Quanto sono passivi i mercati? Più di quanto si pensi

Il Financial Times in un suo recente articolo ha evidenziato come le stime di quanto pesa l'investimento passivo sul mercato spesso siano errate
Secondo un paper di due economisti statunitensi, nel 2020 gli investitori passivi detenevano almeno il 37,8% del mercato azionario statunitense
Quanta parte del mercato azionario è detenuta da investitori passivi, come i fondi indicizzati? La risposta è molto più complicata di quanto si possa pensare, ma alcuni studiosi hanno cercato di scoprirlo. Ecco le principali stime.
I dati Morningstar
Il numero "ufficiale" spesso utilizzato dagli operatori è la quantità di denaro investita in fondi indicizzati, siano essi fondi comuni tradizionali e fondi scambiati in borsa. Secondo le stime di Morningstar, alla fine del 2021 la cifra era di 9,5 mila miliardi di dollari in etf e di 7,3 mila miliardi di dollari in fondi comuni di investimento indicizzati, che sono poi scesi rispettivamente a 8,6 e 6,4 mila miliardi di dollari alla fine di luglio. Quanto di questo denaro è effettivamente passivo? Molti etf, seppur di facciata passivi, è difficile definirli tali. Un etf che investe a leva sul Vix, per esempio, è chiaro che sfugga al concetto di “passive investing”. Ad ogni modo, certo è che la stragrande maggioranza del denaro è investito in fondi indicizzati passivi "classici" a basso costo e ponderati per la capitalizzazione del mercato, e dunque, secondo il Ft, riferirsi a tali numeri non appare di per sé concettualmente scorretto.
Quanto pesa il passive investing sui mercati?
Così, facendo due rapidi calcoli, dei 42 mila miliardi di dollari che vale il mercato complessivo dei fondi di investimento aperti, la quota passiva si attesterebbe a circa il 35%, più del doppio di quella del 2012 (16,8%). Tuttavia, le stime non sono concordanti. Per esempio, l'Investment Company Institute afferma che il totale globale dei fondi aperti sia in realtà superiore a 71 mila miliardi di dollari, il che equivarrebbe a una quota passiva del 23%. Quale sia la cifra corretta, è da sottolineare come, comunque, non si tratti di un’indicazione di quanto valga il mercato azionario in generale, che secondo le stime Sifma nel 2021 ammontava a 124,4 miliardi di dollari alla fine del 2021. Di questa cifra, i fondi passivi valevano 13,3 miliardi di dollari, circa un decimo.
Più di quanto si pensi
Il minimo comun denominatore a tutte queste percentuali così diverse tra loro, è che tuttavia non tengono computo di una considerazione importante: molti investitori investono passivamente, ma lo fanno al di fuori dell'universo pubblico di fondi indicizzati ed etf. Molti grandi investitori istituzionali affidano mandati di indicizzazione su misura a società come BlackRock, State Street o Vanguard, che non compaiono nei dati ufficiali dei fondi indicizzati. Le somme possono essere enormi. A titolo di esempio, alla fine di giugno BlackRock aveva 2,6 miliardi di dollari di mandati istituzionali passivi, quasi quanto i 2,7 miliardi di dollari del suo franchise di ETF iShares, leader del settore. Inoltre anche altri grandi operatori che non rientrano nel novero dei fondi comuni ed etf, come fondi sovrani, piani pensione e hedge fund sovente investono le loro masse passivamente.
Lo studio
Un recente paper ha proposto un semplice metodo per ottenere una stima più rigorosa. Gli autori dello studio - Alex Chinco del Baruch College e Marco Sammon della Harvard Business School -hanno analizzato i picchi di trading, innescati dalle regolari revisioni di grandi indici come l'S&P 500, il Russell 1000 e il Russell 2000. La logica è la seguente: quando una società viene aggiunta o eliminata da un indice, la maggior parte degli investitori che replicano gli indici riequilibrano il loro portafoglio immediatamente prima della chiusura delle contrattazioni del giorno in cui la modifica entra in vigore. Dal picco di scambi nei giorni di "ricostituzione" degli indici, gli economisti hanno stimato che nel 2020 gli investitori passivi detenevano almeno il 37,8% del mercato azionario statunitense, più del doppio della dimensione semi-ufficiale stimata dall'Investment Company Institute. Anche questa stima, tuttavia, è “quasi certamente troppo bassa”, come affermato dagli stessi Chinco e Sammon, in quanto non tutti gli investitori passivi ribilanciano in modo pedissequo nei giorni di ribilanciamento degli indici e nello studio non sono stati presi in considerazione altri indici popolari, come il Nasdaq.