Fondi tematici: come cavalcare un trend vincente

Un terzo di tutti i fondi tematici lanciati dieci anni fa nel mondo, oggi non esiste più. Tra quelli che avevano debuttato 15 anni fa, uno su due è stato chiuso (dati al 30 giugno 2022).
Se da un lato il confronto con l’intero universo globale dei fondi azionari è favorevole, dall’altro gli investitori devono essere consapevoli che selezionare un tema vincente nel lungo periodo non è facile. Nel breve, le statistiche sono decisamente migliori, ma vanno contestualizzate nel boom di raccolta dei fondi tematici degli ultimi anni e nell’esplosione dell’offerta avvenuta a partire dal 2017. Servirà un intero ciclo di mercato per valutare se i prodotti lanciati più recentemente sopravviveranno alle fasi di ribasso delle Borse.
Tasso di sopravvivenza dei fondi tematici a confronto con l’universo azionario

Dimensioni critiche dei fondi tematici
Morningstar ha identificato diversi casi di fondi tematici che, dopo essere diventati estremamente popolari, sono caduti nell’oblio; tuttavia la maggior parte (oltre tre quarti) di quelli liquidati non ha mai raggiunto i 100 milioni di dollari di patrimonio. Due su tre non sono neppure arrivati a 50 milioni.
“La verità è che la maggior parte dei fondi tematici non riesce a catturare l'immaginazione degli investitori e non raggiunge le dimensioni necessarie per sopravvivere”, dice Kenneth Lamont, senior research analyst di Morningstar. “Investendo in un fondo che ha già accumulato capitali e che probabilmente sarà redditizio per chi lo gestisce, è possibile aumentare statisticamente le chance di scegliere uno strumento che sopravviverà”.
È importante, però, guardare oltre le medie, perché non tutti i fondi tematici sono uguali e alcuni hanno più probabilità di sopravvivere di altri. “Ad esempio, il più grande gestore di fondi tematici al mondo, Pictet, ha chiuso una sola strategia di questo tipo al momento”, continua Lamont con riferimento ai dati disponibili a fine giugno 2022. Per aumentare le probabilità di trovare un tema vincente ci sono tre tipi di valutazioni da fare.
L’importanza del tema
La prima è l’analisi del tema. Una strategia solida dovrebbe essere abbastanza flessibile da potersi adattare all'inevitabile evoluzione nel tempo del tema. Per quanto in un dato momento possano sembrare attuali, alcune tendenze invecchiano velocemente. Ad esempio, gli investitori devono chiedersi: “Quel fondo che ha come tema il lavoro da casa o la guerra commerciale sarà ancora rilevante tra tre anni? La narrativa è convincente? I dati supportano la strategia? Quali sono i driver del rendimento e del rischio?”.
Le strategie non sono tutte uguali
La seconda analisi riguarda l’implementazione della strategia. Gli approcci per esporsi a un tema possono essere diversi sia in termini di selezione delle azioni, sia di pesi dei singoli titoli. Ad esempio, un gestore potrebbe costruire un portafoglio molto concentrato in titoli ad alto potenziale di crescita; un altro, invece, potrebbe averne uno più ampio, che integra metriche qualitative. Inoltre, spesso ci sono pochi player puri che danno esposizione a un determinato tema, per cui i fund manager devono scegliere anche aziende più diversificate che derivano una parte significativa dei profitti da un certo trend, ma la cui dinamica dei ricavi può essere determinata anche da altri fattori.
Questione di timing
La terza analisi è di timing. Gli investitori farebbero bene a domandarsi quanto del potenziale di crescita di un trend è già nei prezzi di mercato. Le analisi Morningstar mostrano che i temi tendono a seguire un modello di “curva ad S” nel loro ciclo di vita, con precisi momenti che segnano il passaggio da un punto a un altro. Ad esempio, nel caso del cloud computing, un momento di svolta è stato lo scoppio della pandemia all’inizio del 2020, perché ha accelerato l’uso di questa tecnologia. Di conseguenza, il tema ha registrato un'importante performance in quel periodo. Resta da vedere se il successivo crollo ha segnato un punto di saturazione e di maturità del tema o se si tratta semplicemente di una battuta d'arresto legata alle difficoltà del mercato in generale.