La diversità di genere entra nei portafogli: l'impatto sui rendimenti

L’indice Morningstar developed europe gender diversity ha battuto quello tradizionale di 2,49 punti percentuali nel 2022
Le strategie di gender diversity investono in aziende con le migliori pratiche di equità e inclusione, ma possono essere soggette ad altri rischi Esg, come quelli ambientali
“Abbracciare l’equità” è il tema della Giornata mondiale della donna 2023, ma siamo lontani da questo traguardo
Se state cercando un tema di investimento sostenibile che ha navigato le acque burrascose del 2022 meglio dei mercati tradizionali, vi consiglio di guardare ai criteri di diversità di genere, equità e inclusione.
In base ai dati Morningstar, gli indici sulla gender diversity nel 2022 hanno mediamente avuto performance migliori rispetto ai loro corrispondenti panieri tradizionali.
L’indice Morningstar developed europe gender diversity, che include le aziende europee più attente all’equità di genere - secondo una serie di criteri fissati da Equileap tra cui l’equità retributiva e il bilanciamento di uomini e donne nella forza lavoro, nei ruoli dirigenziali e nei consigli di amministrazione – ha avuto un rendimento in eccesso rispetto al corrispondente indice tradizionale di 2,49 punti percentuali. Il paniere globale dei mercati sviluppati ha registrato un excess return nel 2022 dell’1,82% e quello statunitense del 2,44%.
Più energia e meno tecnologia
Le ragioni? “L’esposizione al settore energetico superiore al mercato tradizionale e il minor peso di quello tecnologico hanno sostenuto i rendimenti di questi indici”, spiega Dan Lefkovitz, strategist di Morningstar Indexes. “L’energia, insieme ai titoli difensivi come farmaceutici e beni durevoli, tendono ad avere buoni punteggi sulle questioni di genere. L’hi-tech, invece, ha score più bassi”.
Se confrontiamo l’indice Morningstar developed europe gender diversity con il paniere delle società a larga e media capitalizzazione quotate sui mercati sviluppati del Vecchio continente, vediamo che il maggior contributo alla sovra-performance del primo nel 2022 è venuto da titoli come TotalEnergies (compagnia petrolifera), Novo Nordisk (farmaceutico), Shell e BP (entrambe del settore oil) e Novartis (farmaceutico).
Anche nell’indice globale dei mercati sviluppati con focus sull’equità di genere, le aziende che hanno fatto la differenza in termini di rendimenti nel 2022 sono state quelle energetiche, prime fra tutte ExxonMobil e Chevron, e farmaceutiche (Eli Lilly e AbbVie, tra le altre).
Diversità di genere e rischio Esg
Il fatto che queste aziende abbiano punteggi elevati sulle questioni di genere non significa che primeggino anche su altri aspetti della sostenibilità. Il rischio Esg complessivo, che include anche i fattori ambientali, è generalmente elevato per le compagnie petrolifere, a causa delle loro attività altamente inquinanti e a elevata intensità di carbonio.
Anche il settore farmaceutico non è immune dai rischi Esg, soprattutto per quanto riguarda le responsabilità verso i clienti sui prodotti commercializzati, le pratiche di marketing e di vendita. In base ai dati di Morningstar sustainalytics, però, le imprese che più hanno contribuito alla performance dei gender index hanno generalmente un rischio medio-basso.
Strategie a impatto
Per alcuni potrà apparire contraddittorio la presenza di alcuni settori, come l’energetico, in indici sostenibili. In realtà, non dobbiamo dimenticare che l’investimento sostenibile racchiude una molteplicità di approcci e risponde ad esigenze diverse.
Morningstar colloca gli indici sulla diversità di genere - e gli strumenti finanziari collegati - nell’ambito delle strategie di impatto. Il focus è sulle migliori pratiche di equità e inclusione e sull’incoraggiamento dei progressi in questa direzione. Le cosiddette “quote rosa” nei consigli di amministrazione sono le politiche più note, anche perché spesso previste da normative locali, ma ci sono molte altre aree come il garantire un equo compenso a parità di mansioni, il bilanciamento tra vita privata e lavorativa (ad esempio nel caso di maternità), le strategie di assunzione non discriminatorie, la sicurezza, il contrasto agli abusi e alle molestie sessuali.
Abbracciare l’equità
“Abbracciare l’equità” è il tema della Giornata mondiale della donna 2023, ma è anche un Obiettivo di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite, il numero 5. I dati ci dicono quanto siamo lontani dal suo raggiungimento. Secondo il Sustainable development report 2022, le donne rappresentavano il 39% degli occupati a livello mondiale nel 2019, ma il 45% di coloro che ha perso il lavoro nel 2020, complice la pandemia di Covid-19. Inoltre, ci vorranno altri 40 anni per vedere le donne e gli uomini equamente rappresentati nella leadership politica, se andiamo avanti di questo passo. Basti pensare che nei parlamenti nazionali la loro quota è passata dal 22,4% del 2015 al 26,2% nel 2022.
Tra gli Sdg c’è anche “la promozione di una crescita economica inclusiva e sostenibile, con piena occupazione e condizioni di lavoro decorose per tutti”, un obiettivo che oggi è messo in pericolo dal rallentamento dell’economia, dall’elevata inflazione e dalle tensioni geopolitiche, a cominciare dalla guerra in Ucraina.
Un investimento di lungo periodo
L’investimento sostenibile è anche un approccio di lungo periodo e l’analisi delle performance degli indici Morningstar sulla gender diversity rivela che negli ultimi cinque anni essi hanno sempre generato un ritorno in eccesso rispetto al paniere tradizionale corrispondente. Ad esempio, sui mercati azionari globali sviluppati, la differenza positiva è stata di 0,59 punti percentuali, su quelli europei dello 0,51%.
Ritorno in eccesso e downside capture ratio degli indici Morningstar gender diversity a confronto con i tradizionali
Nella maggior parte dei casi, questo risultato è stato ottenuto a fronte di un downside capture ratio (indicatore di quanto della discesa dei mercati è catturata dall’indice specifico) inferiore. In pratica, in fasi Orso sono stati in grado di contenere le perdite anziché amplificarle, con l’eccezione della regione dell’Asia Pacifico e del Giappone.
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