In chiaroscuro gli Etf sulle infrastrutture

Anche il mondo dei fondi indice ha iniziato a guardare con interesse all’immobiliare. I vantaggi di prendere posizione sul mercato del real estate attraverso un Etf sono evidenti: un fondo indice consente di prendere posizione diversificando il portafoglio dal punto di vista geografico e settoriale, con basse soglie di accesso – impossibile se si investe direttamente sul mattone - e con costi di gestione ridotti rispetto ai fondi attivi. Alla grande diversificazione non corrisponde il farsi carico delle incombenze fiscali e amministrative che sarebbero presenti in caso di investimenti diretti. Anche accedendo a segmenti (ospedali, scuole, grandi immobili commerciali) altrimenti off limits per il retail.

Pro e contro degli Etf immobiliari
Tra gli svantaggi, vale la pena rilevare la volatilità dei prodotti di cui parliamo, e la forte correlazione con i mercati azionari. We Wealth ha analizzato una specifica categoria di Mornigstar, ovvero quella che investe in infrastrutture. Il miglior fondo della categoria, da inizio anno è l'Xtrackers S&P Global Infrastructure swap ucits etf e investe, appunto, in titoli azionari con focus sulle infrastrutture globali. I dividendi sono reinvestiti nel fondo e l’indice di spesa complessiva è pari allo 0,60% annuo. Il fondo effettua la replica sintetica della performance dell’indice sottostante con uno swap e gestisce un patrimonio di 390 milioni di euro.
I primi della categoria
L’Etf è attivo da più di 5 anni con domicilio fiscale in Lussemburgo. Ha reso da inizio anno quasi il 9% e a un anno il 17,45%. iShares entra in questa classifica con tre fondi, il Global Infrastructure, che mira a replicare l'andamento di un indice composto da società internazionali del settore delle infrastrutture sia nelle nazioni sviluppate che emergenti (+4,39% il rendimento da inizio anno e 16% quello a un anno); l’Em Infrastructure etf (negativo da inizio anno e positivo per il 4,46% a un anno) che replica l’S&P Emerging Markets Infrastructure, composto da titoli azionari infrastrutturali che vanno dai settori dei trasporti, all’energetico, ai servizi: business basati nei mercati emergenti o che generano i loro profitto da operazioni con i mercati emergenti. Infine, l'iShares Developed markets property yield etf, che replica l'indice Ftse Epra/Nareit developed dividend, con focus su reit e società immobiliari dei paesi sviluppati.
