Azioni Usa, i fondi passivi superano i gestori attivi

Come riporta il Financial Times, per la prima volta nella storia gli etf hanno superato i fondi attivi nella quota di azioni statunitensi in loro possesso
Dal 2012 gli etf quotati negli Stati Uniti hanno visto il loro patrimonio quintuplicarsi fino a raggiungere i 7,2 miliardi di dollari
Nel 2021 è aumentato anche il numero di etf disponibili per gli investitori statunitensi, in crescita di 398 unità
Attivo batte passivo. E non solo in termini di rendimenti generati. Per la prima volta nella storia gli etf passivi hanno infatti superato i fondi attivi anche nella quota di azioni statunitensi in loro possesso. Secondo l'Investment Company Institute, i primi detengono infatti il 16% dei titoli statunitensi, i secondi il 14%. A fare il punto è un articolo del Financial Times.

Si tratta a tutti gli effetti di un’inversione di tendenza piuttosto evidente. Dieci anni fa i rapporti di forza erano invertiti con i fondi attivi che detenevano il 20% della capitalizzazione statunitense mentre gli etf solo l’8%. A cosa è dovuto questo “sorpasso passivo”? Agli enormi afflussi di capitale nei fondi negoziati in borsa. Mentre i fondi comuni di investimento azionari gestiti attivamente subivano deflussi netti ogni anno dal 2005, i loro omologhi passivi registravano afflussi ogni anno.
Nel complesso, dal 2012 gli etf quotati negli Stati Uniti hanno visto il loro patrimonio quintuplicarsi fino a raggiungere i 7,2 miliardi di dollari, con oltre 2 miliardi di dollari (dal 2005) provenienti direttamente da fondi attivi.
La crescita degli etf è stata particolarmente forte lo scorso anno, con l'emissione netta di azioni che è quasi raddoppiata nel giro di un anno da 501 miliardi di dollari a 935 miliardi di dollari. Al contempo è aumentato anche il numero di etf disponibili per gli investitori statunitensi, in crescita di 398 unità nel 2021, con 457 debutti - più del doppio del precedente record di 197 stabilito nel 2015 - e solo 59 liquidazioni o fusioni. Al contrario, il numero di fondi comuni di investimento è diminuito ogni anno dal 2016.
L'ascesa apparentemente inarrestabile dei fondi indicizzati ha a sua volta contribuito ad alimentare una concentrazione senza precedenti. L'anno scorso, secondo l'ICI, i cinque maggiori sponsor di fondi comuni e etf (su un totale di 825) detenevano il 54% del patrimonio totale del settore, un livello record, in crescita rispetto al 35% del 2005. I 10 maggiori controllano il 66% degli asset (contro il 46% del 2005) e i primi 25 addirittura l'83%, contro il 67%. La percentuale di asset detenuti dalle molte centinaia di gestori al di fuori dell'élite dei 25 si è quindi dimezzata degli ultimi 16 anni.
Ad ogni modo i dati demografici suggeriscono che gli etf continueranno a conquistare quote di mercato rispetto ai fondi comuni. I dati ICI mostrano che gli investitori in etf tendono ad essere più giovani - con un'età media del capofamiglia di 45 anni, contro i 51 dei proprietari di fondi comuni - e più ricchi, con un reddito familiare medio di 125.000 dollari e un patrimonio finanziario familiare di 375.000 dollari, rispetto ai 104.900 dollari e 320.000 dollari dei proprietari di fondi comuni.