo parte del gruppo Neuberger Berman, che ha acquisito una quota di minoranza negli Atlanta Hawks. La National Football League, intanto, resta in disparte. Assorbita anche dalle preoccupazioni relative alla class action intentata dall'ex allenatore dei Miami Dolphins, Brian Flores, per discriminazione razziale. Gli occhi restano puntati sulla vendita dei Denver Broncos. Secondo fonti del settore, la NFL potrebbe consentire a una società di private equity di partecipare alla transazione e ottenere una quota di minoranza. I banchieri sportivi stimano che la vendita dei Broncos potrebbe toccare i 4 miliardi di dollari. Una cifra record per un club sportivo statunitense, dopo i 2,2 miliardi di dollari investiti dal magnate del private equity David Tepper per i Carolina Panthers nel 2018.
Tennis, motori e golf, spiegano da Cnbc, sono ritenuti sport globali ma il basket sta diventando sempre più attraente con la sua crescita al di fuori degli Stati Uniti. Ricordiamo, per esempio, l'operazione dello scorso maggio che ha visto nascere la nuova società “NBA Africa” dal valore di circa un miliardo di dollari. O anche l'operazione della Women's National Basketball Association (la lega professionistica di pallacanestro femminile degli Stati Uniti d'America) che solo pochi giorni fa ha annunciato di aver completato il suo primo aumento di capitale in assoluto, raccogliendo 75 milioni di dollari. Tenendo conto dell'impronta globale consolidata e dei fan mediamente più giovani, secondo Fernyhough l'acquisizione di quote di minoranza in club NBA rappresenta dunque un'opportunità “gigantesca”. Sulla stessa linea d'onda anche Chris Lencheski, presidente della società di consulenza di private equity Phoenicia, secondo il quale l'NBA ha di fronte a sé un percorso più chiaro e meglio definito rispetto a “qualsiasi altra major league legata al bastone o alla palla”.
Guardando nel dettaglio alle principali operazioni di private equity, si segnala quella che ha visto Arctos acquisire una quota del 13% nei Warriors. Ares Management Corporation e RedBird Capital, invece, hanno investito rispettivamente 150 milioni e 750 milioni di dollari nell'Inter Miami e nel Fenway Sports Group. E ancora Dyal Capital Partners, un tempo parte del gruppo Neuberger Berman, che ha acquisito una quota di minoranza negli Atlanta Hawks. La National Football League, intanto, resta in disparte. Assorbita anche dalle preoccupazioni relative alla class action intentata dall'ex allenatore dei Miami Dolphins, Brian Flores, per discriminazione razziale. Gli occhi restano puntati sulla vendita dei Denver Broncos. Secondo fonti del settore, la NFL potrebbe consentire a una società di private equity di partecipare alla transazione e ottenere una quota di minoranza. I banchieri sportivi stimano che la vendita dei Broncos potrebbe toccare i 4 miliardi di dollari. Una cifra record per un club sportivo statunitense, dopo i 2,2 miliardi di dollari investiti dal magnate del private equity David Tepper per i Carolina Panthers nel 2018.
