Trump o Biden? Ecco cosa significherebbe per Wall Street

Rita Annunziata
7.7.2020
Tempo di lettura: 3'
Il pendolo di Wall Street oscilla tra Biden e Trump. Quali saranno i risvolti sui mercati delle presidenziali di novembre? Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, ci aiuta a fare il punto sul tema

I sondaggi pubblicati dal 20 al 28 giugno danno Donald Trump in forte svantaggio: alcuni mostrano Biden avanti di due punti percentuali, altri arrivano al 10-12%

In questo momento Wall Street non sta scontando l'elemento presidenziali, ma gli stimoli monetari della Fed e le promesse di Trump di una politica fiscale espansiva e un piano di infrastrutture ambizioso

Secondo Diodovich, una vittoria di Biden potrebbe portare un po' di tensioni sui mercati, che potrebbero ricadere anche sui listini europei

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti non sono rimaste immuni alla pandemia, con le primarie democratiche terminate in anticipo e il passaggio del testimone da Bernie Sanders a Joe Biden nel mese di aprile. Ma negli ultimi mesi lo shock sanitario non è stato l'unico fattore che ha fatto tremare gli States. In attesa delle due convention del mese di agosto, che da Jacksonville a Milwaukee dovrebbero vedere confermati Donald Trump e Joe Biden sulla linea di partenza nella corsa alla Casa Bianca, il pendolo di Wall Street si lascia trascinare dalle decisioni della Federal Reserve e dagli stimoli monetari. Dove oscillerà a novembre e cosa dovranno attendersi gli investitori?
“I sondaggi pubblicati dal 20 al 28 giugno danno Donald Trump in forte svantaggio: alcuni mostrano Biden avanti di due punti percentuali, altri arrivano al 10-12% – spiega Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia – Trump è molto contestato, dalla gestione del covid-19 alle tensioni sociali per la morte di George Floyd, ma ci sono due temi a suo favore: i rapporti con la Cina e l'elemento economico, che è stato messo prima delle questioni sanitarie”. Secondo l'esperto, la situazione non è ancora definita e molto dipenderà dall'evoluzione della pandemia. “Se l'economia dovesse ripartire nel secondo semestre e l'amministrazione Trump dovesse essere in grado di creare posti di lavoro e contrarre il tasso di disoccupazione fino al 5-6%, potrebbero esserci delle possibilità di recupero per il presidente in carica”.

In questo contesto, continua lo strategist, “l'elettore americano più che ai mercati finanziari sta pensando all'economia reale” e Wall Street non sta scontando l'elemento presidenziali ma gli stimoli monetari della Fed e le promesse di Trump di una politica fiscale espansiva e un piano di infrastrutture ambizioso. Il problema, spiega, era una possibile vittoria di Elizabeth Warren o di Bernie Sanders, intenzionati a mettere sul piatto “riforme fortemente anti-mercati”. Una vittoria di Biden, però,  potrebbe portare “un po' di tensioni sui listini americani”, per poi ricadere anche su quelli europei.
“È anche vero che con Trump gli Stati Uniti e l'Europa si sono distanziate molto dal punto di vista politico – spiega Diodovich – Invece con Biden potrebbero tornare a viaggiare insieme”. Ma quali sono i motivi per cui l'ex vicepresidente sotto l'amministrazione Obama non è considerato pro-Wall Street? “Uno dei principali motivi è che potrebbe rivedere e reintrodurre condizioni più stringenti sul sistema finanziario, con limitazioni per i grandi gruppi bancari. Inoltre, potrebbe incentivare gli investimenti sulla green economy e sul digitale, mentre potrebbe essere meno benevolo per il settore industriale e quello petrolifero”, spiega Diodovich. Poi conclude: “Wall Street, di conseguenza, potrebbe conoscere un leggero movimento negativo, ma è chiaro che dipenderà da settore a settore”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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