Fondi, vecchi Pir: un successo intenso ma breve

Alla fine del 2018 il numero di sottoscrittori di fondi aperti Pir compliant superava le 880.000 unità se non addirittura il milione, includendo i fondi esteri
La quota delle investitrici italiane è in crescita, con un calo della proporzione degli uomini a vantaggio delle donne lento e costante: nel 2018 le donne erano il 47% del totale dei sottoscrittori di fondi
Perdono i giovani: la quota dei sottoscrittori di età compresa tra i 26 e i 35 anni è scesa di oltre la metà, dal 15% al 6%
In crescita tendenziale la modalità Pac, scelta a fine 2018 dal 20% dgli investitori. Il Pic però è sempre al numero uno
Assogestioni fotografa il successo dei vecchi Pir
Un successo oltre le aspettative, quello dei vecchi Pir in vigore fino alla fine del 2018. Il dato è noto, ma l'ultimo quaderno di ricerca di Assogestioni sui sottoscrittori di fondi comuni italiani fotografa i numeri definitivi. Alla fine del 2018 il numero di sottoscrittori di fondi aperti Pir compliant superava le 880.000 unità addirittura il milione, includendo i fondi esteri.
Il patrimonio mediamente detenuto era pari a 12.164 euro, importo appena inferiore alla metà dell'importo massimo investibile annualmente in Pir. Inoltre, quasi tutti (il 93%) i sottoscrittori di fondi Pir compliant avevano investito fino a 30.000 euro.
Vecchi Pir: uomo del Nord-Est, di mezza età
Una curiosità: nei fondi Pir compliant hanno investito più gli uomini rispetto alle donne (56% contro 53% del campione no-Pir, ma si tratta di un dato settoriale, come si vede più sotto). Il 28% sono del Nord-Est (rispetto al 25% dei fondi senza Pir) e sono "sottorappresentati nelle classi di età più elevate", essendo solo il 14% sopra i 75 anni, contro il 20% del campione no-Pir.
Oltre i vecchi Pir: il risparmio gestito diventa rosa, ma meno giovane
La quota delle donne investitrici italiane è in crescita. Il calo della proporzione degli uomini a vantaggio delle donne è lento ma costante. Nel 2018 le donne erano il 47% del totale dei sottoscrittori di fondi. Quanto all'età media, si attesta sui 60 anni. La quota dei sottoscrittori di età compresa tra i 26 e i 35 anni invece è scesa dal 15% al 6%, mentre quella degli investitori più anziani (oltre i 75 anni) è salita dal 9% al 19%. La curva è comunque crescente con l'età: oltre i 35 anni, il valore sale al 10% (36-45 anni), andando poi al 15% (46-55 anni) per attestarsi infine a circa il 22% a partire dai 65 anni.


I fondi preferiti
Vincono i fondi flessibili. Li scelgono il 37% dei sottoscrittori. Quasi un colpo di scena, nel "Paese dell'obbligazionario" I fondi obbligazionari infatti, "da sempre molto presenti nelle scelte degli investitori italiani, con punte superiori al 40% dei sottoscrittori, hanno evidenziato negli ultimi quattro anni un calo di 14 punti, attestandosi al 25% nel 2018". Anche gli investimenti nei bilanciati sono aumentati, ma solo grazie all'effetto dei vecchi Pir.
In calo progressivo infine la scelta dei fondi azionari: a fine 2018, solo il 7% degli investitori li preferiva. Ancora peggio per i fondi di liquidità, selezionati solo dall'1% dei sottoscrittori.
In crescita il ricorso ai Pac
Il 67% dei sottoscrittori predilige il versamento unico (Pic). Ma mostra una dinamica di crescita la modalità dei piani di accumulo (Pac): scelta a fine 2018 dal 20% dgli investitori.
Meglio in banca
Il 95% dei sottoscrittori di fondi italiani sottoscrive attraverso il canale bancario, mentre il restante 5% si è affida alle reti di consulenti finanziari.
Di più al nord
Confermati infine i dati già noti dell'assetto geografico del risparmio gestito italiano. "Il 65% circa degli investitori risiede al Nord, il 18% nel Centro e il restante 17% nel Sud e nelle Isole". La medaglia d'oro non è però la Lombardia. A fine 2018 infatti i livelli di partecipazione regionale più alti "si registrano in Emilia-Romagna (19,6%), Lombardia (17,7%) e Piemonte (17,1%). Valori che calano via via che ci si sposta verso Sud".
