Titoli bancari volano: ma i profitti potrebbero deludere, dice l'Eba

Alberto Battaglia
13.9.2022
Tempo di lettura: 3'
Un rapporto Eba-Esma-Eiopa indica come l'aumento dei tassi potrebbe avere impatti modesti nel migliorare i profitti delle banche nei prossimi mesi

L'indice italiano Ftse Italia Banche, fra la chiusura del 7 settembre, alla vigilia del rialzo dei tassi, e lunedì 12 settembre ha guadagnato oltre l'11%

“Nonostante le tendenze operative positive nel primo trimestre 2022, le prospettive per la redditività delle banche dell'Ue sono modeste”, ha scritto l'Esa un nuovo rapporto congiunto sui rischi e le vulnerabilità del settore nell'Ue

I tassi d'interesse salgono, ma i margini di profitto per il comparto bancario europeo potrebbero salire meno di quanto si possa immaginare. E' quanto affermano le tre Autorità finanziarie europee (Eba, Esma ed Eiopa – da qui in poi Esa) in un nuovo rapporto congiunto sui rischi e le vulnerabilità del settore nell'Ue. 

“Nonostante le tendenze operative positive nel primo trimestre 2022, le prospettive per la redditività delle banche dell'Ue sono modeste”, ha scritto l'Esa. “Il deterioramento del contesto economico potrebbe influenzare la crescita dei prestiti e potrebbe comportare una riduzione delle commissioni relative ai prestiti e ai pagamenti”, ha spiegato l'Autorità, “la pressione inflazionistica, maggiori esigenze di accantonamenti per il previsto deterioramento della qualità degli asset, costi legati alla trasformazione digitale e maggiori costi di conformità” sono tutti elementi che potrebbero frenare i profitti delle banche nei prossimi mesi.


In altre parole, l'aumento dei tassi aumenta i profitti che banche estraggono sotto forma di interessi sui prestiti, a patto che questi ultimi non diminuiscano bruscamente di numero. Le prospettive economiche in deterioramento, per via della possibile crisi energetica e dell'impatto della stretta monetaria sulla crescita, però, non possono che far pensare ad un rallentamento del credito (minore domanda di prestiti e finanziamenti) e a maggiori sofferenze (minore capacità di restituzione da parte dei debitori)


Si tratta di un avvertimento che contrasta il comportamento tenuto dagli investitori sul settore bancario europeo rappresentato dallo Stoxx Banks, che nell'ultima settimana (al 13 settembre) segnata dal rialzo dei tassi da 75 punti base, ha guadagnato l'8,3%. L'indice italiano Ftse Italia Banche, fra la chiusura del 7 settembre, alla vigilia del rialzo dei tassi, e lunedì 12 settembre ha guadagnato oltre l'11%. 


Secondo l'Esa, l'esperienza storica dei rialzi dei tassi a livello globale indica che il margine d'interesse netto delle banche “potrebbe non migliorare sostanzialmente” e che l'idea che i rialzi dei tassi da parte della Bce abbia un “impatto sostanzialmente positivo sulla redditività” delle banche potrebbe essere “eccessivamente ottimistica”. 


“Ad esempio, durante i periodi di stagflazione negli Stati Uniti tra il 1971 e il 1973 e tra il 1976 e il 1980, la sensibilità del margine d'interesse netto all'aumento dei tassi di interesse è stata trascurabile”, ha affermato l'Esa. A questi elementi si potrebbero sommare maggiori esigenze di accantonamento, somme che vengono iscritte a bilancio come riserve in previsione delle perdite: “insieme a un peggioramento delle prospettive economiche, il contesto in aumento dei tassi di interesse rischia di provocare un'inversione della tendenza a lungo termine al calo dei crediti deteriorati nel settore bancario”.


Fra gli altri dati messi in risalto dall'Esa c'è anche l'impatto negativo che la guerra in Ucraina ha avuto sui fondi Esg, per i quali We Wealth aveva descritto sin da subito un possibile appannamento a causa del rinnovato interesse sull'industria delle armi e delle energie fossili. “Le turbolenze innescate dall'invasione russa hanno colpito anche i mercati Esg. Nel primo trimeste i fondi azionari Esg dell'Ue hanno registrato deflussi netti di 5 miliardi di euro, contro gli afflussi medi di 11 miliardi di euro per trimestre registrati nel 2021”, ha scritto l'Esa, “i volumi di emissioni di obbligazioni Esg, inoltre, “sono diminuiti del 29% dall'inizio dell'anno a giugno, rispetto allo stesso periodo del 2021” .

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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