Ubp, bond convertibili: una risorsa contro gli shock dei mercati

Per i gestori di Ubp, la forte correzione del mercato della fine del 2018 ha portato le valutazioni azionarie globali a livelli più ragionevoli
Le convertibili hanno riacquistato un chiaro vantaggio competitivo, avendo dimostrato di essere in grado di alleviare gli shock che hanno colpito il mercato azionario
Nel 2018 sono state emesse a livello mondiale grandi quantità di nuove obbligazioni convertibili, di cui quasi la metà provenienti da emittenti esordienti
“Tuttavia - proseguono i gestori - pochi sono disposti a rinunciare del tutto alla loro esposizione azionaria. Sebbene la crescita economica si stia indebolendo in tutto il mondo, essa rimane ben al di sopra dei livelli di recessione. Inoltre, la forte correzione del mercato della fine del 2018 ha portato le valutazioni azionarie globali a livelli più ragionevoli. Infine, in un contesto di bassi tassi di interesse, in particolare in Europa, i rendimenti obbligazionari faticano ad offrire una buona alternativa ai rendimenti dei dividendi azionari”.
Secondo i manager, “in questo contesto, le convertibili hanno riacquistato un chiaro vantaggio competitivo, avendo dimostrato di essere in grado di alleviare gli shock che hanno colpito il mercato azionario. Così è stato nel 2018, quando le convertibili, con la loro minore volatilità e i benefici del floor obbligazionario, hanno dimostrato una solida resistenza a forti correzioni sui mercati azionari. Questa asset class ha mostrato una buona dinamica anche durante il rally di mercato dei primi mesi del 2019: a gennaio l'indice Thomson Reuters Global Convertibles ha catturato oltre il 70% dell'aumento dell'indice Msci World Net Tr (entrambi con copertura in euro)”.
In questa fase avanzata del ciclo economico, per Basselier e Claverie-Bulté “il mercato globale delle convertibili offre anche l'esposizione alle azioni di alcune aziende molto richieste, in particolare quelle che si occupano di economia digitale, di consumi degli emergenti, di sanità. Un altro fatto degno di nota è che le obbligazioni convertibili di più recente emissione sono state emesse da società le cui prospettive di crescita si basano più su trend secolari positivi che sul ciclo economico. Si tratta di società che hanno il potenziale per generare maggiori rendimenti, con livelli di indebitamento relativamente bassi, ma anche solide prospettive di generazione di cassa e un fabbisogno di finanziamento relativamente limitato”.
“Nel complesso, nel 2018 sono state emesse a livello mondiale grandi quantità di nuove obbligazioni convertibili. Quasi la metà di esse proveniva da emittenti esordienti, offrendo agli investitori convertibili maggiori opportunità di diversificazione in un momento in cui le valutazioni dell'asset class rimangono inferiori alla media storica. Il contesto è pertanto favorevole e le convertibili dovrebbero continuare a fornire agli investitori un'esposizione verso società di alta qualità, limitando al contempo il rischio di volatilità e di correzioni occasionali”, concludono gli economisti.