La legge di bilancio 2021 mette il turbo fiscale ai Pir

23.12.2020
Tempo di lettura: 2'
Aumenta il beneficio fiscale per i possessori dei piani individuali di risparmio (pir). Coloro che realizzeranno perdite o minusvalenze potrebbero godere di un credito d'imposta di pari importo. A patto di mantenere l'investimento per cinque anni
L'eventuale credito d'imposta varrà per gli investimenti sottoscritti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021
Nel quinquennio 2020-2024 l'Osservatorio Aim stima afflussi per 5,2 miliardi di euro sul segmento degli investimenti alternativi
Negli ultimi tre anni, le pmi innovative hanno rappresentato il 55% del totale delle Ipo Aim Italia. Un risultato in cui gli incentivi fiscali hanno avuto molta parte
Il governo alza la scommessa sui Pir con la legge di bilancio 2021. L'articolo 35-bis propone infatti un nuovo beneficio fiscale per i Pir alternativi dal 1° gennaio 2021 per gli investimenti sottoscritti entro il 31/12/2021, se le quote saranno detenute per cinque anni. L'emendamento – inserito last minute nella notte fra domenica 20 e lunedì 21 dicembre – prevede un credito d'imposta totale per minusvalenze, perdite e differenziali negativi in capo alle persone fisiche titolari di Pir.
In ogni caso, il credito non potrà superare il 20% dell'investimento sottoscritto. Intanto, l'Osservatorio Aim (alternative investment market di Borsa Italiana) fa sapere che le pmi innovative Aim rappresentano un ampio obiettivo di investimento per i Pir alternativi (o 3.0). Nel quinquennio 2020-2024 l'osservatorio stima afflussi per 5,2 miliardi di euro sul segmento Aim Italia. Si tratterebbe di un'ottima risposta degli investitori alla crisi delle imprese. Gli analisti dell'osservatorio ribadiscono che questi strumenti sono rivolti all'economia reale. Sono quindi rivolti a investitori pazienti, con un orizzonte di investimento di lungo periodo.
Negli ultimi tre anni, le pmi innovative hanno rappresentato il 55% del totale delle Ipo Aim Italia. Un risultato in cui gli incentivi fiscali hanno avuto molta parte. «Parallelamente con la finalità di altri strumenti finanziari di favorire lo sviluppo dell'economia reale nazionale semplificando l'accesso delle pmi al mercato azionario, riteniamo necessario il mantenimento dello status di mercato non regolamentato per Aim Italia ai fini del riconoscimento degli incentivi in capo agli investitori di pmi innovative». Un obiettivo che, nel post covid19, deve portare a «ricapitalizzare le imprese».
Negli ultimi tre anni, le pmi innovative hanno rappresentato il 55% del totale delle Ipo Aim Italia. Un risultato in cui gli incentivi fiscali hanno avuto molta parte. «Parallelamente con la finalità di altri strumenti finanziari di favorire lo sviluppo dell'economia reale nazionale semplificando l'accesso delle pmi al mercato azionario, riteniamo necessario il mantenimento dello status di mercato non regolamentato per Aim Italia ai fini del riconoscimento degli incentivi in capo agli investitori di pmi innovative». Un obiettivo che, nel post covid19, deve portare a «ricapitalizzare le imprese».