Pir pmi, un'occasione da non perdere per investitori e imprese

Laura Magna
Laura Magna
5.2.2021
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Nel corso del primo congresso virtuale di Assiom Forex, Equita ha spiegato quali sono i vantaggi dei piani individuali di risparmio alternativi introdotti ormai da un anno, in termini soprattutto di esenzione fiscale per gli investitori e di capitale paziente sul fronte delle imprese

Il mercato è appena partito e le prospettive di crescita sono enormi. L'Ufficio Studi di Equita le stima in una raccolta che può arrivare a 15 miliardi di euro in cinque anni, convogliando parte del risparmio degli italiani verso l'economia reale

Per chi investe nel 2021 c'è anche la possibilità di coprire, attraverso un credito di imposta e in dieci anni, eventuali perdite fino al 20% del capitale. A patto di detenere lo strumento per almeno cinque anni

I Pir alternativi sono un'opportunità formidabile per gli investitori individuali e per le pmi italiane non quotate. È quanto emerge dal webinar condotto da Equita nel corso del 27esimo Congresso di Assiom Forex, l'associazione degli operatori dei mercati finanziari.
Ne hanno parlato Stefano Lustig, Co-Responsabile Alternative Asset Management, Equita Capital SGR e Rossano Rufini, Responsabile Private Equity, Equita Capital SGR.

Pir alternativi ai raggi X


I Pir alternativi, vale la pena ricordarlo, sono stati introdotti con la Legge di Bilancio 2020 e sono panieri che devono contenere al loro interno almeno il 70% di titoli quotati e non quotati di società italiane, potendo attingere al bacino di quelle che sono fuori dalla Borsa. Si tratta di uno strumento illiquido, destinato a un cliente high net worth, ovvero con la disponibilità di un patrimonio finanziario elevato.

Al momento l'offerta di prodotti è ancora in una fase embrionale, ma l'attenzione è elevata e la cosa non sorprende. Come per i Pir tradizionali, anche gli alternativi offrono l'esenzione fiscale completa per chi li detiene per almeno un quinquennio su una quota annua fino a 300mila (contro i 30mila della loro versione ordinaria, dedicata al retail).

Un'opportunità formidabile per gli investitori


“Per gli investitori – affermano gli esperti di Equita – i Pir alternativi sono un'opportunità formidabile, beneficiando di fiscalità zero su capital gain, imposta di successione e dividendi  a certe condizioni. Inoltre, la finanziaria 2021 ha introdotto la copertura su eventuali perdite rinvenienti da investimenti effettuati nel corso di questo anno. In sostanza è uno strumento che consente di investire nelle pmi italiane, che hanno un grande valore intrinseco, con un timing ottimale e agevolazioni di sostanza”.

Il meccanismo che consente di recuperare le perdite, consiste in “un credito d'imposta fino al 20% delle somme investite nei Pir alternativi, a copertura delle eventuali perdite e minusvalenze derivanti dai piani costituiti dal primo gennaio 2021 per gli investimenti effettuati entro la fine dell'anno – specifica Equita - è un ulteriore intervento positivo, che rafforza lo strumento e compensa gli investitori per la illiquidità dell'investimento”.

Il credito d'imposta spetta per una quota non eccedente il 20% delle somme investite negli strumenti. Sotto il profilo operativo il credito sarà utilizzabile in 10 quote annuali di pari importo direttamente in dichiarazione dei redditi, ovvero in compensazione mediante F24 a partire dall'anno che segna la fine dei cinque anni di detenzione (ovvero dal 2026).

… e uno strumento di crescita per le imprese


In questo contesto a rafforzare lo strumento è anche, secondo Equita, “l'estensione del bonus quotazione per le pmi. Data l'entità della raccolta prevista per i nuovi Pir Alternativi, riteniamo sia fondamentale continuare a promuovere l'accesso al mercato dei capitali per le aziende e in particolare per le pmi, per favorire un migliore incontro tra offerta (nuovo equity) e domanda (raccolta dai nuovi PIR alternativi)”.

Un trend dell'asset management nel 2021


Per Equita l'esposizione e gli investimenti nel segmento degli alternativi sarà uno dei temi principali dell'industria del risparmio gestito nel corso del 2021, soprattutto in un contesto di tassi d'interesse molto bassi. “Se utilizzati adeguatamente, gli investimenti alternativi possono essere un mezzo ideale per diversificare e bilanciare il portafoglio e diluire i rischi degli investimenti, ampliando l'universo investibile; inoltre, si tratta di investimenti a supporto dell'economia reale e di investimenti in un'ottica di medio lungo termine. Occorre sottolineare l'illiquidità di questi prodotti promuovendone un investimento graduale e consapevole.  Da qui l'importanza dei consulenti finanziari che dovranno dare un'informativa chiara al cliente finale”.

Guardando invece alle stime sui Pir alternativi, l'Ufficio studi di Equita  prevedeva in via preliminare una raccolta netta di 2-3 miliardi all'anno fino a raggiungere un aum di 10-15 miliardi in 5 anni. Ma il potenziale è significativo, considerando che l'industria italiana è meno sviluppata rispetto agli altri Paesi.

Il sistema del private debt in Italia


Fra le strategie di investimento principali per canalizzare risorse alle pmi rientrano il private debt ed il private equity che sostiene Rufini, “sono strumenti che integrano l'apporto di capitale bancario creando per l'impresa le condizioni per investimenti di più ampio respiro.” Per le imprese è, a differenza dell'apporto di capitale bancario, molto interessante, perché si configura più come un rapporto di partnership che come puro lending. “La stessa Equita ha in collocamento un fondo di private debt riservato e in fase di lancio un Eltif di Private Equity pienamente Pir alternative compliant, dedicato a clientela evoluta di selezionate reti partner”, conclude Rufini.

E ora bisogna potenziare il fronte dell'offerta 


Se c'è un punto debole che finora è emerso in ambito Pir e che rileviamo in conclusione è che per costruire panieri efficienti, soprattutto quando si parla di aziende non quotate, è necessario potenziare la funzione di ricerca. Qualche passo avanti è stato fatto rendendo obbligatoria la ricerca indipendente sui titoli quotati. Ma sarà necessario incrementarla sempre di più per consentire agli investitori di decidere su un investimento attraverso l'analisi di un soggetto terzo e per dare visibilità alle società quando si presentano sul mercato per raccogliere nuovi capitali. L'emergenza Covid-19, con una forte discontinuità sui fondamentali delle aziende e cambiamenti importanti e rapidi dei business model, rende ancora più importante l'esigenza di un'analisi dettagliata. La ricerca crea un circolo virtuoso: aumentando la trasparenza delle informazioni delle società coperte, si aumenta la loro visibilità nei confronti del mercato e il dialogo con gli investitori istituzionali. E spesso rappresenta uno spunto per le stesse società per crescere ulteriormente o mettere in discussione strategie.
Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull'intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

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