Faro sui tassi Bce: così si muoverà il mercato in caso di rialzo

Alberto Battaglia
12.9.2023
Tempo di lettura: 5'
La decisione di giovedì è particolarmente in bilico per la Bce: mentre l'economia europea lancia segnali di cedimento, l'inflazione è ancora lontana dall'obiettivo

L'economia europea sta lanciando segni di cedimento, senza che l'andamento dell'inflazione di fondo e dei salari abbiano ancora soddisfatto le condizioni che autorizzerebbero la Bce a concludere il suo ciclo di rialzi dei tassi. Sono premesse contrastanti quelle anticipano la riunione di giovedì 14 settembre, che vedrà impegnato il Consiglio direttivo della Bce in una decisione particolarmente difficile, sulla quale gli economisti non si stanno esprimendo in modo univoco. Un rialzo da 25 punti base potrebbe essere possibile, anche se il rallentamento della crescita potrebbe spingere il board a restare in pausa: al momento è quest'ultima ipotesi quella preferita dagli investitori.


“Da un lato, i segnali di stallo dell'economia continuano ad accumularsi” hanno sottolineato gli economisti di Ebury ricordando le revisioni al ribasso sul Pil del secondo trimestre e dei Pmi di agosto, “dall'altro lato, non ci sono ancora chiari segnali di una tendenza al ribasso dell'inflazione, almeno non nei numeri fondamentali”. L'inflazione di fondo si è attestata al 5,3% ad agosto, in aumento di due decimali rispetto al mese precedente. “C’è molta incertezza su quello che farà la Bce, ma ci aspettiamo comunque un rialzo, che potrebbe contribuire a far uscire la moneta comune dalla sua fase di stallo”, hanno concluso gli analisti di Ebury, “dato che la probabilità implicita nel mercato di un rialzo si aggira intorno al 40%, l'euro ha spazio per rimbalzare più in alto se il Consiglio direttivo deciderà di premere il grilletto”.


A propendere per il rialzo è anche il team di economisti di Bank of America: “Si tratta di un ballottaggio molto ravvicinato: ci aspettiamo ancora un rialzo di 25 punti base, con poche indicazioni prospettiche, la scelta è ancora molto ravvicinata, ma le notizie recenti sono a favore di un rialzo”. Anche per Allianz GI l'ago della bilancia punta verso l'inasprimento: “Ci aspettiamo ancora un rialzo dei tassi di interesse nella riunione di settembre” al quale “i mercati sembrano impreparati: un aumento dei tassi potrebbe portare a ulteriori impennate dei rendimenti nel reddito fisso”.


Un fattore che potrebbe incidere sulla combattuta decisione di politica monetaria, secondo il chief global strategist di Intermonte, Antonio Cesarano, è la composizione del board. “A settembre, in base alla consueta turnazione mensile, alcuni falchi (ad esempio Germania e Belgio) non voteranno”, ha affermato Cesarano, “Lagarde potrebbe infatti alternativamente procedere già ora a un rialzo, oppure effettuare una pausa, dipingendola nella conferenza stampa come molto probabilmente non definitiva; in questo modo lascerebbe implicitamente intendere che il rialzo sarebbe solo rinviato alla riunione del 24 ottobre”.


L'economia in affanno è l'ipotesi di una pausa

Lunedì la Commissione europea ha abbassato di tre decimali le previsioni sulla crescita del Pil per il 2023 e per il 2024, portandole rispettivamente a +0,8 e +1,3%. E' un elemento che potrebbe, secondo alcuni analisti, rafforzare l'idea che la Bce starà in attesa. “Il rallentamento dell'attività economica in Europa è principalmente attribuibile alla contrazione dell'economia tedesca, la più grande dell'intero continente. Alle difficoltà della Germania, si uniscono poi le incertezze legate alle prospettive economiche cinesi, i conseguenti impatti ritardati delle misure restrittive della politica monetaria e i recenti segnali di debolezza nel settore dei servizi”, ha dichiarato a We Wealth il market analyst di eToro, Gabriel Debach. “Anche l'inflazione è prevista in calo, anche se la stima rimane oltre i livelli attuali: il tasso atteso è infatti del 6,5% in Europa, inferiore alla precedente previsione del 6,7%, ma superiore al 5,3% delle ultime letture”, ha aggiunto Debach, sottolineando che “l'inflazione sembra ancora lontana dagli obiettivi desiderati”.


La decisione è dunque in bilico, ma “i mercati prevedono che la Bce mantenga invariati i costi di finanziamento, segnando una pausa nella campagna di rialzo dei tassi dopo nove aumenti consecutivi”, anche se alla luce dei progressi insufficienti sull'inflazione “un rialzo di altri 25 punti base nella riunione di giovedì non dovrebbe essere totalmente escluso”.


Non mancano, comunque, più convinti sostenitori dell'ipotesi che la Bce resterà in attesa giovedì. “Nel suo discorso a Jackson Hole, la presidente Lagarde ha definito, in via informale, tre condizioni per una pausa del rialzo dei tassi: la trasmissione della politica monetaria all'economia reale [...] un punto di svolta nell'inflazione Cpi di fondo e una prospettiva di inflazione (previsione) al 2% nel medio termine”, ha dichiarato in una nota il capo economista per l'Europa di T. Rowe Price, Tomasz Wieladek, “i dati mostrano che le prime due condizioni sono chiaramente soddisfatte. La previsione (la terza condizione) è decisa dalla Bce”, ha aggiunti Wieladek, “l'indebolimento dei dati sulla crescita dovrebbe portare a una previsione di inflazione più bassa nei modelli della Bce”.

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Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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