Pictet e la sostenibilità ambientale: meglio una gallina oggi o un uovo tutti i giorni?

Teresa Scarale
Teresa Scarale
16.4.2018
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Si è sempre pensato con sussiego alle forme di investimento ”verde”. Quasi si trattasse di una forma quasi obbligata di beneficenza per dare un po' di lustro filantropico ai fondi. Ma quelle ambientali, come tutte le sfide, sono destinate a generare valore.

Negli ultimi settant'anni la Terra ha visto una crescita economica senza precedenti nella storia umana. Il che ha causato un aumento del consumo delle risorse scarse del pianeta non più sostenibile

Nove sono le sfide definite dalla scarsità delle risorse ambientali e dalle azioni umane: il cambiamento climatico, l'acidificazione degli oceani, l'ozono stratosferico, l'uso di acqua dolce, l'uso del suolo, il particolato atmosferico, l'inquinamento chimico, la biodiversità, il ciclo dell'azoto e del fosforo

Le società green performano meglio delle altre

Le parole di Leonardo Di Caprio

“la Terra non ci è stata donata dai nostri padri, ma prestata dai nostri figli”: questa frase un po' da diario scolastico troneggia sulla slide finale della conferenza di Pictet “Meglio una gallina oggi o un uovo tutti i giorni?”. L'incontro, tenutosi al Salone del Risparmio di Milano questo 11 aprile, è stato presieduto da Luciano Diana, Head of Environmental Strategies di Pictet AM e Nino Tronchetti Provera, CEO di Ambienta SGR. La riflessione da cui la conferenza ha preso vita è questa: negli ultimi settant'anni la Terra ha visto una crescita economica senza precedenti nella storia umana. Ciò ha causato un aumento del consumo delle risorse del pianeta non più sostenibile, e se ne sono resi conto anche i politici. La questione ambientale ha acquisito dunque molta rilevanza nelle agende governative, societarie e anche dei privati consumatori. In particolare per Pictet sono nove le sfide definite dalla scarsità delle risorse ambientali e dalle azioni umane: il cambiamento climatico, l'acidificazione degli oceani, l'ozono stratosferico, l'uso di acqua dolce, l'uso del suolo, il particolato atmosferico, l'inquinamento chimico, la biodiversità, il ciclo dell'azoto e del fosforo. In questo contesto, la distinzione tra finanza tradizionale e finanza sostenibile è ormai anacronistica. E le opportunità legate all'ambiente non possono prescindere dall'innovazione tecnologica.
Ne sono convinti i due relatori della conferenza, Luciano Diana e Nino Tronchetti Provera, i quali, nell'illustrare il fondo Pictet Geo hanno sottolineato come esso sia composto da un portafoglio di 50 – 60 titoli ad elevato contenuto tecnologico. Dal dibattito è emerso che sostenibilità per Pictet non è solo un principio teorico, ma una filosofia d'azione. I due relatori hanno affermato che i loro titoli vengono selezionati tramite un sistema di scoring, naturalmente adoperando i criteri ESG (Environment Social and Governance) e vietando i titoli di società produttrici di armi, tabacco e carbone. Nino Tronchetti Provera ha poi sottolineato che la sostenibilità è un concetto diverso dai semplici principi ESG. Questi ultimi hanno solo a che fare con “How you run your business”. E Diana ha aggiunto: “il gestore guarda tutti i settori dell'economia, e va a scegliere le società migliori per ogni settore dal punto di vista della certificazione; il rating da solo può essere fuorviante”.
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Leonardo Di Caprio nelle sue attività ambientaliste. Fonte Wikipedia
“Tutti gli investitori” continua Nino Tronchetti Provera “vogliono avere un pezzetto di green. Ma in realtà il mondo è pieno di gente che millanta, di fondi che si proclamano ambientali e non lo sono”.
Resiste fra gli investitori una diffusa credenza secondo cui sostenibilità degli investimenti significa solo scarsità di rendimenti. In realtà, uno studio di Pictet dimostra esattamente il contrario: le società rispettose dei principi ESG registrano performance migliori e soprattutto più stabili nel tempo, oltre a beneficiare di un costo del capitale inferiore e di rating creditizi più elevati. Viceversa, le società che non sono in grado di gestire i rischi ambientali, hanno costi di indebitamento in media superiori del 20% rispetto ai concorrenti.
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Fonte Inhabitat
La chiusura della conferenza è stata confezionata per toccare il tasto dell'emotività nel pubblico. E' stato infatti proiettato un video di National Geographic con alcune dichiarazioni di Leonardo Di Caprio. Come risaputo, il premio Oscar è da tempo attivista per le questioni ambientali (suo è il documentario ambientalista Before the flood). “Le nostre azioni sono l'unica cosa che possiamo modificare. Cosa diremo ai nostri figli e ai nostri nipoti? Noi avevamo la possibilità di fermare questo scempio, e non l'abbiamo fatto”. “Noi rappresentiamo l'ultima speranza per la Terra, altrimenti sarà la fine”. E ciò che noi vogliamo non è la fine, ma un nuovo inizio.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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