Gestione attiva: è ancora possibile battere il mercato?

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
24.3.2021
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La gestione passiva batte quell'attiva: il 2020 ne ha dato la conferma. La ripresa economica però potrebbe offrire un terreno ideale per cercare di battere il mercato e invertire un trend che va avanti da anni

S&P Global ha pubblicato il report SPIVA Europe Scorecard: a livello europeo il 37% dei fondi a gestione attiva ha  è andato peggio del mercato

Secondo Morningstar, le strategie passive statunitensi hanno raggiunto quasi 8 mila miliardi di dollari, praticamente quanto quelle attive, che dieci anni fa erano quattro volte le controparti a replica del mercato

Il 2020 si è rivelato un anno tumultuoso per gli investitori europei, con il covid e i successivi blocchi nazionali che hanno costretto le economie europee a fermarsi. L'incertezza intorno alla pandemia ha fornito un'opportunità ideale per i gestori di fondi attivi per dimostrare il proprio valore in quello che è stato un periodo estremamente volatile. Tuttavia, l'opportunità non è stata colta. A dirlo è S&P global, che ha mostrato i risultati dei fondi a gestione attiva nel 2020. Secondo il Financial Times, però le cose potrebbero cambiare.
Dei fondi Europe Equity attivi denominati in euro, il 37% ha sotto-performato l'indice S&P Europe 350 nel 2020. Questa cifra sale al 75% e all'86%, considerando rispettivamente l'orizzonte a 5 e a 10 anni. In Italia le cose non sono andate meglio. Anzi: sul periodo di un anno, il 55% dei fondi azionari italiani gestiti attivamente ha registrato un rendimento rispetto al benchmark S&P Italia BMI, sui dieci anni la quota sale al 80% considerando.  Le rispettive sottoperformance medie sono state dello 0,8% e dello 0,3%. Anche nel resto del mondo i gestori attivi hanno registrato risultati sotto le aspettative. Nell'ultimo anno il 54% dei fondi azionari statunitensi e il 55% dei fondi globali denominati in euro a gestione attiva hanno sottoperformato rispettivamente l'S&P 500 e il S&P Global 1200.
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Andrew Innes, Head of Global Research and Design EMEA, ha commentato: "L'incertezza circa la pandemia ha fornito un'opportunità ideale per i gestori di fondi attivi per dimostrare il loro valore in quello che era un estremamente periodo volatile. Sebbene alcuni fondi possano aver sovraperformato il benchmark nel 2020, l'anno si è distinto per l'elevata dispersione della performance tra i fondi, con alcuni fondi che hanno significativamente sottoperformato altri nella stessa categoria”.

Secondo il Financial Times, tuttavia l'ampio rally del mercato alla fine del 2020 ha cambiato le carte in tavola. Con l'economia che ha recuperato (quasi) i ritmi pre-covid, la trazione tech dei mercati è venuta meno e le società industriali, energetiche e finanziarie, più sensibili al ciclo economico, hanno recuperato molto del terreno perso. Ora al netto della dinamica settoriale è probabile che le singole società siano soggette a diverse traiettorie di crescita: alcune sono state più brave nel ridurre i costi, altre hanno implementato maggiormente nel proprio modello di business il cambiamento tecnologico. Questo secondo i gestori è il contesto ideale per i selezionatori di titoli, come hedge fund e fondi comuni a gestione attiva, per dimostrare che è ancora possibile battere il mercato. Impresa sempre più ardua negli ultimi anni, che ha portato i flussi di investimento a migrare nei fondi a gestione passiva. Secondo Morningstar, alla fine del 2010, i fondi azionari statunitensi a gestione attiva detenevano un patrimonio netto di $ 4 trilioni, ben al di sopra di $ 1,5 trilioni di strategie passive che replicano l'indice. Un decennio dopo, le strategie passive statunitensi hanno raggiunto quasi $ 8 trilioni di asset, un soffio dietro i fondi attivi.

Il 2021 potrebbe comportare un'inversione di rotta. Secondo Bank of America a febbraio il 70% dei fondi a grande capitalizzazione gestiti attivamente ha sovraperformato i propri benchmark, la migliore performance dal 2007. Secondo il report di S&P Global, su 23 categorie di fondi 14 hanno registrato il loro rendimento mensile più elevato in oltre 10 anni. "Questo è il momento in cui concentrarsi sulla selezione dei titoli", ha affermato Tony DeSpirito, cio di BlackRock. “Questo ciclo economico sarà più veloce e c'è molta domanda repressa. In un contesto dove le tendenze a lungo termine della tecnologia e della rivoluzione stanno accelerando, la sfida per i gestori attivi è capire come il covid sta trasformando le aziende"
Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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